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martedì 26 ottobre 2010

sondaggio sulle dimissioni del sindaco Tiozzo Romano Pagio

Massimo Aprile,neo capogruppo PDL del gruppo consiliare



Lunedì sera il sindaco, il Dr Tiozzo Romano Pagio ha rassegnato le proprie dimissioni sottoscrivendole in una lettera formale.Con questo atto è scattato il conto alla rovescia che scadrà tra venti giorni quando, le dimissioni diventeranno efficaci ed irrevocabili determinando la conclusione della legislatura.Lo scopo delle dimissioni è quello di ritrovare le condizioni per stabilizzare la maggioranza e ritrovare un nuovo slancio per operare nel migliore dei modi nell’interesse della città.Vorremmo sapere dalla cittadinanza qual'è la soluzione migliore: a) che il sindaco ritorni sui suoi passi e ritiri le dimissioni dopo aver assestato le problematiche interne. b) che renda le sue dimissioni irrevocabili, termini questa esperienza amministrativa e si proceda il più velocemente possibile a nuove elezioni Esprimi nei commenti la tua opinione












Massimo Aprile capogruppo PDL e consiglieri Brunetto Mantovan,Andrea Comparato,Renzo Donin,Valentina Sartore

dimissioni del sindaco



Anticipo queste due righe ma spero in giornata pubblicheremo un testo del gruppo del PDL

Ieri sera,apparentemente molto stanco e provato,il sindaco nel suo intervento di difesa del bilancio a suo dire in ordine e in perfetta regola dopo aver criticato il debito fuori bilancio dovuto alla causa persa con la società San Felice ( ereditata dalla giunta Guarnieri) ha dichiarato che DOPO la votazione degli equilibri di bilancio si sarebbe dimesso.
Effettivamente dopo la votazione,nessuno della maggioranza ha aperto bocca. Il presidente del consiglio,ing Giorgio Vianello,ha letto la comunicazione scritta del sindaco nella quale dichiara di dimettersi,questo atto verrà trasmesso questa mattina dal segretario generale e scatta una procedura che concede al sindaco 20 giorni di tempo per revocarle.

Non dovrei dirlo,ma personalmente il sottoscritto e molti del gruppo pdl avremmo preferito invece votare contro il bilancio e mandare definitivamente a casa,senza scappatoie,il sindaco Romano Tiozzo Pagio.
Abbiamo invece deciso di dare un'altra possibilità a questa legislatura sicuramente non per ottenere posti ma per fissare dei punti programmatici,problemi da risolvere della città,vedremo come andrà a finire.
E' una mia ipotesi del tutto personale ma credo che Romano,finalmente,si renderà conto che ormai n-e-s-s-u-n-o in questa città,tranne i soliti beneficiati,ha la minima intenzione di tenerselo come sindaco e quindi farà diventare le sue dimissioni irrevocabili.
Se così non si verificherà sicuramente lavoreremo tutti con il massimo impegno.
Preciso che questa è la mia posizione personale,mi ritengo un uomo di partito,e ho teneuto questa posizione insieme con gli altri colleghi e amici del PDL.
Voglio ringraziare i coordinatori comunali del PDL,Beniamino e il Dr Nordio e l'avvocato Massimo Aprile che da ieri sera è anche il nuovo capogruppo consiliare del popolo della libertà per il grande lavoro che hanno fatto in questi giorni.

Un'ultima considerazione:ieri sera Romano si è deciso a fare quello che gli aveva consigliato sia il presidente Tesserin che il prof Brunetto Mantovan molti mesi fa,vedremo se è fuori tempo massimo.

Andrea Comparato

sabato 23 ottobre 2010

Claus Von Stauffenberg


Claus Schenk von Stauffenberg nacque a Jettingen-Scheppach, in Baviera, nel 1907; proveniente da una aristocratica famiglia cattolica, non aderì mai pienamente al Nazismo. Intrapresa la carriera militare nella Wehrmacht, allo scoppio della seconda guerra mondiale prestò servizio nel corpo di rifornimento dell’esercito, in Polonia, dal settembre 1939 al giugno 1940, quando fu trasferito al comando supremo di Berlino.Successivamente fu inviato in Africa come ufficiale di Stato Maggiore della 10. Panzer-Division col grado di tenente colonnello[2], ma, il 7 marzo 1943, venne ferito gravemente durante un attacco aereo inglese; il famoso chirurgo Ferdinand Sauerbruch riuscì a salvargli la vita, ma non poté impedire la perdita della mano destra, dell'occhio sinistro e due dita (anulare e mignolo) della mano sinistra. Nell’ottobre del 1943 venne promosso colonnello ed assegnato allo Stato Maggiore della riserva a Berlino, sotto il comando del generale Friedrich Olbricht.
Nonostante le sue condizioni von Stauffenberg, per spirito di fedeltà alla Patria, continuò a prestare servizio nell'esercito, ma con animo risolutamente antinazista, tanto che da quel momento si dedicò completamente al tentativo di liberare la Germania da Hitler, dopo essersi reso conto che questi stava portando il proprio paese verso la distruzione ed il suo pensiero fu esposto in una lettera che inviò alla moglie nel marzo del 1943: "Sento il dovere di fare qualcosa per salvare la Germania; noi tutti, ufficiali dello Stato Maggiore, dobbiamo assumere la nostra parte di responsabilità". Nello stesso periodo, in un'altra lettera, espresse il parere che, anche se il tentativo di compiere un attentato contro Hitler fosse destinato al fallimento, "lo si deve compiere egualmente: la cosa importante è dimostrare davanti al mondo e davanti alla storia che il movimento di resistenza tedesco è esistito e che ha osato passare all'azione, a prezzo della vita".
Fu così che venne ordita la congiura degli ufficiali tedeschi contro il Führer, ed al complotto parteciparono, insieme a lui, anche altri alti militari, tra i quali il generale Ludwig Beck, già capo di Stato Maggiore della Wehrmacht, ed il generale Henning von Tresckow, esperto in strategia. L'attentato fu fissato per il 20 luglio 1944 e si sarebbe realizzato nella sede del quartier generale di Hitler, la cosiddetta tana del lupo, a Rastenburg e venne denominato "Operazione Valkiria": la bomba, contenuta all'interno di una valigetta, fu posizionata vicino ad Hitler dallo stesso von Stauffenberg, ma venne spostata da qualcuno qualche metro più lontano; questo fatto, insieme ad altre sfortunate circostanze – per il forte caldo, la riunione si svolse in un edificio in legno con le finestre aperte e non nel bunker dove l'esplosione, non potendosi sfogare all'esterno, sarebbe stata enormemente più devastante; Stauffenberg aveva predisposto originariamente due bombe, ma a causa dell'anticipazione della riunione di 30 minuti, nella fretta riuscì ad armarne solo una; il tavolo della riunione, costruito in solido legno di quercia, attutì ulteriormente la forza d'urto dell'esplosione - fece fallire l'attentato.
Immediatamente dopo lo scoppio Stauffenberg, come pianificato, fece ritorno a Berlino per assumere il comando militare dell'operazione in Bendlerstrasse, per condurre da quella sede il colpo di Stato. Hitler tuttavia sopravvisse quasi incolume all’esplosione e Stauffenberg, Beck, Olbricht, il capo di stato maggiore colonnello Albrecht ed altri congiurati vennero fatti arrestare dalle SS e dalla Gestapo, così come tutti coloro che in qualche modo erano venuti a contatto con loro. Gli arrestati furono torturati per ottenere rivelazioni, poi vennero trucidati, spesso senza nemmeno un processo.
Anche von Stauffenberg fu arrestato e fucilato assieme agli altri congiurati nella stessa notte del 20 luglio 1944 nel cortile del Bendlerblock, sede del Comando Supremo dell'Esercito a Berlino. Fu poi detto che prima di essere ucciso, Stauffenberg avesse gridato: "Lunga vita alla Sacra Germania". Su ordine del Führer, tutti i membri delle famiglie dei colpevoli dovevano essere eliminati: questo portò anche all'arresto, alla deportazione e uccisione di molti innocenti, che avevano la disgrazia di condividere il nome, anche senza essere parenti, dei congiurati. Per quanto riguarda la famiglia von Stauffenberg il fratello maggiore, Berthold, fu giustiziato; la moglie di Stauffenberg, Nina, ed i suoi quattro figli (la donna era incinta della quinta figlia, Konstanze, che sarebbe nata il 17 gennaio 1945 a Francoforte sull'Oder, durante la prigionia) furono arrestati dalle SS; i quattro figli furono messi, sotto falso nome, in un orfanotrofio in Bassa Sassonia. Successivamente e fino alla fine della guerra, Nina venne tenuta prigioniera in provincia di Bolzano. Liberati dall'arrivo delle truppe alleate, tutti i membri della famiglia poterono finalmente riunirsi dopo la fine della guerra. Nina è morta nel 2006.
Nel Dopoguerra, a Berlino, la Bendlerstrasse fu ribattezzata Stauffenbergstrasse. Vi è stato eretto un monumento alla Resistenza tedesca e nelle vicinanze un museo (aperto nel 1994) onora tutti i partecipanti al “complotto di luglio” insieme ad altri oppositori al nazismo.
Von Stauffenberg fu un patriota,per salvare la patria da un pazzo che la stava portando alla catastrofe non esitò a mettere a repentaglio la sua vita e quella dei suoi familiari.
E noi consiglieri comunali a Chioggia,cosa stiamo facendo per salvare la nostra città dal disastro????

venerdì 1 ottobre 2010

consiglio comunale del 30 settembre 2010


Ieri sera,ancora una volta,con grande amarezza per i tanti che hanno corso per dare alla nostra città un'amministrazione da "svolta epocale" abbiamo constatato l'assoluta incapacità e inettitudine di questo sindaco che con Chioggia non ha e non vuole avere nulla a che fare.
Io credo che se ieri,non tre anni fa,ma solamente ieri,avessimo preso il primo che passava di piazza,non scherzo,ripeto il primo di passaggio e non questo ex segretario della camera di commercio non avrebbe combinato tanti danni e tanti errori come sta facendo il Dr Tiozzo Romano Pagio.
Il documento che il consiglio comunale avrebbe dovuto votare ieri si chiama salvaguardia degli equilibri di bilancio e nella manovra di ieri c'erano alcune voci,alcuni debiti fuori bilancio,dei quali si sarebbe dovuto decidere che cosa fare.
Delle spese sostenute per l'acquisto del servizio sale antighiaccio che abbiamo dovuto necessariamente affrontare per la tormenta di ghiaccio e neve dell'inverno scorso non credo che nessuno consigliere comunale avrebbe avuto il minimo dubbio di votare a favore.
Mentre per altre voci quali le parcelle dell'avvocato Carlin e la causa (persa) con la società San Felice il consiglio comunale avrebbe dovuto affrontare prima questi argomenti MOLTO rilevanti e non solo dal punto di vista economico ( solo la causa San Felice rischia di fare andare il comune in dissesto finanziario) ma anche da un punto di vista amministrativo e di programmazione.
Bene a fronte di tutto questo,Romano Pagio,cosa fa?NULLA,non si preoccupa nemmeno di sapere se le persone alle quali ha dato incarichi ( ben remunerati e mi limito a ricordare solo questo) come avrebbero risposto al voto di ieri sera.
Solamente verso le 22,quando si è reso conto che alcuni consiglieri di maggioranza avevano preso armi e bagagli ed erano scomparsi,altri non si erano neppure presentati e che da molti dei presenti bastava guardarli da un chilomentro di distanza per capire la loro contrarietà,solo allora ha iniziato l'ormai rituale spettacolo delle telefonate per cercare di convincere la "sua gente" a venire a votare.
Inutili i viaggi avanti e indietro per cercare di convincere i consiglieri legati a Todaro,inutile ( e comica) la richiesta di sospensione del sindaco che ha suscitato l'ilarità persino dei suoi,pochi,sodali.
Il consiglio ha votato il rinvio della votazione per la salvaguardia degli equilibri di bilancio che doveva essere votato per legge entro il 30 settembre,questo rinvio fa scattare la messa in mora dell'amministrazione con un conseguente procedimento.
Questo soggetto è bravissimo a dare incarichi (pagati profumatamente)ad amici suoi,soprattutto di Padova,ma non è capace non solo ad avere la sicurezza di garantirsi i voti in consiglio comunale ma a portare a termine nulla di nulla.
Alcuni esempi:Per le tegnue,un milione e centomila euro avuti dalla regione,dopo due anni a parte incarico già pagato ad uno di Padova non è stato capace neppure di posizionare le boe per l'ormeggio.Con la causa di San Felice della quale a MARZO,sette mesi fa,il consiglio di stato ci condanna a risarcire tutto quello che ha fatto è una richiesta ai soci della San Felice di aspettare un attimo,è vero che è una responsabilità che ereditiamo da Guarnieri però almeno avesse cercato una trattativa,nulla di nulla.Servizio internet alle frazioni,decisione presa in esclusiva da Romano e dall'ex segretario comunale,ieri sera abbiamo riscontrato con le risposte ad un'interpellanza che a fronte di un investimento oltre un milione di euro abbiamo 60,dicasi,60 attivazioni.
Questa è sola la punta dell'iceberg,tutte le iniziative i progetti più importanti portati avanti dall'ex assessore Convento sono FERMI,cosa volete che faccia uno sbarbato neppure geometra che ha preso il posto dell'assessore ai lavori pubblici solo per dare il posto al consigliere Colombo,dotato di grandi poteri,mi dicono,che però,come ieri sera non garantisce un fico secco in consiglio comunale.
Questo soggetto,che,cito testualmente il consigliere regionale Lucio Tiozzo:" Ha la pancia a Chioggia e la testa a Padova",in tre anni è riuscito a creare solo e UNICAMENTE,danni,danni,danni e ancora danni e un mare di dissenso.
Eravamo un baluardo di consenso popolare,ora la gente manca pochissimo che ci sputi dietro,perfino nell'ambito di comunione e liberazione,a parte qualche,perdonatemi il vocabolo,emerito leccaculo non lo possono più vedere né a Chioggia né a Padova,malgrado le sue grandi speranze di tornare alla camera di commercio.
A fronte di tutto questo speriamo che qualcuno più in alto dia uno sprazzo di lucidità a questo signore e che capisca che PRIMA c'è la gente,PRIMA gli interessi di Chioggia e poi gli emolumenti dei vari zed,studi legali e professionali del comune di Padova.