Scuola e società, due sistemi che non possono ignorarsi. Ne è convinto Giovanni Giordano, segretario provinciale del sindacato autonomo Snals, protagonista di un gazebo informativo stamane in corso del Popolo a Chioggia: «Abbiamo da anni l'abitudine di andare in piazza, anche fuori dalle mobilitazioni, per avere un contatto diretto con la popolazione oltre che con gli operatori della scuola, perché essa ha un ruolo centrale nella vita italiana. Quindi parliamo anche con i genitori e con gli amministratori locali». Le associazioni che rappresentano gli insegnanti e il personale amministrativo cercano appunto critiche, suggerimenti, condivisioni di percorsi e soluzioni: «Fare sindacato -continua Giordano- non è fare ricorso alle idee che ha ciascuno, ma organizzare la propria analisi sulla realtà», per come è percepita dall'esterno. In questo periodo vengono determinati gli organici dei docenti e le classi, sulla base degli studenti preiscritti: «I numeri però sono fissati dal ministero delle finanze», nota il segretario provinciale dello Snals. «E non sono determinati dalle esigenze dei singoli istituti. Si rischia così il sottodimensionamento in più di qualche plesso, ovvero cattedre vacanti, convocazione di supplenti a settembre per entrare in organico quantomeno a novembre, lamentele dei genitori». Per il personale ATA la situazione non è più rosea: «I numeri in pianta organica sono insufficienti, ne soffrono tutte le scuole, servono ausiliari soprattutto da quando ogni istituto è sempre più grande». E il ministero delle finanze è sordo ai reclami, mirando più a far quadrare i conti che alle esigenze dei dirigenti scolastici per i vari istituti: «Delle 52mila assunzioni sbandierate nei media, solo 15mila sono i nuovi ingressi, le altre vanno a coprire i colleghi andati in pensione. E poi riguardano soprattutto gli insegnanti, non il personale amministrativo e tecnico».
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