Una notizia bomba, o bombolone, si è fatta strada nel pomeriggio, squarciando la quiete primaverile di Chioggia. L'amministrazione comunale sta per diramare -questione di ore, se non di minuti- una ordinanza di sospensione dei lavori riguardo il deposito gpl che Socogas sta costruendo a punta Colombi in Val da Rio, con annessa remissione in pristino, ovvero riportare la situazione allo stadio precedente l'avvio dell'impianto. Al Comune infatti è arrivata una nota dalla Sovrintendenza Archeologica per le Arti e il Paesaggio di Venezia (che dipende dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Mibact in sigla), la quale denuncia la mancanza di autorizzazione paesaggistica a costruire. Circostanza svelata a inizio anno anche dall'avvocato Giuseppe Boscolo Gioachina, portavoce del comitato civico che si sta battendo per un diverso tracciato della Romea.
È stato il vicesindaco Marco Veronese, che per conto della giunta ha seguito la vicenda fin qua, a leggere il dispositivo, durante una conferenza stampa tenutasi oggi in municipio: «Questa nota risponde a un esposto inviato dal Comune al Comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, che denunciava appunto l'assenza di tale autorizzazione. Con lo scritto giunto nelle scorse ore a Chioggia, la Sovrintendenza “prende atto” che il Mibact non è stato coinvolto in sede di conferenza dei servizi per l'approvazione dell'intervento -a differenza del Ministero per le Infrastrutture e di quello per lo Sviluppo Economico- e che “non è mai stato inviato da codesto Comune (Chioggia, ndr) il procedimento di autorizzazione paesaggistica nell'ambito della Commissione di Salvaguardia”, previsto dalla Legge Speciale. Il che pare non cancellare qualche opacità sull'operato delle precedenti amministrazioni.
La Sovrintendenza altresì sollecita il Comune di Chioggia ad adempiere agli atti di cui è competente, riguardo “opere eseguite in assenza di autorizzazione o in difformità dalla stessa, con remissione in pristino o versamento di indennità pecuniaria”: una formula che apre le porte sia al blocco totale -compresa la rimozione dei tre famosi bomboloni, in forza di legge secondo la maggioranza- sia alla richiesta di una forte indennità in denaro alla ditta di Parma. Che a questo punto logicamente presenterà ricorso. Ma intanto esulta il comitato No Gpl, che domani pomeriggio -sabato 6 maggio- in corso del Popolo supporterà i giovani del Movimento Studentesco Chioggia nella sensibilizzazione della cittadinanza.
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venerdì 5 maggio 2017
7 commenti:
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Era ora, W Franceschini W Zaia
RispondiEliminaSe e'vero e'la notizia piu'bella dell'anno
RispondiEliminaMa purtroppo non è vero.
RispondiEliminaIntanto complimenti a Comparato per la tempestività con cui ci ha dato conto di quanto detto in conferenza stampa. Credo sia la conferma dell' efficienza del suo blog.
RispondiEliminaQualche dirigente al Ministero si starà grattando in testa.
RispondiEliminaSi gratterà in testa anche l’ASPO, l’ex Ministro Luppi, l’ex sindaco Tiozzo Pagio, l’arch. Cuppoletti, tutta la Socogas .…..e tutti coloro che credevano di avere già in tasca i benefici della conclusione dell’impianto.
Sono totalmente d'accordo . Per capire bene la vicenda basta riflettere su chi trae vantaggio dalla costruzione dei bomboloni. Credo che Anonimo 6 maggio 2017 abbia centrato la questione. Cui prodest?
EliminaNon ci sono solo problemi di carattere paesaggistico ma anche di danno all'immagine della citta' d'arte e sicurezza per i residenti e per le attivita' ittiche poste a meno di 300 metri dai bomboloni.
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