Da una settimana a Chioggia è partita la terza edizione dello screening cardiologico “ABCD... ECG!”, dedicato ai bambini di quinta elementare per verificare lo stato di salute del cuore dei piccoli cittadini clodiensi. L’iniziativa, che si svolgerà tra i mesi di maggio e giugno, coinvolgendo ben 500 bambini di dieci anni, è stata organizzata grazie alla sinergia ormai consolidata tra Ulss3, Rotary Club di Chioggia e Comune di Chioggia. Come si svolge, nella pratica? Un medico cardiologo (la dottoressa Michela Bevilacqua) ed il coordinatore infermieristico della Cardiologia di Chioggia si recheranno nelle scuole ed eseguiranno a tutti bambini delle quinte (pubbliche e parificate), un ECG e una visita cardiologica cui potrebbe seguire, se necessario, una ecografia, per escludere eventuali situazioni, senza sintomi, che necessitino approfondimenti.
«Lo scopo principale di questa iniziativa è quello di verificare lo stato di salute "cardiologica" dei bimbi della nostra città -ha spiegato il primario di Cardiologia, dottor Roberto Valle- fornendo nel contempo un elettrocardiogramma, che può essere utilizzato per ogni necessità. Inoltre, merita ricordare che le cardiopatie congenite interessano da 5 a 10 bimbi ogni 1000 nati e sebbene la Pediatria effettui uno screening capillare al momento della nascita, è noto che qualche raro caso arriva silenziosamente all'età adulta e sono le cosiddette GUCH (Grown-Up Congenital Heart Disease), ovvero cardiopatie congenite "cresciute"». Lo screening è finalizzato anche ad escludere la presenza di queste ultime, senza doversi recare in Ospedale, dato che i 500 bambini saranno visitati nella propria scuola.
L’iniziativa è realizzata grazie al sostegno del Rotary Club di Chioggia e della Banca Patavina, sotto il patrocinio del Comune di Chioggia. «Si tratta del terzo anno di screening che organizziamo –ha aggiunto Valle- e siamo convinti che anche quest'anno i professionisti di Chioggia dell'Ulss 3 forniranno un importante servizio di prevenzione alla città”. Fa eco il direttore generale della Ulss 3 Giuseppe Dal Ben: «Curare ma anche prevenire, queste iniziative sul territorio si organizzato con collaborazioni sinergiche dell’azienda sanitaria, di privati, associazioni e delle istituzioni. In questo modo si fa crescere la attenzione verso la prevenzione nei più piccoli, ma nel frattempo cresce anche tra gli enti e le persone che si impegnano in queste iniziative».
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