Daniele Stecco non ci sta. L'assessore alle società partecipate, incontrato da Chioggia Azzurra ieri pomeriggio nel suo ufficio in municipio, rigetta ogni accusa di aver contribuito a far demansionare l'ispettore ambientale di Veritas, un caso sollevato ieri da Chioggia Azzurra: «Non ho fatto alcuna pressione sull'azienda, né le ho segnalato i suoi dipendenti mentre facevano “comunella”». L'assessore racconta la sua versione dei fatti svoltisi tra lo scorso aprile -anche se lui dice febbraio- e la fine di giugno, quando era stato avvicinato in un bar di Borgo San Giovanni dal dipendente in questione: «Avevo solo chiesto al collega di amministrazione Daniele Padoan, consigliere di maggioranza e lavoratore Veritas, se i tre operatori fossero ispettori ambientali». Evidentemente questo dialogo -che mostra un interessamento diretto dell'assessore- è stato amplificato dal passaparola, arrivando fino agli stessi ispettori e ai dirigenti del personale, magari preoccupati di attriti istituzionali.
La goccia che in qualche modo ha fatto traboccare il vaso è stato l'incontro fortuito del sottoposto con Stecco e la sua famiglia: l'ispettore ha contestato all'assessore di non aver provveduto alla raccolta differenziata del materiale cartaceo riconducibile a lui e allo studio professionale della moglie in centro storico, Stecco si è irrigidito davanti alle circostanze del brusco rendez-vous (luogo pubblico, con moglie e figlia, in presenza supposta di altri avventori) e ha chiesto al dipendente come mai non avesse redatto un regolare verbale e non avesse chiesto un appuntamento alla sua segreteria per parlarne, invece di affrontarlo così. Era stato lo stesso ispettore a informare i suoi superiori di questo incontro al bar -dice Stecco- e da là sono partite le procedure che hanno fatto rischiare il licenziamento a un lavoratore con 33 anni di servizio, e almeno venti rapporti di multa formulati ogni mese. Fra l'altro, Stecco ricorda anche di aver difeso pubblicamente gli ispettori dopo la lettera aperta di un turista che li criticava per aver multato un'anziana, nel fare il proprio mestiere. Dati i nuovi contorni della vicenda, Chioggia Azzurra ha provato a contattare Veritas, che però al momento ha preferito non dare risposte. Restiamo disponibili a conoscere la loro versione, nella speranza che sia diversa dall'eccesso di zelo istituzionale.
Pagine
▼
martedì 11 luglio 2017
1 commento:
Per inserire i commenti (purtroppo) è necessario inserire un proprio account Google -anche attraverso uno pseudonimo- con il quale commentare gli articoli, in quanto arrivano centinaia di commenti spazzatura con proposte oscene e non riusciamo più a gestire. Non è nostra intenzione schedare o rintracciare in qualche modo chi commenta anonimamente; anzi lasciamo in tal senso la massima libertà al lettore di non declinare le proprie generalità, restando però nell'ambito del buon gusto e della corretta educazione nel commentare senza offendere alcuno. Siamo certi di essere compresi in questa esigenza, e per questo Chioggia Azzurra ringrazia.
Porello. É pure costretto a difendersi da pesanti accuse verso l' ispettore Veritas...
RispondiEliminaMa ddai...
E perché non demansionare Lo stesso stecco mandandolo a scopa e ramazza?