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sabato 19 febbraio 2011
INCONTRO/CONVEGNO di sab 12/2 su MUSEO CIVICO e TEATRO COMUNALE
INCONTRO CONVEGNO di Sabato 12 febbraio 2011 su MUSEO CIVICO e TEATRO COMUNALE
Sabato scorso noi di Chioggiaazzurra abbiamo fatto sicuramente bingo a mettere insieme due personalità come Pierluca Donin di Arteven e Piergiorgio Tiozzo Gobetto, studioso Chioggiotto nonché ex direttore della biblioteca comunale e assessore alla cultura durante la prima amministrazione Guarnieri. Due big della cultura, non solo del contesto Chioggiotto, che hanno ben saputo focalizzare la situazione culturale della nostra realtà nei rispettivi ambiti. Due ambiti che poi sono un tutt’uno, perché, come hanno saputo ben trasmettere Donin e Gobetto, non è possibile pensare SOLO alla gestione del TEATRO COMUNALE (quando sarà finito) senza metterlo in circuito con le altre strutture culturali comunali (Arena, Auditorium, Palazzo Grassi, Museo Civico) deputate alla cultura.
“Serve un piano regolatore della cultura” da parte della prossima amministrazione comunale che sappia riportare nella nostra città quello che era il centro nodale non solo della cultura ma anche di aggregazione sociale, ci raccontava Donin, riferendosi sia ai periodi storici della Serenissima ma anche agli importanti ritorni economici di cui godono realtà come Venezia con LA FENICE e Verona con L’ARENA .
Considerando che per il solo film FACCIA D’ANGELO che stanno girando a Chioggia proprio in questi giorni ci sia un investimento di oltre un milione di euro tra comparse, ristoranti e quant’altro. L’ARENA DI VERONA, per fare un esempio, porta a Verona un giro d’affari di oltre 500 milioni di euro.
Per questi motivi Donin non ha saputo trattenersi dall'esprimere un certo disagio nei confronti del ministro Tremonti ma anche verso tutti i politici locali che non hanno saputo valutare e sostenere la risorsa cultura. Quando ci fu quel triste episodio del lancio di spazzatura da parte di un nostro concittadino durante le BARUFFE IN CALLE,nessuno,sottolinea Donin, condannò apertamente quell’episodio.
Piergiorgio Gobetto sottolineava che serve la creazione di un’ISTITUZIONE CULTURALE permanente con un certo grado di autonomia e di gestione perché, ha ricordato, gli assessori alla cultura si susseguono e invece c’è bisogno di continuità.
Molto interessante il resoconto storico e lo stato dell’arte attuale del Museo Civico cittadino San Francesco Fuori delle Mura, che riporteremo in un prossimo intervento.
Il convegno è terminato con un simpatico aneddoto di Pierluca Donin che ci ha ricordato che l’ultima attività del Teatro Astra di calle San Nicolò fu uno spettacolo di una nota pornostar con un forte pubblico di pescatori che avevano raccontato alle mogli di essere in mare e che rimasero bloccati fino alle due del mattino a causa dell’acqua alta.
12 commenti:
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Cari signori,complimenti per la competenza culturale,ma a mio avviso per rilanciare le ns.strutture culturali comunali,non credo sia sufficente un piano regolatore della cultura,bensi' servono innanzitutto investimenti enormi di svariati milioni di euro,di cui Chioggia non dispone assolutamente.Vorrei ricordare che un certo avvocato dal nome Giovanni Agnelli per Palazzo Grassi quello sul Canal Grande,per fare cultura di un certo livello,spendeva in media dai 6 agli 8 miliardi di vecchie lire all'anno.Il magnate francese Francoise Pinault,re' del lusso "Gucci"e moltissime altre proprieta'nonche'propietario della piu' imponente collezione di arte moderna che a rotazione espone in quel di Palazzo Grassi sempre sul Canal Grande da Lui acquistato,spende con i suoi sponsor circa 2 milioni di euro anno.A questo punto viene logico pensare che il destino dell'arte e della cultura a Chioggia sia nelle mani degli improbabili sponsor,oppure le ns.istituzioni culturali si devono affiancare a quelle veneziane sfruttando la location della piccola Venezia.Saluti. Aldo.
RispondiEliminaSono sicuro che la strategia migliore è quella di occuparsi e promettere cose semplici, poco costose e magari facilmente realizzabili. Ma non credo che la via più semplice coincida con quella più onesta, del resto sarebbero in grado di farla tutti.
RispondiEliminaChioggiaAzzurra da quello che posso aver capito intende essere un punto di riferimento per coloro che sono stanchi della politica vecchio stampo, che vogliono avvicinarsi ad una politica pulita o che intendono portare una vera ventata di nuovo.
La questione cultura, se ricollegata alla funzionalità di teatri, musei od ogni altro luogo di aggregazione culturale, non può fermarsi a prescindere per presunta carenza di fondi.
Non investire in cultura o non volerlo ipotizzare equivale a rinunciare alla formazione di una acculturata giovane futura classe politica.
In sostanza prima di fermarci davanti ad eventuali costi ed eventuale conseguente mancanza di fondi credo che prima vada valutata l'importanza della questione e poi che questa debba essere messa in lista con le altre e poi solo li, valutare le precedenze...
Viva la Cultura
Era meglio se il teatro Astra cambiava la destinazione d'uso,come i cinema e teatri Corso ed Excelsior di Mestre che diventeranno dei condomini.Il teatro Astra sara' una sanguisuga,mangera'milioni di euro.
RispondiEliminaSe il museo di Chioggia non stringe alleanze con la Biennale ed i musei veneziani o padovani,l'arte che verra' esposta nel nostro sito ,sara' sempre di serie "C" prendiamone atto.Ola.
RispondiEliminaCaro Mario,mi piacerebbe conoscere la frequenza media giornaliera dei visitatori paganti del museo di Chioggia,ed il suo bilancio annuale,e quanto costa alla collettivita',poi ne parliamo della funzionalita'culturale.grazie
RispondiElimina"""Anonimo ha detto...
RispondiEliminaCaro Mario,mi piacerebbe conoscere la frequenza media giornaliera dei visitatori paganti del museo di Chioggia,ed il suo bilancio annuale,e quanto costa alla collettivita',poi ne parliamo della funzionalita'culturale.grazie"""
Ovviamente sono dati da prendere in considerazione, e forse vanno valutati anche molto seriamente anche altri fattori, quali ad esempio quante scolaresche di Chioggia hanno organizzato uscite per visitare il museo, quante scolaresche della provincia di venezia o delle province limitrofe hanno ad esempio ricevuto un invito (magari a costo forfettario) per far visitare il museo di Chioggia? qualcuno ha mai organizzato un evento che dia visibilità al museo, quale ad esempio far visitare il museo accompagnati da giovani gruppi di attori che raccontano a modo loro quanto contenuto nel museo stesso? e non ultimo il museo ha un'orario invernale per le visite che consenta alle famiglie di fare un giro tra le 17:00 e le 21:00?
Questo intervento non c'entra molto con l'argomento di questa sezione ma penso sia meglio farlo in questo contesto che in altri. Andrea, ti ho inviato per mail un file con Fratelli d'Italia. In questi giorni, se mi si passa il termine, è molto di moda (Benigni docet). Per ascoltarlo bisogna utilizzare windows media player. L'ho conservato nel mio computer perchè mi pare che sia una versione molto buona del nostro inno che, purtroppo, molte volte viene suonato come una marcetta da quattro lire. Qui mi pare invece che abbia la dignità che ha e che si merita. Tuttavia, poichè non sono un tecnico della musica, ma solo un ascoltatore e forse "di bocca buona", mi piacerebbe sapere cosa ne pensa chi ne capisce più di me. Mi farebbe anche piacere se chi decidesse di "scaricarlo" inviasse un piccolo intervento per dire di averlo apprezzato. Tranquilli: non c'è da pagare nulla, neanche la Siae.
RispondiEliminaCommento in risposta a quelli su Teatro comunale
RispondiEliminaIntervengo in questi commenti riportando quanto abbiamo appreso nel corso del convegno/dibattito di sabato 12/2 al Bristol.
Il teatro comunale di Cavarzere,con trecento posti,è costato 1,3 milioni di euro,ci dicono che è un ottimo teatro,un piano di gestione del TEATRO CIVICO più L’ARENA più il KURSAAL costerebbe,ci raccontava sempre Pierluca Donin circa 700.000 euri.
Possiamo anche discutere quali siano le priorità in una stagione come questa in cui ormai è SICURO che ci aspettano lacrime e sangue per la gestione di qualsiasi bilancio,che sia pubblico che privato, però non possiamo nascondere, e parlo da ex amministratore,che abbiamo fatto tanti sbagli,per quanto riguarda la cultura sia per il TEATRO COMUNALE che per il MUSEO CIVICO
Iniziando dalla precedente amministrazione Guarnieri che ha preferito procedere con il restauro perché i sghei c’erano,arrivavano 25 milioni di euro all’anno ,invece di dare tutto in affidamento alla CASSAMARCA che si sarebbero restaurati il TEATRO ( forse) a loro spese per finire con l’ex sindaco di Padova,Romano Tiozzo pagio che,qualcuno mi dirà le motivazioni vere, ha buttato quasi un milione di euro con la fesseria della connettività internet alle frazioni.
Mi sembra evidente che con tutti i soldi che sono stati spesi ( inutilmente??) di teatri a chioggia ne avremmo almeno tre!!
Quindi quando Donin parla di un PRG della cultura HA PERFETTAMENTE ragione,se questi punti programmatici non li affrontiamo ORA che siamo all’inizio di una campagna elettorale,DOPO chiunque vincerà le elezioni si troverò ad affrontare le emergenze e difficilmente riuscirà a decidere.
Andrea Comparato
Cultura a Chioggia? Cosa si intende con questo termine: una mostra di fotografia di quadri di un noto autore rappresentata anni addietro a Palazzo Grassi (mentre a Ferrara erano stati esposti gli originali) e roboantemente auto celebrata da una associazione locale, che alla popolazione ricorda solo il “merito” di avere condotto Sgarbi in città, con ritardo di due ore per un intervento che rifiutò l’autore celebrato “perché non gli piaceva”? Il cartello “Chioggia – Città d’arte” che si erge lungo la Romea in mezzo ai rovi? Un edificio restaurato (Palazzo Ravagnan) per l’associazione micologica ed una bocciofila?
RispondiEliminaIl “salizo” della Chioggia medievale e i pozzi del ‘300 coperti da un getto di calcestruzzo (ad Adria un brandello - francobollo della via Annia è giustamente segnalato e visibile; a Oderzo – una delle città più importanti della Roma repubblicana - il rinvenimento del cardo maximus nel corso della costruzione di un complesso edilizio ha determinato l’elevazione su colonne di quattro condomini per permetterne la piena riscoperta e la visione)? La gestione e l’offerta di San Francesco fuori le mura?
Se mentre altri valorizzano quel poco che credono di avere, ed avendolo lo sopravvalutano o lo esagerano (“musei” a Ca’ Cappello e Porto Levante, tanto per non andare lontano), a Chioggia l’argomento “arte” è intercambiabile come quello del turismo o del degrado ammnistrativo, e quindi calpestato dalla città stessa; ed è significativa la costante emersione dell’ineliminabile tara di provincialismo ed isolamento, quale alibi dell’ignavia, in chi invoca un circuito “culturale” con Venezia (ci ha mai dato qualcosa?) e Padova (Padova? Perché non Treviso o Ferrara?), graziandoci del richiamo a Rovigo (che ha inventato Palazzo roverella e il “museo dei grandi fiumi”).
Cultura “per Chioggia” o come offerta culturale? Quanti “di Chioggia” hanno visitato, o sanno dov’è, il museo civico e quello diocesano? Offerta culturale: a quale bacino d’utenza?
Esempio pratico: quanto bello sarebbe una mostra dedicata a Rosalba Carriera, indubbiamente la più grande ritrattista del ‘700, e di sicuro richiamo nazionale: chi la finanzierebbe (opere della Carriera sono esposte pure all’Hermitage)? Quali le vie di comunicazione e l’offerta ricettiva? E lo stesso per quella perla dal fascino esoterico che è l’auditorium S. Nicolò, ridotto per necessità a contenitore polivalente, mentre sono passati sotto indifferenza i corsi di perfezionamento musicale che quasi spontaneamente sono stati rappresentati alla presenza di uno sparuto numero di spettatori, e non incoraggiati per l’indubbio pregio.
Quanto all’amministrazione dell’esistente e di quello che verrà, già tremano i conti economici: una città che non ha saputo valorizzare neppure la Rivista diretta da PLTG, sebbene raffinatissima e sconosciuta pure alle persone “colte”, che prosegue grazie alla di lui passione, come risponderà al teatro? Per rappresentare – con il dovuto rispetto – Pippo Zaccaria? Quando nel corso dei rari restauri lungo il Corso si rivengono strati sino a quattro pavimenti preesistenti e risalenti a secoli anteriori, che vengono distrutti e smaltiti in discarica per evitare “rogne” ?
Venanzio Flavio
Mentre ero costretto al lavoro domenicale per la scadenza di una redazione di riassunzione in seguito a cassazione della sentenza per errores in procedendo e conseguente deduzione dei fatti sopravvenuti nel giudizio di rinvio, leggo l’intervento dell’Avv. Aprile – quasi gratificazione domenicale - che devia dalla sedes materiae del blog nella inedita veste di musicologo ed audiofilo.
RispondiEliminaMi sarei atteso dall’homo novus - Candidato Sindaco in pectore del PdL – cui molti colleghi, tranne in verità qualcuno per i precorsi politici passi, guardano con speranza- un intervento sull’argomento, confidando nella Sua notoria sensibilità artistica e nella Sua indiscussa flessibilità intellettuale, che avrebbe consegnato risposte e soluzioni sicure alle ansie, aspettative, domande e preoccupazioni che, sotto tagli diversi, sono emerse nel convegno e nel blog, nonché confermato ed anticipato la Sua proverbiale fermezza in prospettiva della guida della nostra lacerata città.
Risultata vana l’attesa, ed ottenuto copia del file per tramite del Master (non essendo “scaricabile “aliunde), rispondo alla sollecitazione del giudizio da parte del Nostro (sebbene io non sia “ascoltatore” ma “pessima recia”, e “la bocca buona” la riservo ad altra incomprimibile attitudine), rilevando che l’esecuzione proposta non riserva alcun carattere di novità e qualità (forse la banda di Brusaure suona un po’ meglio), lasciando il brano quello che esso è e viene correntemente interpretato: personalmente lo ritengo orrendo (come pure il “va pensiero”, per non ingenerare equivoci), anche nel testo, con, tra l’altro, quel “siam pronti alla morte” che mi è estraneo al DNA del pacifico e calcistico popolo italiano.
Ci mancherebbe altro si dovessero corrispondere diritti alla SIAE.
Venanzio Flavio
Caro Venanzio intendo per cultura di Chioggia:
RispondiEliminail nostro dialetto (che ha credo il maggior numero di parole per esprimere i nomi dei venti);
il nostro tono di voce (alto, sincero, fiero);
il nostro modo unico di condurre una discussione;
la nostra ignoranza rispetto a tutto ciò che sa di raffinato\morto;
la nostra cucina a base di pesce;
la bellezza architettonica e i colori della nostra città;
la nostra genialità che ci deriva proprio dal restare immuni da certi condizionamenti precoci per cui bisogna per forza dire "Oh che bello c'è Luca Donin!"
il nostro vivere che recupera dense fette di storia attraverso la tradizione senza neanche saperlo.
Mi fermo per amore di brevità e perché l'ora è già tarda.
A tutti buona serata da Andrea Varagnolo...
CHIOGGIA AZZURRA 0.1
@ Andrea Varagnolo
RispondiEliminaIl tuo concetto di “cultura” non necessita di teatri, di musei, di biblioteche: hai di che orgogliosamente compiacerti, in specie per la genetica e superiore - qui dimostrata -"genialità".
Venanzio Flavio