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sabato 26 marzo 2016
STANGATA DI PASQUA PER I RICHIEDENTI DI CONCESSIONE AL MAGISTRATO ALLE ACQUE
Tra le stranezze che rendono tipica Chioggia, ve ne sono alcune incomprensibili e a volte con risvolti spiacevoli. Ad esempio, per due diverse zone dello stesso canale, vigono differenti regimi e autorità nella concessione e amministrazione degli spazi acquei (e che in un terzo canale, il Vena, la potestà sia in capo al Comune): così, nel caso di specie, la zona sud del canal Lombardo è sotto l'egida del Magistrato alle Acque. La premessa perché, da qualche tempo, con il presupposto di mettere ordine alle licenze -auspicato anche dagli stessi proprietari delle imbarcazioni, verso ormeggi ordinati in luogo delle precedenti selve di tubi in ferro- molti pescatori di laguna si sono visti arrivare ingiunzioni di pagamento di canoni arretrati con cifre decisamente pesanti, anche attorno ai 6mila euro. I casi più recenti in questi giorni prima di Pasqua, altri seguiranno dopo la festa, ma si tratta in ogni caso di una vera stangata per i bilanci di molte famiglie: la motivazione risiede nella richiesta da parte dell'ente gestore di conoscere da quanti anni i singoli concessionari avevano occupato abusivamente lo spazio, prima di mettersi in regola. Il Magistrato alle Acque ha giustificato questo comportamento con il dover stilare una graduatoria: solo che -contestualmente al rilascio delle concessioni- viene imposta una sorta di sanatoria per il periodo di morosità sopravvenuta, secondo le autocertificazioni. Ciò nonostante a Chioggia fosse rispettata la consuetudine secolare di ormeggiare le barche dove si trovava spazio: il che, detto chiaramente, non si traduce in alcun diritto acquisito all’ormeggio gratuito.
Coloro che ambiscono a ottenere la concessione sono rimasti spiazzati dall'esosità delle richieste, e stanno pensando a coalizzarsi sul fronte legale: «Nessuno di noi vuole evitare di pagare -riferisce uno dei tanti tartassati- anzi siamo ben contenti che vengano fatte rispettare le regole, ma non è possibile che venga comminato il pagamento per anni e anni di arretrati. Prima di tutto perché prima non avevamo comunque la certezza del posto barca, ma anche perché avremmo potuto rinunciare alla barca, se avessimo saputo di dover affrontare costi così importanti». Le centinaia di persone coinvolte stanno meditando di intentare una class action attraverso un avvocato che segua tutta la pratica, e formulano la loro controproposta: «Siamo anche disposti a pagare gli ultimi cinque anni e senza spese di mora, gli anni precedenti sarebbero prescritti, secondo alcuni pareri legali». Chissà se il Magistrato alle Acque sarà d'accordo.
1 commento:
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Tranquilli siamo sotto elezioni , quindi tenderanno a non farvi pagare nulla.
RispondiEliminaPoi che Dolfin dica pago una cosa che non utilizzo , se chiedi uno spazio che tu l'utilizzi o no penso sia giusto che lo paghi.
Poi buona fortuna per gli arretrati ma qualcosa visto che quel posto a suo tempo era come la caccia all'oro ve ne siete "appropriati" e quindi qualcosa dovete pagare