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mercoledì 13 aprile 2016

SI PRESENTA LA SEGANTIN: IMPRESE IN PRIMA FILA CON LA BENEDIZIONE (E I SOLDI) DI BRUGNARO


La prima cosa che salta agli occhi, alla presentazione della candidatura di Marcellina Segantin a sindaca di Chioggia, è il logo tutto fucsia in perfetto stile Brugnaro. Stessa font, stessa impostazione grafica, solo l'aggiunta “Chioggia Viva” a ricordare la genesi dell'operazione politica. E dietro, nel tabellone, le località che assieme fanno il Comune di Chioggia: Sottomarina, Sant'Anna, Valli e le altre frazioni. Esattamente come era stato detto di fare all'attuale sindaco di Venezia, giusto un anno fa. Manco uno sforzo di creatività personale, nel lancio di questa campagna dal sapore latentemente coloniale: se il biglietto da visita è questo, allora Forza Italia, Fare e Fratelli d'Italia contano poco e sono di supporto, perché Segantin è plasticamente la candidata di Brugnaro e di chi gli si ispira. All'architetta mancano, per sua fortuna, i modi dei dirimpettaio più celebre e l'accento del Veneto profondo; non mancheranno invece gli ingenti finanziamenti stanziati dal Doge per questa “impresa comune”, fonti ben informate parlano di 75mila euro. Al vernissage di casa Goldoni, questa mattina, erano proprio in tanti, tra gestori di stabilimenti balneari e albergatori, rappresentanti delle 5033 imprese censite e “investitori esteri”, club e lobby, neofiti in cerca di briciole. Assenti invece i disoccupati, i precari, la plebe fruitrice dei servizi sociali, mai citati da alcuno dei discorsi come target, forse all'oscuro delle nuvole rosa e dal radioso domani promesso da una comunicazione così pigra da copiare con la carta carbone i ricchissimi successi altrui.

Tra il compiacimento e l'emozione, Marcellina Segantin si toglie la giacca al modo della ministra Boschi e si presenta ai tanti che ancora non la conoscono: 52 anni, progettista d'interni con studio a Sottomarina, figlia di un muratore di Ca' Bianca «che mi ha insegnato il valore del lavoro sopra ogni cosa. Ho iniziato a darmi da fare presto, come tutti in famiglia, per potermi diplomare e poi laurearmi nella mia passione, l'architettura». Un'opera a contatto del territorio che l'ha portata a scontrarsi con «la demoralizzante corsa a ostacoli che vive ogni cittadino di fronte alla burocrazia, chi vuole aprire un'attività e avere tempi certi»: da qui l'accettazione della candidatura offertale da Chioggia Viva, alla ricerca di «persone capaci là dove non si pensava ci fossero, come accaduto nei comuni vicini». E il cui spirito ha sposato fin dal principio per «rovesciare il tavolo ed evitare che la città muoia lentamente», citando Neruda. Segantin vuole ripartire dalle «cose che vanno fatte», non solo grandi progetti: «Sappiamo di cosa abbiamo bisogno, abbiamo aspettato per decenni che qualcuno realizzasse, con troppe scuse per assumersi la responsabilità di un fallimento». Chi glielo fa fare? «Il senso del dovere, il bisogno di impegnarsi, perché la città merita di più, con tutte le sue articolazioni. Ma anche, ad esempio, le centinaia di pendolari che ogni giorno per lavorare fuori città: soprattutto le donne a Chioggia non trovano lavoro. I giovani che studiano fuori poi non tornano perché qui non possono costruire un futuro, né divertirsi la sera. Gli abitanti delle frazioni, che non hanno internet (chissà cosa pensa Segantin del servizio di connettività appaltato illo tempore da Romano Tiozzo, costato quasi un milione di euro e miseramente naufragato un anno fa, sotto il peso di sole cento utenze, ndr), fognature carenti, incroci pericolosi. Eppure le frazioni contano come il centro storico che abbisogna di decoro, perché lo sporco porta a delinquere».
Ma il massimo che può essere garantito alle frazioni, oltre all'idea delle piste ciclabili per collegarle alle realtà limitrofe, è «darci un rappresentante», quindi un assessore? Si può debuttare in politica dicendo che alla città manca un parco, quando se ne conta più di uno solo a Sottomarina? Se la spiaggia è l'ultima scelta nel Veneto con 1.2 milioni di presenze contro i 6 milioni di Bibione e tre alberghi prossimi alla chiusura, siamo sicuri che sia solo colpa della politica, e non anche di un certo modo di fare impresa da parte di alcuni, sorpassato dalle innovazioni, dai concorrenti, da scelte che non diversificano l'offerta, dalla mera stagionalità? Nonostante non manchino anche da noi gli esempi positivi di chi ogni anno investe molto denaro per migliorare la propria struttura e l'accoglienza secondo i canoni più moderni, vedi ad esempio gli “smart hotel” o le realtà vicine al porto di San Felice, limitate da una burocrazia certo non di fonte comunale. Segantin dice che i campeggi -che nelle ultime estati hanno ospitato il 60% delle presenza- devono diventare il traino del settore alberghiero: sarà contento Leonardo Ranieri, suo candidato consigliere e titolare del camping Adriatico. I conflitti d'interesse, questi conosciuti, portati sfacciatamente nella competizione elettorale amministrativa.



Illustrata da Enrico Bellinelli, cronista del Corriere del Veneto, passa in rassegna la coalizione di cinque liste, figlia degli appuntamenti tematici organizzati lungo gli ultimi mesi -condotti dallo stesso Bellinelli- per favorire l'emersione di buone pratiche che altrove funzionano, dalla viabilità alla promozione del territorio. Come dire, smettiamola di fare di testa nostra, priviamoci della sovranità chioggiotta per abbracciare le cose che fanno da altre parti (un leitmotiv, considerato il calco brugnariano dell'intera manovra). Quasi tutti hanno citato i propri post su facebook, e declamato -ma sempre in coda a ogni intervento!- le virtù di avere una candidata donna in una città dove mai ciò è successo: Beniamino Boscolo, sconfitto cinque anni fa, nasconde le crepe interne a Forza Italia e relative proprio alla scelta del terreno di gioco. «Siamo con Segantin dopo aver valutato gli altri progetti – tra cui lo status quo degli ultimi cinque anni - perché in città c'è voglia di cambiamento, di proiettarsi nei prossimi dieci. Partiamo da chi ha sulle spalle molte famiglie cui deve arrivare uno stipendio. Serve il giusto mix con chi ha esperienza politica, non sarà facile né indolore. Ma anche per andarsi a divertire servono scelte politiche». Quindi l'ex leghista Sandro Marangon, faro di “Fare per Chioggia”, che raccoglie i sostenitori del sindaco di Verona Tosi: «Basta lamentarsi o rimandare, bisogna decidere e non votare chi ha amministrato finora. La nostra disoccupazione è ai livelli di quella meridionale». Magari sarà loro utile cominciare a pensare dove prendere voti, dal momento che alle scorse regionali i transfughi del Carroccio uscirono con le ossa rotte dal confronto diretto con lo schiacciasassi Zaia.

Poi è stata la volta del «gladiatore o centurione» Nicola Pecchie, uomo d'ordine di Fratelli d'Italia, che anima l'incontro parlando della voglia di politica in città. «Fratelli d'Italia crede nella sacralità della vita e nell'unità nazionale, nel rilancio economico e nelle sue ricadute a livello sociale. Servono meritocrazia ed efficienza, a differenza del passato». Evidente l'attacco a Giuseppe Casson («pur senza opposizione, dopo cinque anni cerca di darsi da fare e di rinnovare convenzioni solo ora che siamo in campagna elettorale, per comprare consenso»), ma forse bisogna pensare anche al periodo in cui Pecchie è stato assessore, con la giunta di Romano Tiozzo, quando si dilettava a voler attribuire alle strade i nomi dei gerarchi fascisti o scaricava la sabbia del beach volley nel posto al sole di piazza Granaio. Venne il turno dell'ex assessore provinciale leghista Lucio Gianni, ora portabandiera della “Rete per il futuro” legata a Prima Il Veneto, intesa a radunare chi non si riconosce in alcun movimento politico ma è a disposizione del progetto, mettendoci del proprio: «Per me è un ritorno a casa, mi ritrovo con persone con cui ho già lavorato negli anni scorsi in provincia», dove -senza conseguire chissà quanti consensi- aveva trovato posto solo grazie al licenziamento dell'allora assessore Malaspina. Insomma, l'altro lato del civismo consiste in quell'esperienza nelle istituzioni già menzionata da Beniamino Capon, a significare che l'ipotesi di vincere non è prerogativa solo di un exploit aziendalista come quello occorso al capoluogo.

Infine Leo Ranieri, operatore vicentino da trent'anni in città, a nome di Chioggia Viva apparente azionista di maggioranza della coalizione di destra: «Siamo isola, forse felice ma appunto isolata dal resto del mondo. Le imprese si sono dette che non basta più delegare, ma è tempo di esporsi in proprio per sciogliere l'immobilismo». Ranieri, che sarà in lista («ci metteremo la faccia»), annuncia fuori onda la disponibilità data da tutto il gruppo dirigente di Chioggia Viva a una candidatura da consigliere comunale, con aperture alla cittadinanza “esterna”: «Abbiamo già venti candidabili, aspettiamo alcune risposte». Non è escluso quindi, ad esempio, l'apporto tra gli altri di Luciano Serafini, attivo anche per le frazioni oltre che nel Gruppo Turismo, e assessore a suo tempo col centrosinistra di Guarnieri. Quelli che Ranieri tace sono i tentativi fatti in precedenza col PD, al quale era stata offerta la possibilità di una corsa congiunta a sostegno di un nome indicato dalle imprese (come se centrodestra e centrosinistra fossero mondi interscambiabili): salvo poi rivolgersi dall'altra parte del panorama politico, ritenuta più affine -“il cuore e il portafogli a destra”- alle esigenze delle categorie economiche.
Tra gli oratori mancava proprio un sigillo fucsia, anche se nelle retrovie si aggirava l'ex assessore Massimiliano Tiozzo, già Forza Nuova poi forzista poi montiano poi casinista poi civico e infine folgorato sulla via di Brugnaro -o dalla necessità di tornare in consiglio dopo le dimissioni dalla giunta Casson- che per la prima volta in carriera stamane ha lasciato una sedia a una signora, dopo che gliel'aveva chiesta. A proposito di Giuseppe Casson, con l'esordio di Marcellina Segantin si sono già presentati quasi tutti i candidati a sindaco: manca solo il primo cittadino in carica, che forte dell'alleanza con la Lega Nord di Matteo Salvini -la quale nel frattempo ha perso più di qualche pezzo per strada, come si è visto alla conferenza di stamane- deve ancora uscire ufficialmente allo scoperto attraverso una iniziativa pubblica. Lo aspettiamo al varco.

34 commenti:

  1. Mamma mia, con tutto il rispetto questa non può fare il Sindaco, sarà una brava professionista chioggia ha bisogno di altro.

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  2. Fare per chioggia col paolon i fa mondo go sentio la rete per ciosa, chi xelo sto qua, varda questo ca vien, oh me pare che Gera uno che ha fatto assessore a dise sti ultimi 10 ani no xe sta fatto gnente, dove a gera sto qua pecce, va ca vien anche sto qua mamma li turchi.

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  3. Brugnaro paga tutto lui? E poi cosa daranno a lui, sicuramente questi si sono già venduti mezza Chioggia, penso non sia così, dai altrimenti non siate subito così cattivi, mi sembrano così tutti carini, bravi, onesti, ingenui, lasciamoli Fare.......

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  4. se volete postare commenti da denuncia fatelo registrandovi con il vostro vero nome grazie

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  5. Riccardo ha mandato un fax con dei sondaggi commissariati per chioggia:
    M5S 21%=CASSON SINDACO 21%=LEGA NORD 17%=fFORTUNSTO GUARNIERI 11%=PARTITO DEMOCRATICO 7%=FORZA ITALIA 4%=FARE NON PERVENUTO- FRATELLO D'ITALIA 2%=iCHIOGGIA VIVA IMPRENDITORI 6%=BRUGNARO FUCSIA 1%=ALTRI 11%. Sentite condoglianze a scusate in bocca al luppi chiotto .

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  6. Questa dice ma chi me l'ha fatto fare di candidarmi a sindaco, MA GLI AVETE SPIEGATO CHE NON FARÀ MAI IL SINDACO, Leo Ranieri Company ditegli la verità

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    1. mai dire mai nella vita, le elezioni sono un po' come una partita a pallone, non sempre vincono i favoriti. Se al ballottaggio dovesse arrivare anche chioggiaviva?

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  7. Ma questi quando xe che i paga le scosse?????????????

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  8. Chioggia merita di più:... E chi sbuca dal cilindro? Brugnaro...
    In ottime mani, no?
    Della serie noi non ce la facciamo, facciamoci tutelare da lui.

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  9. Ma cosa c'entra Brugnaro con Chioggia, non m'intemdo molto,di politica, però sta cosa così strana che un Sindaco di Venezia arrivi a Chioggia si sente di dire con centinaia di migliaia,di euro, a che scopo, questa cosa dovrebbe essere attenzionata dalle forze dell'ordine o da,chi ne ha competenza, molto molto imbarazzante per noi cittadini che dobbiamo andare al voto, sicuramente il sindaco di Venezia e bravo, ma. COsa C entra con noi, ci sono voci che sta comprando tutti, anche se sono voci di popolo però, speriamo che ci ripensi e lasci la città libera da invasori.

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  10. E questa sarebbe l'imprenditrice dalle grandi idee...una de meglio, no?

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  11. Auguri alla Segantin. In quanto ai movimenti “Chioggiaviva e “fucsia”, hanno il diritto alla pari di altri di partecipare alla competizione elettorale.
    Infine, l’argomento finanziamento non lo toccherei perché c’è già una legge a riguardo. (boscolo)

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  12. La sorella della Boldrini???? no dai non scherziamo!!!!

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  13. Chioggia viva il partito degli imprenditori, quelli degli affari, sicuramente anche legali, però Chioggia non aveva bisogno di un partirò delle lobby e nient'altro, con quale idea politica possono andare Ad amministrare una città con mille problemi questi vogliono mettere su piere, basta piere.

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  14. Masiero sostiene chioggiaviva,siccome a noi delle frazioni ci ha sempre attaccati per il fatto del nuovo ponte sul brenta facendo battute anche offensive tempo fà,credo che NON voterò la Segantin! Se prima avevo qualche dubbio su darle o meno il voto,adesso ne ho la certezza. Quindi cari imprenditori di chioggiaviva avete perso molti voti dalle frazioni grazie al vostro sostenitore!!

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  15. La Segantin non vuole grandi progetti, vuole partire da quello "che tutti sappiamo va fatto", per non dovere fare la brutta figura di dire che non ce l'abbiamo fatta. È così che ha intenzione di pensare al futuro della città e dei nostri figli, condannati a restare quello che siamo sempre stati. Basterà pensare a fare quello che si attendono da lei gli imprenditori che la appoggiano. Un bel temino il resto. Valorizzare la spiaggia? Cos'hanno fatto in questi anni i sagaci imprenditori per trasformarla in una nuova Bibione? No, deve pensarci il comune e il sindaco. La libera impresa!

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  16. Sono sconcertato. Non una parola sul sociale, cui l'amministrazione uscente ha dedicato un terzo del bilancio; pochissimo sul lavoro, esiste solo quello degli imprenditori; fare squadra per ascoltare e prendere decisioni, cosa vorrà dire?
    Forse che non si farà il ponte sul Brenta per ascoltare la categoria di Masiero? Chi non ce l'ha fatta deve farsi da parte, per lasciare a lei la libertà di sbagliare... Quattro frasi buttate là. Campanaro, Penzo, Casson, Ferro, nessuna paura di questa signora. Ci sono solo molti soldi dietro. La politica che pensa alla città e al suo futuro proprio non c'è. L'architetto non ha un progetto.

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  17. Non vogliamo imprenditori al governo della città, votate tutti tranne che gli imprenditori, nulla contro questa Signora cheta brava a fare quello che fa, ingegnere architetto e via discorrendo, gli imprenditori devono fare impresa anche con la politica sempre in modo trasparente, non votate imprenditori per carità di Dio.

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  18. A quando una lista dei lettori della biblioteca? Una istituzione come quella dovrebbe stare al centro della vita cittadina. Si potrebbe pensare anche a una civica dei pendolari, che sono moltissimi, una porzione rilevante di elettorato, da ascoltare per prendere decisioni. Poi ci sarebbero i cardiopatici, il cui futuro va salvaguardato, i videopatici, le vedove...
    Ma che razza di politica è diventata? Tutti mettono al centro il proprio particolare e pensano che il mondo ci giri intorno. Non si accorgono che schiantano la città, che le ultime generazioni non sanno più pensare a altro che a sé... Con tali padri...

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  19. L'unica lista da fare era con il grande architetto dell'universo, cari fratelli, un triplice forte abbraccio.

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  20. Anche in questo caso, se il signor Comparato me lo permette, non vorrei dare risposte ma porre solo domande alle quali ciascun cittadino potrà rispondere in libertà e coscienza, traendo le relative conseguenze.
    Per quale motivo un imprenditore come Brugnaro dovrebbe fare investimenti per la campagna elettorale in un altro comune?
    Questi imprenditori che appoggiano la candidatura a sindaco di Marcellina Segantin tra gli interessi personali e quelli della comunità quali faranno prevalere?
    Per quale motivo si è scelto come candidato sindaco una persona sconosciuta alla maggior parte della cittadinanza e non si è scelto invece un candidato più noto i cui interessi fossero chiari?
    A chi giova "Cui prodest", una simile candidatura?
    Pur non conoscendo a fondo la politica locale ho facilmente risposto a queste domande, così come potranno facilmente fare i lettori del blog.
    Confesso di essere incerto su che lista votare, ma di essere sicuro a quale lista sicuramente non darò il mio voto!
    Saluto tutti, ringraziando il signor Comparato per lo spazio che mi ha concesso.
    CHE GUEVARDA

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  21. Ma fatemi capire,ma sti imprenditori che si mettono in campo sono sempre andati a bracetto con la politica di qualsiasi colore,vedi Masiero che dalla lega nord,passa al PDL,poi PD e adesso con la segantin cioè brugnaro!!! Ma che credibilità volete avere con la città!!!

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  22. Sono arrivati molti commenti di critica nei confronti degli imprenditori che sostengono la lista di Brugnaro e lo stesso sindaco di Venezia. Alcuni decisamente non pubblicabili. E’ sicuramente vero che una lista di imprenditori perseguirà ( in parte ) gli interessi di categoria e sicuramente emergeranno dei conflitti di interesse… ma non è che anche nelle altre liste non ci saranno interessi oppure casi di conflitto inoltre siamo in democrazia e tutti hanno il diritto di concorrere all’amministrazione della città. Saranno gli elettori a decidere, personalmente penso sia stimabile chi scende in campo e ci mette la faccia, chiunque, non mi va bene invece chi si erge a Messia e poi rimane dietro le quinte come ad esempio il signor Marino Masiero che ha un conflitto di interessi E-N-O-R-M-E con la nota vicenda del ponte sul Brenta, questo individuo ben si guarderà dal mettersi in lista...

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  23. Ma tutti parlano di BRIGNARO che non si è visto, venerdì sara in piazzale Europa cattering del famoso zafferano zafferano danze con tre tipi di musica, si inizia con aperitivo e cena per tutti gratis uno spettacolo a sorpresa si dice arriverà mietta e con i comici Carlo e Giorgio rigoroso vestito scuro.

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  24. A scusate grossa dimenticanza una sciarpa fucsia al collo, per chi non l'avesse si possono comprare in uno stand allestito nelle vicinanza al modico prezzi di euro 100 che andranno al auto finanziamento della Segantin.

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  25. Mettiamocelo bene in testa : se non c’è sviluppo dell’imprenditoria, non c’é nemmeno occupazione.

    Se gli imprenditori locali hanno dato vita ad una associazione e successivamente ne è scaturito un movimento politico, significa che ne hanno le scatole piene di politicanti che promettono la luna e non mantengono mai. Sono stufi di combattere con burocrati che invece di aiutare a fare impresa, mettono sempre i bastoni fra le ruote per bloccare ogni iniziativa.

    I due candidati a Sindaco dei 5 stelle e della coalizione sostenuta da Chioggiaviva sono entrambi architetti professionisti ed hanno puntato il dito sull’andazzo degli uffici dell’Urbanistica. Significa che il problema esiste e bisogna porvi mano cominciando a togliere l’incarico all’attuale Dirigente e successivamente provvedere ad una rotazione del personale negli uffici, dall’Urbanistica ai Lavori Pubblici.

    Gli insegnanti, i dipendenti comunali, dell’ULS, di Veritas, di ACTV, non percepiscono questi problemi perché il loro stipendio è garantito. Magari lo fosse per tutti, ma non è così. C’è chi si deve barcamenare tra mille difficoltà per sopravvivere, compreso il mondo imprenditoriale. (boscolo)

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  26. Intervengo sull’intervista di Dolfin di oggi 15 aprile.

    Se non erro la Commissione era stata convocata sull’arredo del c:s: di Chioggia. Ebbene per tale arredo c’è stato un finanziamento regionale, già usato per ripristinare la pavimentazione del Corso ed altre opere (illuminazione, ecc.).

    Quale occasione migliore per fare il punto della situazione e verificare cosa l’Amministrazione intende realizzare con i fondi rimasti. Siccome detta Amministrazione non lo sa e progetti per interventi futuri di arredo non ce ne sono, ecco che Sindaco e Dirigente scappano. Dolfin che oramai si è “convertito” alla corte di Casson, cerca scuse per difendere l’operato di questi ultimi. (boscolo)

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  27. Mi dispiace, ma la segantin non mi convince, anzi! Direi che mi spinge ad imboccare decisamente altre strade!

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  28. Ma quelli della Segantin pensano di convincere noi chioggiotti con cantanti, ballerini, comici, banchetti e tutto l'oro che, a quanto si dice, scenderà abbondante dappertutto? Per me questo modo di fare è quasi una offesa alla mia intelligenza, alla mia capacità di scegliere. I chioggiotti vadano pure a ballare, a cantare, a mangiare, ma sappiano chiaramente che, se voteranno Segantin, quando si saranno spente tutte le luci della ribalta e tutto l'oro a scopi elettorali sarà stato speso, ci ritroveremo come governanti gli imprenditori. Riusciranno ad essere davvero sopra le parti? Riusciranno, se necessario, a dire dei no alla loro categoria, per il bene della Città? Riusciranno a dire di no a Brugnaro nell'interesse di Chioggia? O, debitori perché ha contribuito ad eleggerli, si inchineranno a lui? Come cittadino di Chioggia sono molto, molto preoccupato per ciò che vedo. Ecco perché invito a tenere gli occhi bene aperti e, nonostante le mille lusinghe, io non voterò e non farò votare la segantin

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  29. Io non voterò pd questa volta. Ha fallito con Casson e non ho più fiducia. Voto la Camapanaro che dice cose semplici, non ha liste e listine civetta e si dichiara di sinistra l'unica che è chiara.

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  30. Qualsiasi partito va bene basta che non sia la SEGANTIN, che si scrive Segantin ma si legge BRUGNARO.
    CHIOGGIA AI CHIOGGIOTTI!!!

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    1. il voto è libero e chiunque ha il diritto di votare chiunque...

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