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giovedì 16 giugno 2016

DUELLO DAVANTI AL COMUNE: CASSON VINCE CON GRINTA, MA IL MOVIMENTO NON PERDE

PLAY LIST DEGLI INTERVENTI DI IERII SERA
La piazza, intesa come corso del Popolo, gradualmente si riempie nel tratto dal Granaio allo stendardo. "La Piazza", intesa come mensile a domicilio, organizza sul palco e presta la sua direttrice, Germana Urbani, a moderare l'atteso confronto a due tra Giuseppe Casson e Alessandro Ferro: probabilmente l'unico dal vivo in questi pochi giorni che separano al ballottaggio di domenica, con gli staff che si rimpallano sottovoce l'accusa di non averne accettati altri. Dopo un'ora e mezza il verdetto, tra gli applausi delle rispettive tifoserie (molto più numerosa quella del sindaco uscente): Casson si aggiudica la partita della sera, rimettendosi in carreggiata con grinta nell'attaccare per primo l'avversario -fatto inedito nella sua campagna elettorale- e con qualche ammiccamento politico e retorico all'elettorato "renziano" del PD. Ma non per questo il MoVimento 5 Stelle può dirsi lo sconfitto di turno: pur tra qualche animosità di piazza, prontamente sedata per vie interne, il suo rappresentante è uscito alla distanza nel denunciare le presunte criticità dell'amministrazione in carica, nonostante la nota inferiorità oratoria che Ferro per primo si riconosce. Ma forse ora i grillini dovranno rifare i propri calcoli, dopo il vento in poppa degli ultimi giorni: un secondo turno tutto da giocare, insomma, anche perché l'elettorato è molto più numeroso e composito rispetto alle poche centinaia di persone presenti all'iniziativa -tenutasi in centro storico, roccaforte di Casson così come le frazioni lo sono per Ferro- e a quelle che in maggior numero si informano tramite i media, comprese le dirette streaming nelle pagine facebook dei due candidati. Decideranno i residenti di Sottomarina?

Una calda serata pre-estiva, alla tv la Francia fatica a vincere il suo incontro, i due entourage si avvicinano al palco mentre l'organizzazione prova il microfono e attacca l'inno nazionale, proprio come agli europei. Entrambi seduti, i due candidati rispondono alle domande della Urbani senza che il pubblico possa intervenire con le proprie: non mancheranno comunque i momenti di attrito, le contestazioni di qualche candidato consigliere del M5S a Casson (che le seda con un perentorio «pretendo rispetto») e i cori da stadio, in perfetto clima europeo, a scandire il nome dei protagonisti e "onestà" tipico dei Cinque Stelle. Parte Ferro: «Siamo orgogliosi di un risultato storico, segno di cambiamento. Ci spinge a fare meglio, restando coi piedi per terra e incontrando ogni giorno le persone ai nostri gazebo. Ci siamo autofinanziati, questo mostra come sappiamo gestire risorse limitate. Io non sono un oratore, faccio l'architetto: quella che conta è la credibilità, e il MoVimento l'ha dimostrata, dai rimborsi elettorali al sostegno alle popolazioni colpite dal tornado. Ad esempio, puntiamo sul microcredito di impresa per creare posti di lavoro». Ribatte Casson, buttandola sul sentimentale: «Il mio progetto di città chiede di essere completato, ci sono progetti già concreti fin da oggi. Il mio 35% significa che ho saputo spiegare quanto fatto finora, abbiamo concretizzato rapporti con la Regione, con il governo, con Bruxelles. È importante l'alleanza con la Lega per il rapporto con la Regione a guida Zaia (che sarà a Chioggia di nuovo giovedì nel tardo pomeriggio, ndr). Dobbiamo dire dei sì alla città: sono innamorato di Chioggia, ancor più da quando sono sindaco, è affascinante governarla».

Si parla di città metropolitana, ed escono le prime differenze: Casson conferma che «resterò comunque consigliere metropolitano, essendo stato eletto un anno fa. Non siamo la periferia di Venezia, proprio per questo ho insistito per avere uno statuto policentrico. Chioggia deve quindi essere uno dei centri della città metropolitana, prova di questo atteggiamento è la dismissione di SST senza andare a scapito dei mercati ortofrutticolo e ittico, che rimangono alla mano pubblica comunale». Ferro critica il meccanismo di elezione -di secondo grado- degli organi dirigenti metropolitani: «Bisogna eleggere direttamente il sindaco della città metropolitana. Urge democrazia e trasparenza anche in tale ente, che dà opportunità ma desta pure qualche perplessità».
Non poteva mancare l'excursus a carattere economico: Ferro punta il dito contro la chiusura di molti esercizi commerciali e artigianali, da calle San Giacomo alla Brenta Marmi. «Facciamo ripartire l'edilizia», sostiene il grillino, «ora i tempi della burocrazia sono troppo lunghi per costruire. Siamo per la riduzione dell'Imu sui terreni edificabili, ora i proprietari dei terreni vengono spennati». Casson ribadisce che negli ultimi cinque anni sono state date «risposte importanti sui plateatici», e poi parte inopinatamente all'attacco del suo concorrente e della lista che impersona: «Bisogna conoscere il bilancio del Comune, le cose fatte. Portiamo le crociere a Chioggia e il M5S dice no alle grandi navi. Sosteniamo i nostri concessionari demaniali in sede nazionale ed europea, mentre il MoVimento vuole che le concessioni vengano messe all'asta. Con la realizzazione del nuovo mercato ittico a punta Colombi, il M5S vuole la morte del porto. Quanto al ponte sul Brenta, il consigliere stellato Gilberto Boscolo si è astenuto, e invece va fatto, per dare la dignità di città a quella che ora è una frazione. Il resto è fuffa». La platea si scalda, in un senso e nell'altro.

Il passo al turismo è breve: il primo cittadino del periodo 2011-2016 rivendica i tre anni di Bandiera Blu, accompagnata recentemente anche quella verde dei pediatri per una spiaggia a misura di bambino. «Siamo il Comune capofila nel contratto di costa, saranno importanti le opere di compensazione del Mose, ad esempio percorso ciclabile da Cavallino al delta del Po». Ferro non si scompone ed elenca la sua lista della spesa: «Serve una vera cartellonistica per Isola Verde, implementare la ciclabilità. Bene la nuovissima app per il turismo, ma rilanciamo target alternativi come il turismo dei concerti e dei teatri. Magari pensiamo alla zona a traffico limitato in estate nel tratto centrale del lungomare, e la tassa di soggiorno promuova il turismo alternativo, anche ittico, mentre oggi non sappiamo dove vadano a finire quei soldi». Poi l'architetto corregge Casson: «Anche per noi i Saloni devono diventare un terminal crocieristico«.
La sanità e l'assistenza sociale coprono buona parte del bilancio: se per Ferro necessitano «strutture sanitarie di breve durata, a metà tra ospedale e casa di riposo», Casson snocciola entusiasmo per una sanità «straordinariamente migliorata durante il mio mandato, è un dato oggettivo che siamo un nosocomio d'eccellenza», anche grazie al lavoro dei consiglieri regionali Tiozzo e Tesserin nella legislatura precedente». Al turista -continua l'avvocato "civico"- «garantiamo le vacanze più sicure d'Italia. Tra l'altro, l'ospedale di comunità è già pronto».
Clima ancora rovente tra il pubblico quando Casson attacca i "no" del M5S sulla Romea commerciale: «Sospettano che siamo tutti delinquenti. Non mi sono piaciuti i toni di questa campagna elettorale, fanno male a tutti». Ferro lancia la sua stoccata: «Eppure le rotonde di Sottomarina sono ferme da decenni... che bel biglietto da visita!», e indica due lavori da fare presto, ovvero il raccordo tra Brondolo e il centro Clodì (cavalcavia? cavalcaferrovia?) e la strada parallela a via Morosini.

Infine gli ultimi appelli al voto: comincia Ferro, che dice «Vengo dal mondo dei cantieri, dove si devono sempre dare risposte. Il 19 giugno abbiamo l'opportunità di cambiare, ai cittadini serve coraggio, noi siamo coerenti e determinati. Non mi sento secondo a nessuno, sono pronto a fare il sindaco» e va a valanga con le prospettive non mantenute dal programma con cui Casson è stato eletto cinque anni fa. Il crescendo è garantito: «Il deposito di gpl è la macchia nera della giunta, beanche 50 anni serviranno ai loro compromessi. Ma è meglio un nuovo inizio, piuttosto che far morire Chioggia rieleggendo questa amministrazione».
Tocca a Casson, un fiume in piena tra orgoglio personale e solletico all'amore civico: «Alessandro Ferro non conosce la storia della città, almeno quella recente, e racconta balle. Il 6 agosto 2011, ad esempio, il patto di stabilità interno ha tolto disponibilità finanziaria al Comune, compresi i fondi della legge speciale: così avevamo 40 milioni in cassa e ce ne siamo ritrovati spendibili solo 5. Comunque siano andate le cose, ho detto tanti sì in questi anni, vedi la questione riguardante la pesca entro le 3 miglia nonostante il no del M5S». Casson non si ferma: «La logica del M5S è dire sempre no, che si tratti della taglia delle vongole oppure della sopravvivenza delle scuole confessionali. Noi invece diciamo dei sì, ad esempio ai titolari di concessioni demaniali sull'arenile come è lo stesso Alessandro Ferro». Nell'indistinto, il grido: «Non è vero che sono tutti ladri, io sono profondamente onesto», scandisce Casson. «Chi ha qualcosa in contrario, vada in Procura. Chiedo il voto per una Chioggia che sia centrale». Alle 22.30 suona il gong, gli spettatori si confondono ai due "pugili", capannelli e chiacchiericci si protraggono fino a tardi, dai bar il boato sordo per i goal della Francia. Fra cento ore la città avrà il suo nuovo sindaco, o avrà di nuovo un sindaco.

6 commenti:

  1. Comparato perchè non pubblica I commenti dei cittadini ?

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  2. alcuni commenti non li ho ancora pubblicati, l'ultimo, se sei tu l'autore... prova a pensarci bene a quello che hai scritto e se era il caso di scriverlo.... vedrai che mi dai ragione, ciao

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    1. a me sembra che lei pubblichi solo quello che le fa più comodo

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  3. Beh se avevo dubbi adesso credo di non averne più. Al di là del duello ferro casson dove il primo non so come avrebbe fatto senza i fogli e il cellulare sotto il naso, ho poi visto la baldin che fa il video sulle cassonerie. Che autogol! Sembra che sto ragazzo non sia capace di difendersi da solo. Ma come farà questo a portare le iatanze di chioggi in regione, Roma o Bruxelles. Non ci sarà mica sempre sta baldin...il mio voto l'hanno perso...sicuro!

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  4. Ferro dice che il ponte sul brenta è nel suo progetto. Ma allora perché Gilberto boscolo, quando si trattava di deliberare di investire 3 milioni e mezzo per il ponte si è astenuto? Dove sta la cassoneria? Casson mi sa che ha detto la verità!

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  5. Questo ragazzo come lo chiami tu, ha dimostrato di avere molto più coraggio e competenza di tantissimi chioggiotti, che sanno solo criticare, tante' che sono non a caso tre persone di Santana che hanno trovato il coraggio di mettersi in gioco, visto che per noi chioggiotti sono "contadini",
    Rifletti prima di criticare un'altra volta

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