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domenica 17 luglio 2016

A UN ANNO DAL TRAGICO INCIDENTE, GIUSTIZIA PER LORENZO CILIESA È FATTA


Sono trascorsi dodici mesi esatti dal tragico schianto che a Rosolina Mare costò la vita a Lorenzo Ciliesa, centauro di Sant'Anna molto stimato nella frazione grazie anche all'impegno per la sagra della patrona, e i familiari ottengono giustizia dal tribunale di Rovigo, che il 6 luglio scorso ha condannato a un anno e quattro mesi -in seguito a patteggiamento- l'automobilista Ermanno Mantovan di Loreo, che sterzando all'improvviso ne causò la morte. Mantovan, mai presente ad alcuna udienza, si è visto prolungare di altri diciotto mesi la revoca della patente, che già era stata sospesa a seguito dei fatti. Assistiti dagli avvocati Augusto Palese -esperto nell'assistere le vittime della strada- e Luca De Biasi, la moglie Dalida e il figlio Michael si dicono soddisfatti: «Da tre o quattro anni non veniva comminata una pena del genere, solitamente le sentenze si fermano a otto mesi. Anzi vi è stato uno sconto di pena, dal momento che i parenti avevano già ottenuto un risarcimento». Dalida ringrazia tutti coloro che le sono stati vicini: «In primis gli avvocati, sempre presenti fin dall'inizio. Il pm che aveva subito in gioventù la perdita del padre in circostanze analoghe, e la corte molto comprensiva e umana. Ma soprattutto i ragazzi del comitato di Sant'Anna, consesso del quale Lorenzo faceva parte da dodici anni: «C'erano, ci sono stati, ci sono ancora», ricorda la moglie. Che quest'anno comprensibilmente non se l'è sentita di darsi da fare alla sagra, per la prima volta, senza il suo amato.
Ciliesa aveva 53 anni e stava tornando a casa in moto, dopo un giro a Rosolina con l'amico Claudio Pasotti. Era da solo sul sellino della stagionata KTM da cross di Claudio che il suo proprietario, per una sgomenta fatalità, aveva scambiato per una prova col nuovo bolide di Lorenzo, acquistato da appena due mesi: un mezzo aggiornato, carenato, dotato di abs, che invano lo attende in garage da un anno.

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