Tredici trattamenti sanitari obbligatori nei primi tre mesi dell'anno. Sono i dati diffusi dalla polizia locale, spesso braccio operativo per questi interventi: gli ultimi anni hanno fatto registrare un tendenziale aumento del loro numero, in esecuzione alle ordinanze del sindaco per il trattamento (T.S.O.) o accertamento (A.S.O.) sanitario obbligatorio di alienati mentali. Infatti, a fronte di una media annua di circa 30 degli anni pregressi, dal 1° gennaio 2015 ad oggi sono stati eseguiti ben 130 interventi, con una media di 44 interventi coercitivi l’anno, e un incremento medio annuo del 31%. Si spera che la cifra non veda picchi improvvisi del corso della stagione estiva, in cui si concentra il maggior numero degli episodi. Il T.S.O. (Trattamento Sanitario Obbligatorio) è un provvedimento emanato dal sindaco, il quale dispone che una persona sia sottoposta a cure psichiatriche contro la sua volontà, normalmente attraverso il ricovero nei reparti di Psichiatria degli ospedali generali, attraverso l’accompagnamento coatto del malato effettuato dagli agenti di polizia locale.
Tali interventi sono molto spesso assai delicati, e talvolta molto rischiosi e drammatici, in quanto i soggetti interessati sovente adottano comportamenti estremamente violenti e pericolosi per sé e per gli altri, soprattutto i familiari conviventi. La cronaca degli ultimi anni ha visto, in più di una città italiana, alcuni interventi coattivi degenerare in episodi gravissimi, addirittura con il decesso della persona interessata. Ecco perchè l’esperienza e la professionalità del personale della polizia locale di Chioggia (spesso dai più sottovalutata e non conosciuta, specialmente per questi particolari ambiti operativi), perfezionata anche in occasione di apposita formazione, sono fondamentali per la migliore riuscita di tali interventi, anche perché deve essere sempre tenuto conto della necessità di rispettare la dignità della persona, esigenza primaria ed assolutamente imprescindibile, che impone di evitare nella esecuzione del trattamento modalità percepite come “burocratiche”. Nello stesso tempo, gli interventi devono essere compiuti in assoluta sicurezza, sia per gli operatori di polizia, che del malato: per questo gli operatori in forza alla polizia locale sanno affrontare compiti impegnativi come i T.S.O. e gli A.S.O. con spirito di solidarietà, umanità e discrezione, tanto da ricevere ringraziamenti dagli stessi familiari delle persone coinvolte dai provvedimenti coercitivi.
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