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mercoledì 11 aprile 2018

MIGRANTI A BRONDOLO, IL GIALLO DELL'ORDINANZA: SOVRAFFOLLAMENTO GIÀ SMALTITO?

Giallo sull'ordinanza che intima la rimozione del sovraffollamento al centro di accoglienza straordinaria per migranti in via Gradenigo a Brondolo, di proprietà di Giorgio Tiengo. Il Comune, per mezzo del dirigente del settore Urbanistica, l'ha diramata ieri, ma la cooperativa Nuovo Mondo -che gestisce l'accoglienza nell'immobile- già a gennaio aveva provveduto a spostare altrove i rifugiati eccedenti. L'ordinanza fa seguito all'ispezione della ULSS 3 Serenissima in data 12 gennaio: il procedimento amministrativo è stato avviato immediatamente dopo l'ispezione, con l'invito a far fronte al decongestionamento, ma si sono dovuti attendere eventuali memorie difensive della controparte, che non sono pervenute nei tempi assegnati dalla legge. L'ordinanza impone di limitare la presenza a 3 persone per ogni appartamento, ovvero un totale massimo di 15 ospiti: questo in forza della norma che prevede per ogni abitante una superficie di 14 mq, con stanze da letto di misura minima 9 mq per una persona e 14 mq per due persone.

Secondo quanto scritto nel provvedimento, Giorgio Tiengo avrebbe quindici giorni di tempo a partire da ieri -con scadenza quindi il 25 aprile- per ridurre la presenza nell'immobile a un massimo di 15 persone: allo scadere il Comune procederà a ulteriore sopralluogo e, qualora la situazione non sia stata ripristinata secondo regola, lo stabile verrà dichiarato inagibile. Ma dal canto loro, i responsabili della cooperativa Nuovo Mondo però asseriscono di aver già ottemperato all'intimazione lo stesso mese di gennaio: «Abbiamo provveduto subito di concerto con la Prefettura, non appena ricevuta la contestazione, e il Comune ne era a conoscenza. Sono state spostate otto persone». Si tratta forse di un difetto di comunicazione tra enti? Il vicesindaco Marco Veronese annuncia l'intenzione di verificare al più presto con la Prefettura se le persone all'interno della casa di via Gradenigo siano effettivamente 14: «Sarebbe opportuno che il Comune venga informato, anche se sappiamo che nei CAS il rapporto è esclusivo tra la Prefettura e i privati».

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