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domenica 10 giugno 2018

STAMANE AL VIA LA LINEA 80 DI ARRIVA VENETO: BUS COMFORT, MA DISAGI PER ORARI E FERMATE

Arriva Veneto, giorno 1. È iniziata prima dell'alba l'avventura dei nuovi mezzi in dotazione alla ditta italo-tedesca che si è aggiudicata l'appalto per la linea 80 di autobus tra Chioggia e Venezia: già alle corse notturne, delle 3.40 e delle 4.40, i primi disagi denunciati dagli utenti attraverso i network. Alle prime luci del mattino, Chioggia Azzurra si è unita ad essi e ha viaggiato a bordo delle corriere nuove di zecca a due piani, riscontrandone pregi e difetti.

Alle 6.10, due pendolari che tante ne hanno viste aspettano l'arrivo del nuovo mezzo alla fermata di viale Mediterraneo, di fronte a via Celsi. L'autobus, guidato da una gentile conducente anch'essa al suo primo giorno, arriva già con tre minuti di ritardo. «Bello, da fare una foto», si sente dire: in effetti la corriera turchese acquamarina ben dispone. Saliamo, e scopriamo con favore che oggi Arriva Veneto ha deciso di regalare la corsa a tutti i passeggeri, quale benvenuto. Anche perché in almeno due dei mezzi manca ancora la macchina obliteratrice all'ingresso. La corriera profuma di nuovo, conferma la presenza degli attacchi all'elettricità di modo da riuscire a ricaricare telefoni e tablet, sopra ogni sedile c'è il pulsante per la fermata a richiesta.
Per il wifi bisogna ancora attendere l'attivazione delle sim, ma intanto l'abnegazione del personale -in parte neoassunto (30 lavoratori tutti di Chioggia), in parte mutuato da Actv su base volontaria- ha provveduto a far funzionare l'apparato per il condizionamento dell'aria. Importante la previsione e la presenza di un posto riservato alle carrozzelle per disabili e di almeno un paio di sedili per anziani o persone con difficoltà alla deambulazione. «Sembrano dei granturismo da gita scolastica», è stato il commento di alcuni di fronte alle novità, spesso suggestionato dai due piani.
Proprio al secondo piano, che a prima vista costituisce una delle novità estetiche più rilevanti, il tetto è comunque basso e per arrivare a sedere -pur comodamente- bisogna prestare attenzione. Ma non è certo questo l'inconveniente più essenziale: già alle pensiline i fogli con i nuovi orari latitano. Sebbene pubblicate nel sito dell'azienda e anche da Chioggia Azzurra (oltre che distribuiti già da mercoledì in piazzale Roma a Venezia), le tabelle si rendono necessarie a ogni fermata, come sono sempre state sotto la precedente gestione. Solo ieri sera, tuttavia, i conducenti hanno preso contatto con i nuovi autobus, in tempo utile per far partire il servizio oggi, sebbene ancora “di corsa” dopo la conferma del conseguimento dell'appalto lo scorso 3 maggio e i successivi aggiustamenti.
Ma se si considera che al primo livello, quello terreno, i posti a sedere sono solo 25 per lasciar spazio al motore (e in una delle corriere due di questi sedili erano stati montati in modo sconnesso nella parte posteriore), il grosso delle lamentele di chi ogni giorno deve recarsi nel capoluogo per lavoro concerne gli orari di partenza e di transito delle corse: a più di qualcuno la nuova disposizione costringe a salti mortali, a coincidenze da prendere al volo, quando non ad anticipare anche di un'ora l'uscita da casa, pena le decurtazioni orarie sul luogo di lavoro. Abbiamo assistito in diretta alla chiamata di un datore che non vedeva ancora arrivare la propria dipendente, mentre questa era ancora sul bus.
I ritardi sono l'altra nota dolente del primo giorno: mediamente 1 ora e 25 minuti per raggiungere Venezia, a fronte dell'ora e dieci minuti impiegata fino a ieri. Già a piazzale Roma i mezzi maturano circa cinque minuti di delay, rispetto all'orario riportato nelle tabelle: questo dipende dalla differente logistica nei depositi e negli scambi tra la corsa in andata e quella al ritorno, che Arriva Veneto dovrà risolvere. Inoltre sono accaduti i tipici disguidi da primo giorno, come ad esempio il giro sbagliato di una corsa destinata agli operai, che ha servito solo successivamente chi tornava da Fusina, dovendo poi tornare a caricarli alla fermata, maturando ulteriore ritardo. O l'assenza di determinate coincidenze nella tratta domenicale, rilevata dallo stesso ispettore di corsa.
I problemi viari invece hanno due nomi: via Naccari a Chioggia e via Rizzardi a Marghera. Nel primo caso, non è ancora scattata la deroga comunale al transito lungo via Cavour che attraversa la Tombola per immettere appunto alla fermata di via Naccari, a causa di un terrazzino aggettante che -nonostante il senso unico- limita il transito già ai camion. Pertanto la fermata da e per Chioggia, in attesa della deroga, resta fissata a campo Marconi: con la conseguenza che alla corsa di stanotte (ore 3.40) sono stati lasciati a terra alcuni utenti che attendevano in via Naccari. Del resto, la rotatoria di campo Marconi è troppo stretta e i nuovi mezzi a due piani fanno una certa fatica nel compiere le manovre adatte ad aggirarla: la speranza di tutti è che presto si ritorni al regime usuale che compendia appunto la fermata di via Naccari senza alcuna rotatoria.

Per quanto riguarda via Rizzardi, invece, il passaggio a ovest di via Fratelli Bandiera -addentrandosi tra le case di Marghera- oltre a maturare ulteriori ritardi è considerato un doppione della linea 85, che stamane è transitata pochi minuti prima, diretta a Mestre e all'aeroporto: gli utenti della linea 80 sono affezionati alle fermate mestrine della Vempa e della rampa cavalcavia, un po' disorientati da queste nuove di via Rizzardi anche se più vicine al sottopassaggio ferroviario. Che peraltro, specie di sera, non si può dire ottimamente frequentato. Piccoli e grandi accorgimenti che in corso d'opera Arriva Veneto dovrà valutare con attenzione, per ricevere il consenso di chi a Venezia e Mestre va ogni giorno per lavoro e per studio, e dei tanti turisti destinati alle spiagge di Sottomarina o alle bellezze artistiche del capoluogo.

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