Sono riprese questa mattina, nello specchio d’acqua lagunare tra la valle dei Sette Morti e il canale San Leonardo, le ricerche di Endri Febo, il 53enne vongolaro chioggiotto naufragato assieme al collega Luca Formigoni durante uno scontro con un altro barchino, dopo la mezzanotte fra venerdì e sabato. Nelle operazioni sono impegnati i Vigili del Fuoco con imbarcazioni, elicottero e sommozzatori. Si schiarisce intanto la dinamica del fatto: l’altro barchino, con due persone a bordo, presenta danni alla prua mentre quello di proprietà di Formigoni -dove era trasportato anche Febo- ha uno squasso sulla fiancata, quindi è assai probabile che il primo abbia speronato il secondo, probabilmente senza essersi accorto della sua presenza in un contesto di nebbia fitta.
Del resto lo stesso Formigoni ieri notte, nel ricovero al Pronto Soccorso per sanare lo stato di ipotermia in cui versava dopo essere stato in acqua, aveva giurato al padre di non avere responsabilità nell’urto. Al momento dell’impatto, Endri Febo avrebbe subito una lesione tale da farlo sbalzare dal barchino capovolto, e da non consentirgli di riemergere nonostante la profondità non elevata del luogo. Entrambi gli scafi coinvolti sono stati condotti in un cantiere veneziano, sotto l’egida del Provveditorato alle Opere Pubbliche.
Quanto ai probabili investitori, ancora non è nota la loro identità: il natante su cui viaggiavano è tornato autonomamente verso Chioggia per evitare il rischio di affondare, cosa poi accaduta nei pressi del porto vecchio dell’isola Saloni, dove sono stati aiutati dalla Guardia di Finanza. Non è affatto esclusa la presenza nella zona dell’incidente di un terzo barchino, sempre guidato da chioggiotti, che avrebbero salvato il 45enne Luca Formigoni e lo avrebbero condotto all’ospedale di Chioggia: molte infatti sono le imbarcazioni di caparossolanti che scelgono il canale San Leonardo per le battute notturne, ritenendolo molto pescoso. A quanto è dato sapere, in quelle maledette ore uno dei due equipaggi stava andando a pesca mentre l’altro era di ritorno, seguendo le vie tracciate dagli strumenti elettronici e dai navigatori per evitare di finire nella secca della barena.
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