«Chioggia è come quelle favole che nascondono un fatto di storia: è vera, cioè, non è immaginaria né falsa, ma così radicata a terra, sta sopra la terra, un palmo almeno, e in modo paesano, autentico e dimesso. Così è la malinconia di Chioggia, come la tregua di un dolore che è cessato, ma di cui ti è rimasta l’orma. Chioggia sta come sotto una galleria, ma di luce: la luce fa volta al di sopra delle case, e si richiude dietro le case, alla radice. È una meravigliosa volta trasparente, che in fondo ha il mare tenue come un occhio velato dalle lacrime. Ma non è triste, non è cieco, è solo velato».
(Cesare Brandi, "Terre d'Italia", 1991)
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