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domenica 13 gennaio 2019

GIORGIO FERRETTI E LA BRAMA MARINARA DEI BAMBINI NELLA CHIOGGIA APPENA USCITA DALLA GUERRA

«Una mattina, la curiosità mi spinse lungo le fondamenta San Domenico per vedere se i bragòssi affondati dai pescatori per non farli godere ai tedeschi c'erano ancora. Erano tutti a galla. Ce n'erano tantissimi ancorati nel tratto di riva a ridosso delle case tra il ponte di Sottomarina e l'isola di San Domenico, mentre ai squèri, sulla riva opposta brulicante di gente in movimento o al lavoro, ne stazionavano alcuni tirati in secca per le riparazioni. Dovevano essere rientrati quasi tutti all'alba dalla pesca notturna, a giudicare dalle reti ancora luccicanti d'acqua distese ad asciugare al sole sulla riva, mentre alcuni pescatori armati d'aguglia le controllavano e le aggiustavano, aiutati dalle donne più abili di loro. Meraviglia delle meraviglie, c'era anche un bastimento, il Marco Polo, con la próa alta oltre il parapetto del ponte e lungo più di tre bragòssi messi in fila, e co' la pupa, la poppa, che arrivava in calle Piva: a bordo, un presidio di ragazzi vocianti pronti a respingerne altri che dalla riva, armati anch'essi di spade ricavate dai venchi comprati dal castèlo, si preparavano all'arrembaggio. La cosa strana fu che, improvvisamente, nessuno dei contendenti mandò più un fiato. «Ecco, i se prepare a l'assalto», pensai, ma il motivo veniva da un uomo sbucato da calle San Giacomo che si stava sbracciando e gridava minaccioso: «Via de là, via, lazaróni! Aspèta mì che ve ciapo!». Bastimento e riva si svuotarono in un lampo. Calmatesi le acque, mi avvicinai alla fiancata del bastimento, sperando di dargli almeno una sbirciatina da vicino. Avrei pagato anche tre pacchetti di figurine pur di salire a bordo, ma non tirava aria. All'altezza di calle Sant'Andrea, stanco ormai e accaldato, decisi di ritornare a casa».

(Giorgio Ferretti, "Il ladro di pignatte", ilmiolibro.it)

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