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giovedì 7 marzo 2019

LA GIORNALISTA ANGELA CALVINI E CHIOGGIA FATTA DI MATTONCINI COMPONIBILI

«Di fronte galleggiava, illuminata da un unico raggio d’oro aranciato, Chioggia. Tutta una serie di cubetti colorati si tenevano per mano all’orizzonte, che pareva di poter allungare un braccio e giocarci come un Lego: prendo questa casetta gialla qui, la metto al posto di quel casermone rosa, il campanile del Duomo lo lascio dov’è, ora aziono le gru del porto e con un soffio mando al largo tutte le barche... Forse, poteva farlo davvero: a dividerlo da questa grande città giocattolo stava la laguna, spaccata a metà dal ponte che collega l’isola dei pescatori alla terra dei contadini. Di qua il Paradiso, di là l’Inferno. A destra della striscia d’asfalto, l’acqua perfettamente calma brillava di pagliuzze d’oro, come cullate nel sonno. A sinistra, il paesaggio sprofondava lentamente in un grigio sempre più cupo, mentre dall’orizzonte senza fine appariva potente una immensa nube viola d’invidia: stava flagellando con un muro di pioggia la sfacciata bellezza di Venezia».

(Angela Calvini, "Lorenzo e la laguna", premio letterario Città di Chioggia 2011)

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