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giovedì 18 aprile 2019

C’È IL PROGETTO PER LE GRANDI NAVI IN VAL DA RIO: MA PRIMA SERVONO LA NUOVA ROMEA, LA FERROVIA E DISLOCARE IL DEPOSITO DI GPL

Chioggia è sempre più crocevia di grandi interessi marittimi, portuali, industriali, edilizi. Dopo il deposito di gpl e il terminal VGate per il porto commerciale al largo di Isolaverde, ieri sono stati illustrati in sala consiliare, durante una seduta di tre commissioni congiunte, i contenuti del progetto per il terminal crocieristico da realizzarsi in Val da Rio. Promotrice è la società Venezia Terminal Passeggeri, che già oggi gestisce l’arrivo delle navi da crociera nel capoluogo: l’ingegner Galliano di Marco, direttore generale di VTP, ha conferito davanti un’attenta platea, nella quale erano presenti il comandante della Capitaneria di Porto Giuseppe Chiarelli, Oscar Nalesso di A.S.Po., Stefano Bonaldo dell’Autorità Portuale di Sistema, esponenti del comitato No Gpl, lavoratori del porto commerciale, Alessandro Santi per conto del Comitato per il Rilancio del Porto.
Il progetto, che sarà consegnato ufficialmente il 20 maggio prossimo, prevede l’installazione di quattro banchine, e risponde alle esigenze manifestate dal Ministero per le Infrastrutture, che aveva dato come ipotesi per il trasloco delle navi da Venezia anche le realtà del Lido e di Malamocco. Ma l’unica considerata perseguibile da VTP è quella clodiense, la quale però per concretizzarsi abbisogna di alcune precondizioni: la realizzazione della “seconda” Romea, di una ferrovia attrezzata e soprattutto l’allontanamento del deposito di gpl proprio da Val da Rio. I tempi vengono stimati in 7 anni, nel frattempo dovrebbe essere scavato in laguna il canale Vittorio Emanuele, per poi trasferire la crocieristica a Chioggia.
Tra le prime reazioni, l’ok di Alessandro Santi (che è anche promotore di VGate), mentre il sindaco Alessandro Ferro ha parlato di una «possibile opportunità» per la città: «Siamo disponibili a sgravare Venezia – dice il primo cittadino di Chioggia – ospitando navi con un limite fino a 40-50mila tonnellate di stazza. Allo scopo avevamo individuato la marittima all’isola dei Saloni. Ora veniamo a conoscenza di questo progetto, ne parliamo con le associazioni di categoria del turismo, della pesca e del porto, anche se la decisione finale spetterà al ministro Toninelli». Ferro comunque tiene la barra dritta sui limiti di stazza verso un progetto destinato, nel caso, a trasformare il territorio: «Le navi oltre 100mila tonnellate – continua il sindaco – non dovrebbero arrivare qui come a Venezia. Nostra mission è preservare la sensibilità ambientale». Dal canto suo, l’ingegner Di Marco auspica che il Comune di Chioggia riveda la sua posizione in seno al Comitatone per quanto riguarda lo scavo del canale Vittorio Emanuele.

la playlist video completa degli interventi:

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