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martedì 2 luglio 2019

NUOVO YACHT PRODOTTO DAI CANTIERI NAVALI CHIOGGIA: SUPERA I 60 METRI E HA PRESO STAMANE LA VIA DEL PERFEZIONAMENTO IN ANCONA, SARÀ PRONTO NEL 2021

È stata collocata nelle prime ore della mattina sopra una chiatta e ha preso la via del mare verso Ancona la più recente produzione nautica per i Cantieri Navali Chioggia dei fratelli Alberto e David Ballarin. Lo yacht, che misura 62 metri di lunghezza per 10 di larghezza, è stato costruito in Val da Rio per quanto riguarda la struttura e gli impianti, mentre sarà rifinito nel porto marchigiano quanto al motore e agli arredamenti. La «bella creatura», secondo la definizione dell’ingegner Roberto Smeraldi, sarà pronta per solcare l’acqua nell’estate 2021, e dovrebbe partecipare alla fiera di Montecarlo fra due anni.
Una barca innovativa sotto tanti aspetti, nella recente tradizione in progress del cantiere che negli ultimi anni si è cimentato dapprima attorno a uno scafo di 24 metri, per salire poi a 32 e quindi a 40 (il Genesia premiato ai World Awards di Firenze), fino a sfondare il muro dei 50 metri con la produzione rilasciata questa mattina. Un nuovo mercato, quello degli yacht di grandi dimensioni, le cui potenzialità sono in aumento anche grazie all’avanzamento della tecnologia e alla collaborazione con designer importanti: anche se i CNC hanno come “zoccolo duro” le manutenzioni e modifiche che non mancano mai, la nuova attività dà lavoro a un indotto elastico che arriva a quasi cento dipendenti. «Questa commessa è arrivata in tempi molto brevi – spiega l’ingegner Smeraldi – con una concentrazione di manodopera notevole: al lavoro contemporaneamente si sono trovati anche 20 carpentieri e saldatori».
Tra i progetti in corso, David Ballarin ricorda un nuovo yacht da 35 metri, oltre alla prossima consegna di una motonave di 36 metri per la navigazione lacustre a Peschiera sul Garda; in più, l’aggiornamento di una motonave storica d’inizio Novecento sempre per il lago di Garda, e la rimotorizzazione di un traghetto di servizio sul lago Maggiore. In quest’ultimo caso, tecnici e operai dei Cantieri Navali Chioggia dovranno eliminare l’obsoleto impianto a propulsione, per inserirne uno nuovo, diesel-elettrico, con batteria silente verde e celle solari: il massimo che consente la tecnica, e che renderà l’officina chioggiotta la prima in Italia e in Europa a servirsene.

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