Il ponte sul Brenta non sarà chiuso al traffico durante i prossimi lavori di manutenzione straordinaria, che dovrebbero iniziare a fine mese con il senso unico alternato di circolazione. Lo ha assicurato l'assessora ai lavori pubblici Alessandra Penzo ieri sera a Ca' Lino, davanti a una folla di oltre 150 residenti e ortolani che dapprima era stata convocata nei locali della scuola per l'infanzia, ma che per via dell'afflusso continuo e della tensione che si stava generando ha trovato riparo nella chiesa di San Giovanni, per gentile concessione del parroco don Achille de Benetti. All'iniziativa, organizzata dal comitato civico della frazione, era assente il sindaco per un disguido sopravvenuto, ma hanno partecipato (oltre all'assessora Penzo) anche il presidente del consiglio comunale Endri Bullo e il capogruppo consiliare di maggioranza Paolo Bonfà; tra il pubblico anche altre esponenti del M5S oltre al consigliere di opposizione Marco Dolfin e all'ex assessore Mauro Mantovan.
L'incontro era stato voluto dagli abitanti di Ca' Lino per conoscere i reali intendimenti dell'amministrazione riguardo due questioni: lo sbarramento contro il cuneo salino alla foce del Brenta, e soprattutto la transitabilità dell'unico ponte che unisce le frazioni a sud con il resto del comune attraverso la strada Romea. Il 13 settembre scorso - ricorda Ortensio Crepaldi, presidente del comitato e già vertice dell'IPAB, dimessosi in attrito con la giunta comunale - durante un incontro «il sindaco non ha spiccicato parola» riguardo alle soluzioni per il ponte: nella sua introduzione, Crepaldi ha evidenziato anche come «Isolaverde sia dimenticata dal Comune nonostante il proprio ruolo turistico. Gli eventi vanno programmati assieme alla frazione». Convitato di pietra anche il progetto di terminal intermodale VGate, evocato proprio da Crepaldi che -dopo anni di vicinanza al Movimento 5 Stelle- è andato giù pesante nei confronti del primo cittadino: «Non mi sento rappresentato dal sindaco Ferro, non ha a cuore i cittadini».
Ma più che altro i cittadini di Ca' Lino avevano a cuore le risposte sul ponte, che non sono tardate ad arrivare: l'assessora Penzo bolla come «fandonie» quelle riportate ieri da alcuni organi di stampa e ribadisce che l'unica e necessaria arteria lungo il Brenta non verrà chiusa al traffico veicolare. «ANAS aveva valutato di chiudere il ponte per tre settimane - riporta Alessandra Penzo - dopo aver riscontrato grossi problemi alle campate. Avrebbe concordato con gli abitanti il momento opportuno per intervenire, in assenza di altre soluzioni. Ma assieme all'ingegner Stefano Penzo, dirigente del settore Lavori Pubblici del Comune, siamo stati fermi sulle nostre posizioni e abbiamo detto di no alla chiusura».
E così ANAS, garantendo che il ponte non verrà chiuso, con un maggior impegno di spesa si è orientata a sezionare la capriata malconcia prima sotto una parte della carreggiata, e poi sotto l'altra, indi saldate e rese compatte. La conseguenza è il senso unico alternato per le autovetture nell'arco di due mesi e mezzo, con i lavori che dovrebbero terminare entro la fine di gennaio 2020, e la consapevolezza comunque di arrecare disagi agli utenti ma sempre inferiori alla chiusura totale del ponte (il tragitto alternativo, attraverso San Pietro di Cavarzere, Dolfina e Ca' Pasqua, avrebbe allungato di 30 km). «Che cos'altro possiamo fare? Non credo ci siano altre alternative», ha commentato Penzo mentre una parte della folla rumoreggiava. Venerdì mattina nuovo incontro a Mestre tra Comune di Chioggia e ANAS: in tale sede l'amministrazione chiederà la deviazione del traffico pesante.
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