INCUBO ACQUA ALTA, PICCO SERALE A 170 CM (SOLO NEL 1966 FURONO DI PIÙ). SCUOLE CHIUSE MERCOLEDÌ NEL CENTRO STORICO DI CHIOGGIA, PERPLESSITÀ IN RETE
(immagini di Riccardo Ciriello)
L'acqua alta attesa per le 22.10 ha anticipato di almeno due ore la propria crescita, e si sta attestando su valori decisamente alti. Alle 21.45 il centro storico di Chioggia era completamente allagato, nel corso del Popolo e nelle rive: la marea ha infatti raggiunto la quota considerevole di 170 centimetri sul livello medio del mare, ben 15 centimetri in più -ovvero 185- alla stessa ora nella postazione di rilevamento alla diga di Sottomarina. Quest'ultima dimensione risulta essere il picco massimo, dopo di che l'acqua alla diga ha cominciato la discesa.
A queste altezze niente può fare il Baby Mose, strutturalmente concepito per arginare la marea massima di 130 centimetri. Anche nella mattinata di domani il centro maree di Venezia prevede un nuovo picco mareale di 155 cm alle ore 9.50 del mattino, sempre alla stazione di Vigo. Naturalmente l’incedere del vento di bora ha gonfiato la marea oltre ogni previsione, spingendola alla seconda quota rilevata dopo il 1966. La spiaggia di Isolaverde è stata praticamente cancellata dall’erosione, vanificando il lavoro di ripascimento.
Dramma anche a Venezia, dove si sono raggiunti i 190 cm: due motoscafi affondati vengono segnalati a Sant’Elena, con ormeggi alla deriva. Domani nel capoluogo le scuole di ogni ordine e grado saranno chiuse, così pure nel centro storico di Chioggia dove il sindaco Ferro ha annunciato la firma della relativa ordinanza, che riguarda le scuole Pellico, Gregorutti, Padoan, Marchetti, CPA Principe Amedeo, ludoteca, Cavanis e Angelo Custode. Contro il limite di questa decisione, in rete, monta la polemica di chi frequenta istituti scolastici a Borgo San Giovanni, Sottomarina e nelle frazioni, oltre che degli studenti del centro storico che dovrebbero raggiungere questi istituti nonostante le condizioni proibitive.
Aggiornamenti continui saranno disponibili in questo post.
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