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mercoledì 13 novembre 2019

DEPOSITO DI GPL, L'AUTORITÀ PORTUALE NEGA A SOCOGAS L'USO ANTICIPATO DELLE BANCHINE IN VAL DA RIO. L'AZIENDA: "NON POSSONO RESTARE INOPERATIVE"

L'Autorità di Sistema Portuale dell'Adriatico Settentrionale ha risposto in maniera negativa alla richiesta di Costa Bioenergie di poter occupare anticipatamente gli specchi acquei antistanti Val da Rio e l'ormeggio alle banchine del porto di Chioggia per le navi gasiere che saranno indirizzate al deposito di gpl. Lo scorso maggio Costa Bioenergie aveva infatti avanzato l’istanza all'Autorità Portuale, ora ad esprimersi è stata la relativa direzione Affari Istituzionali e Demanio.
Attraverso una nota, spiega l’impossibilità di concedere in uso gli spazi in quanto la Capitaneria di Porto ha confermato che parte della banchina in questione “è oggetto di sequestro ad opera dell’autorità giudiziaria e pertanto questa non può essere disponibile per l’utilizzo richiesto". La stessa Autorità Portuale afferma che “oltre alle motivazioni già riportate, tra i motivi ostativi all’accoglimento dell’istanza si aggiunge anche la scadenza della proroga concessa dal Ministero dello Sviluppo economico per la conclusione dei lavori autorizzati, motivo per cui Costa Bioenergie non appare titolata alla prosecuzione dei lavori".
L'azienda fidentina in un comunicato conferma il sequestro della banchina, e replica che "le decisioni riportate nelle comunicazioni dell'Autorità di Sistema Portuale trovano origine in fatti ed omissioni non ascrivibili all’operato di Costa Bioenergie e non imputabili al progetto del deposito costiero di gpl. Esse fanno riferimento infatti a situazioni pregresse, come il completamento della documentazione inerente il collaudo della banchina e i sequestri di parti delle aree interessate, non ancora risolte dalle pubbliche autorità preposte".
Dal parere non emerge inoltre - sempre secondo Socogas - alcun problema legato alla sicurezza del deposito: il preavviso di diniego sospende infatti il procedimento per almeno 30 giorni, al fine di acquisire gli elementi utili alla chiusura dello stesso. Costa Bioenergie si attiverà immediatamente, per quanto di propria competenza, affinché alla luce dei chiarimenti (che verranno forniti nei termini di legge) possa essere trovata una soluzione alle questioni ostative poste. "Siamo certi - conclude l'azienda - che tale auspicio non possa che essere condiviso, poiché un bene demaniale di tale importanza, quale una banchina portuale, non può certamente rimanere inoperativo così a lungo a danno dello sviluppo di imprese e operatori portuali, nonché degli stessi interessi erariali".

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