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lunedì 4 novembre 2019

IL COMITATO PER IL RILANCIO DEL PORTO DI CHIOGGIA PREOCCUPATO PER GLI IMMINENTI LAVORI AL PONTE TRANSLAGUNARE DELLE TREZZE

Il presidente del Comitato per il Rilancio del Porto di Chioggia, Alfredo Calascibetta, interviene in merito alla prossima chiusura parziale del ponte translagunare delle Trezze, per lavori di manutenzione lungo la strada Romea da parte di ANAS. «I lavori previsti e inaspettati avranno un impatto deflagrante sull'economia del porto per i risvolti negativi che andranno a crearsi», sostiene Calascibetta. «Analizzando l’attuale situazione - continua il presidente del comitato - ci sentiamo molto preoccupati della piega che sta prendendo il corso dell’opera. Problemi per le navi passeggeri, l'impianto di gpl, gli orari della dogana ed ora la situazione stradale, senza tralasciare la mancanza di una ferrovia -opera strategica per un porto- di cui nessuno parla».
Gli operatori portuali «ancora oggi esistono e cercano di difendersi con le sole proprie forze senza l’aiuto di nessuno, come sempre, data l’alta considerazione che ricevono da tutta la classe politica, in primis dall'amministrazione locale. Ci si domanda cos’ha fatto per noi fino ad oggi, senza ascoltare chi opera in questo campo per l’economia nazionale (e di conseguenza locale) nei 12 mesi dell’anno». Calascibetta ribadisce che, nel momento della crisi del porto (2018) sono entrati 6 milioni nelle casse dell'Autorità di Sistema a Venezia, «la quale si è gravata suo malgrado di un fardello pesante come il Porto di Chioggia, con il placet dell'ex ministro Delrio». Il CRP ritiene che lo scalo clodiense è abbandonato dalle istituzioni regionali e ogni giorno «tutti gli operatori notano questa grave situazione». I lavori lungo la strada Romea ricadono su tutte le categorie economiche: «Un disastro non indifferente in arrivo per il porto», commenta Alfredo Calascibetta.
«Quest’operazione invasiva provocherà il crollo dell’economia portuale in quanto, se ci tolgono la strada, cosa rimane per la logistica? L’aereo? Teniamo presente che si va verso l’inverno, ovvero lavori che sulla carta dureranno due mesi ma nella realtà diventeranno tre o quattro. Stiamo rischiando di trovarci con tutte le attività bloccate, non avendo armi a disposizione per intraprendere altre strade al di fuori della Romea, unica via d'entrata e uscita delle merci». Nella previsione degli operatori, «il traffico si dimezzerà, la clientela e gli armatori non potranno subire ritardi con danni economici rilevanti. Quanto al traffico dei carichi eccezionali, pesi e verifiche vengono effettuate anche dalle imprese portuali: inoltre le gru al momento della movimentazione verificano i pesi dichiarati, anche se la pesa ufficiale non fosse in grado di confermare la dichiarazione del trasportatore. Calascibetta lamenta che la categoria non è stata coinvolta dall'incontro odierno tra Comune e ANAS: «Ancora esistiamo ma non veniamo mai chiamati in causa pur essendo addetti ai lavori. Se non verremo coinvolti, il porto sarà mobilitato contro l'amministrazione».

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