Il quotidiano Il Gazzettino in edicola oggi riporta come molto probabile la rinuncia, da parte dei costruttori privati, al recupero e al rilancio dell'ex cementificio sito all'isola Saloni, non operativo da oltre cinquant'anni, il quale avrebbe dovuto diventare un nuovo complesso residenziale e prevedere anche la costruzione del secondo ponte sul canal Lombardo. A motivo di questa tesi -che troverebbe tra le conferme anche quella del dirigente comunale al settore Urbanistica, architetto Gianni Favaretto- probabilmente gli alti costi di bonifica e di demolizione dello stabilimento, oltre ai cambiamenti intervenuti nel mercato immobiliare con i vari Piani Casa e la forte riurbanizzazione di Sottomarina: il programma integrato di riqualificazione urbanistica, edilizia e ambientale (Piruea) nell'area era stato infatti approvato durante l'amministrazione di Romano Tiozzo Pagio, quindi oltre dieci anni fa.
Nella settimana entrante, probabilmente venerdì 13, avrà luogo una seduta di commissione consiliare alla quale dovrebbe partecipare anche l'Autorità Portuale di Sistema per l'Adriatico Settentrionale, presieduta a Venezia da Pino Musolino: in tale circostanza verranno ridefinite le competenze dei due enti (Comune e Autorità Portuale) relativamente alla zona interessata, per poi addivenire a riprogettare diversamente il suo futuro. L'amministrazione in carica, con il sindaco Alessandro Ferro in testa, è da tempo intenzionata a spostare ai Saloni il mercato ittico all'ingrosso: necessario, in tal senso, costruire una viabilità alternativa rispetto a quella residenziale, considerando che il porto commerciale si sviluppa ormai attorno a Val da Rio mentre la vecchia marittima è riservata agli scali crocieristici.
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