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sabato 25 gennaio 2020

AL VIA DA MERCOLEDÌ IL PIANO DELLE POTATURE DEL VERDE PUBBLICO, COINVOLGERÀ ANCHE I PINI MARITTIMI IN VIALE TRIESTE, HANNO BISOGNO DI SPAZIO

Alcune segnalazioni negli ultimi giorni hanno destato l’attenzione dei tanti appassionati del verde pubblico in città, riguardo interventi già in corso oppure imminenti nella vegetazione che adorna le strade. In particolare, un segno rosso apposto ai pini marittimi lungo viale Trieste a Sottomarina -storico polmone verde fin dalla sua costruzione, tra gli anni Cinquanta e i Sessanta- sta a significare che la zona già dal prossimo mercoledì sarà interessata dal piano comunale delle potature, che come ogni anno ha anche lo scopo di verificare la presenza di fusti ormai consunti.
Il piano delle potature andrà avanti fino a marzo e coinvolgerà pure gli alberi piantumati lungo la sede stradale in viale Umbria: i tecnici del Comune stanno valutando anche l’ipotesi di procedere oltre le aree già oggetto del piano. Come per lo sfalcio dell’erba, questi interventi ordinari diventano vieppiù necessari per via dei cambiamenti climatici, con il caldo e l’umidità che fanno proliferare ulteriormente la vegetazione in maniera incontrollata.
Nel caso in questione, va anche detto che i pini marittimi erano stati collocati a dimora quasi sessant’anni fa in viale Trieste in numero elevato: si tratta di una pianta esiofila, ovvero amante del sole, che ha bisogno di spazio per crescere regolarmente. Se c’è troppa densità, gli esemplari crescono alti e storti. Fino alla fine degli anni Novanta non era praticamente mai stata fatta una manutenzione, e a quel punto la maggior parte dei pini marittimi era già andata rinsecchita. Così si diede vita al primo diradamento, quando di tre avrebbe dovuto rimanerne uno ma sano e funzionale, con spazio necessario per mettere radici.
Anche in via Barbarigo è stato segnalato l’abbattimento di una serie di tronchi, sollevando le proteste dei residenti: non è dato sapere se i fusti fossero malati o se l’intervento è prodromico a nuove costruzioni edilizie. Un terzo caso, portato alla ribalta dall’associazione Amico Giardiniere, riguarda una siepe di pitosforo a Borgo San Giovanni, ridotta ai minimi termini apparentemente da colpi di motosega.

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