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giovedì 23 gennaio 2020

APPROVATO DOPO 18 ANNI IL PIANO PARTICOLAREGGIATO DEI CENTRI STORICI: PIATTAFORME NEI CANALI, VIA LIBERA AI GARAGE NELLE CALLI, CONCESSIONI PIÙ VELOCI

Diciott’anni per arrivare all’approvazione del nuovo Piano Particolareggiato per i centri storici nel Comune di Chioggia, avvenuta questa mattina da parte della giunta. L’importante documento, che sarà presentato oggi alla cittadinanza (appuntamento alle ore 18 nella ex scuola Principe Amedeo in calle Madonna), è stato illustrato stamane in conferenza dal sindaco Alessandro Ferro e dal dirigente del settore Urbanistica, architetto Gianni Favaretto, dopo l’ok definitivo da parte della Sovrintendenza arrivato alla vigilia dello scorso Natale.
Il Piano, che ha tra gli obiettivi il freno alla fuga dei residenti nei centri storici, la fruizione collettiva degli spazi e il rinnovato sviluppo di una rete di vendita compatibile con la salvaguardia dei contesti, è stato alleggerito rispetto all’elaborato originario del 2001 -firmato dall’architetto Sabina Lenoci- e riguarda Chioggia con la Tombola e il Suburbio (non i Saloni), la zona vecchia di Sottomarina con i Ghezzi e Magnasutti, i centri storici di Sant’Anna, Cavanella d’Adige e Ca’ Bianca.
Nelle corpose pagine e mappe, subentrano alcuni aggiornamenti di rilievo rispetto all’analogo strumento in vigore dal 1984: la principale consentirà, ai proprietari di immobili classificati US2 a Chioggia (unità edilizie storiche, anche se non di primo livello), di poter realizzare garage al piano terreno, ove compatibili con l’attuale conformazione dell’edificio, sotto l’aspetto del risanamento conservativo che autorizza modifiche al numero di unità immobiliari. La volontà dell’amministrazione di togliere le automobili dalle calli si compenetra così con la conservazione del patrimonio architettonico, perciò non saranno concesse le autorizzazioni a inserire basculanti in alluminio là dove sono presenti stipiti in marmo da demolire.
Inoltre, i privati, gli enti e le associazioni potranno ricavare nei tre canali che innervano il centro storico di Chioggia -previo regolamento- aumenti di superficie esterne tramite palafitte in legno o imbarcazioni galleggianti di tipo tradizionale, a maggior ragione quando il mercato ittico all’ingrosso lascerà l’attuale ubicazione di via Poli: il sindaco Alessandro Ferro ha ribadito anche stamane la volontà dell’amministrazione comunale di traslocarlo all’isola dei Saloni.
Ancora, il Comune intende evitare la realizzazione di controsoffitti in presenza di sottoportici, che ne abbassino l’altezza. Pur lasciando le travi a vista, lo scopo è evitare la creazione di un microclima che comprometta la salute delle travi lignee stesse. Anche in merito all’aspetto degli immobili nei centri storici, il prossimo regolamento dell’edilizia sostenibile (in dirittura d’arrivo ai primi di marzo) dovrebbe contenere una norma che imponga la tinteggiatura di tutte le case che si affacciano al corso del Popolo, per evidenti ragioni di arredo urbano. «Un rilievo doveroso – nota il primo cittadino – che definisca i tipi di intervento ammissibili, con tecniche tradizionali e compatibili al contesto esistente». Del resto Chioggia non è una città come tutte le altre, godendo di una forma urbis già definita ai tempi della mappa del Sabbadino (1557) e solo lievemente aggiustatasi nel corso degli ultimi secoli.
Sette saranno i livelli di intervento previsti: dalla manutenzione ordinaria (pulizia degli intonaci, sostituzione delle grondaie, applicazione di coppi) a quella straordinaria (apertura o chiusura di porte interne, sostituzione di travi), quindi il restauro e risanamento conservativo (consolidamento, apertura di finestre esterne documentate, ma non nel prospetto principale), poi la ristrutturazione parziale e quella totale, infine l’ampliamento per arrivare alla ristrutturazione urbanistica di calli, piazze e complessi di edifici.
Anche le destinazioni d’uso sono preliminarmente definite: artigianale, residenziale, servizi, terziario, spazi scoperti pubblici o privati, verde. In quella residenziale figurano anche collegi, convitti e residenze temporanee: per questo non vi sarebbe cambio di destinazione d’uso se si passa da un alloggio familiare a bed&breakfast, bensì solo un cambio di categoria funzionale interno alla stessa destinazione.
La commissione di Valutazione Ambientale Strategica ha anche imposto la presenza di un piano di monitoraggio ambientale con cadenza annuale, previa elaborazione di un report relativo allo stato di indicatori quali l’aria, il suolo, i rifiuti, l’acqua, ma anche di livelli socioeconomici come il numero dei residenti, di alloggi in proprietà e in locazione, e quello delle pratiche edilizie escusse dal Comune.
Per quanto riguarda la prossima Zona a Traffico Limitato in corso del Popolo, per la quale sono stati stanziati 250mila euro e aggiudicata la gara, l’iter sarà completato a breve: «In futuro la vogliamo ampliare – continua Ferro – e definire con maggiore precisione anche rispetto a quella che entrerà in vigore». La stessa commissione di Salvaguardia ha chiesto che venisse affrontato in maniera incisiva il tema della pedonalizzazione.
Si diceva, appunto, che il Piano Particolareggiato divide Chioggia secondo unità edilizie, siglate US1 e US2 (unità storiche), oppure unità edilizie parzialmente trasformate e unità edilizie trasformate: ogni immobile recherà un bollino catastale con tale dicitura. Per le US1 -di colore rosso- sarà possibile solo la manutenzione ordinaria, quella straordinaria, e il restauro: sono le categorie più tutelate, relative a immobili storici di pregio e importanza quali ad esempio il municipio e palazzo Granaio.
A proposito di quest’ultimo, oggi verrà lanciato il “concorso di idee” aperto ai professionisti e alla cittadinanza riguardo al futuro dello stabile trecentesco, che nella sua storia è stato anche sede di uffici e istituti scolastici. Oggi sarebbe prevista una destinazione artistica, ovvero la pinacoteca comunale e sala per mostre temporanee, ma l’amministrazione non esclude modifiche: «Ci piacerebbe ad esempio – spiega il sindaco Ferro – adibire alcuni vani al coworking». Naturalmente rimarranno al loro posto le attività commerciali e gli esercizi a piano terra.

Le unità edilizie trasformate e parzialmente trasformate potranno essere passibili di cambio di destinazione d’uso, diventando quindi spazi commerciali. A Sottomarina invece l’unica unità storica siglata US1 è la chiesa di San Martino, mentre il piano distingue le US2 dalle unità edilizie interne agli isolati, lungo la “Marina”: in queste ultime sarà possibile l’ampliamento e anche la sopraelevazione di un piano (mai consentita invece a Chioggia). Giova ricordare che il Piano Particolareggiato del centro storico è un contesto sottratto all’applicazione del cosiddetto piano casa regionale Veneto 2050, dato il carattere storico e testimoniale degli immobili coinvolti.

«Non consentiremo interventi violenti sopra un tessuto tanto delicato – esordisce il dirigente Favaretto – e anzi il monitoraggio di Arpav e Soprintendenza sarà continuo anche per i dettagli». Qualora gli scavi siano superiori a 60 centimetri di profondità a Chioggia e al metro a Sottomarina, è prevista la visita degli archeologi. Il Piano Particolareggiato ha recepito non solo i rilievi della commissione di Salvaguardia («i rapporti con gli enti sovracomunali non sono stati sempre facili», ammette Favaretto) riguardo la coerenza tra le visioni dei vari centri storici, ma tiene anche logico conto della prima Legge Speciale per Venezia che lo aveva istituito nel 1973.
Novità anche per i tempi di rilascio delle concessioni edilizie: se prima la commissione di Salvaguardia aveva 90 giorni di tempo per esprimere il proprio parere sopra una singola pratica, ora la Soprintendenza impiegherà tra 20 e 45 giorni per le questioni più semplici, 60 giorni per le più complesse: «Riduciamo così i tempi di attesa – continua l’architetto Favaretto – in ragione della diversa profondità di analisi dei rispettivi enti. Il PP ha ancora aspetti migliorabili dal continuo monitoraggio, per questo sollecitiamo anche i contributi dei professionisti di settore allo scopo di predisporre eventuali ritocchi».

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