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domenica 22 marzo 2020

TERZA VITTIMA DEL CORONAVIRUS A CHIOGGIA, MUORE L'80ENNE GIOVANNI BOSCOLO BELLO SACCHI. PREOCCUPA UNA PAZIENTE TRASPORTATA A DOLO, SOTTO PRESSIONE

Il tardo pomeriggio di ieri ha fatto registrare la terza vittima chioggiotta del Coronavirus. Si tratta di Giovanni Boscolo Bello Sacchi, 80 anni, ricoverato all'ospedale di Schiavonia nella Bassa Padovana: l'anziano non è sopravvissuto alla polmonite interstiziale causata dal virus. Sacchi era noto in città per il suo ruolo di socio nell'impresa Pevianifrutta, azienda di punta nel settore ortofrutticolo, per la quale ha lavorato negli anni dedicando la propria vita, fino all'età della pensione. L'80enne lascia la moglie, attualmente in quarantena, e le figlie.
Anche ieri grande daffare per i medici, gli infermieri e gli operatori sanitari negli ospedali della Regione. In mattinata, poco prima delle 11, una donna di Chioggia è stata trasportata all'ospedale di Dolo dopo aver manifestato i sintomi virali e avuto conferma della positività dal tampone. La signora era collegata a una maschera di tipo CPAP per la ventilazione meccanica a pressione continua, segno che le sue condizioni preoccupano seriamente il personale curante. A proposito di quest'ultimo, un'infermiera in servizio all'ospedale di Chioggia è risultata positiva.
A Dolo è ricoverato da qualche giorno pure Giuliano Fiorindo, presidente del comitato civico di Valli e membro della Consulta comunale delle frazioni, raggiunto nel nosocomio rivierasco anche dalla moglie: a lui e alla signora, come a tutte le persone che stanno vivendo da vicino e da dentro questa emergenza, vanno i migliori auguri di pronta guarigione da parte di Chioggia Azzurra.
Ieri sera alle 23, infine, il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte ha annunciato nuove misure per sperare nel contenimento del contagio: un decreto che entrerà in vigore fra oggi e domani impone la chiusura di tutte le fabbriche e unità produttive non di prima necessità, fatti salvi gli stabilimenti alimentari e farmaceutici. Conte, che ha lavorato alle norme assieme ai sindacati e alle associazioni di categoria, lascia aperti i supermercati e i negozi di alimentari anche la domenica: si configura in questo un contrasto con l'ordinanza del presidente veneto Zaia, che però dovrà sottostare alla norma sovraordinata. Rimarranno aperte anche le banche, le poste, le assicurazioni: qui l'elenco delle attività consentite.

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