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venerdì 14 agosto 2020

DEPOSITO DI GPL, SOCOGAS NEGA OGNI TRATTATIVA: «STOP ANTICOSTITUZIONALE, LEDE I DIRITTI ACQUISITI»

Sta per essere pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il decreto "agosto", che tra le sue disposizioni contiene l'articolo 95, interamente dedicato a Venezia e alla salvaguardia della laguna. Questo articolo, al comma 24, sussume anche il precedente articolo 89 filtrato in ipotesi, a riguardo dello stop al deposito di gpl in Val da Rio: il testo è rimasto invariato, ma trattandosi di un decreto legge (e non, come era stato fatto intendere in un primo momento, di un decreto della presidenza del Consiglio) abbisogna della conversione parlamentare entro 60 giorni.
Questa procedura peraltro torna utile per riuscire a correggere, ove possibile, l'impianto dei commi 6 e 7, che -come paventato giorni fa dall'avvocato Giuseppe Boscolo Gioachina- escludono il Comune di Chioggia dall'avere un proprio rappresentante nel comitato di gestione della futura Autorità per la Laguna: la città avrà un ruolo solo all'interno del comitato consultivo, assieme al delegato del sindaco di Venezia, dell'Autorità di Sistema Portuale, delle Capitanerie di Porto, dell'ISPRA e della Regione.
Oltre al presidente dell'Autorità, faranno invece parte del comitato di gestione propriamente detto anche sette dirigenti tecnici, scelti tra il personale dei ministeri coinvolti, della Regione, della Città Metropolitana e del Comune di Venezia. Un passo indietro per Chioggia, rispetto alla quasi cinquantennale presenza nell'attuale "Comitatone", che l'avvocato Boscolo ha chiesto venga scongiurata attraverso la pressione delle categorie economiche e di ogni forza politica con i propri referenti a Roma.

Frattanto sia l'arrivo a Chioggia, ieri, del ministro d'Incà sia ciò che traspare dall'entourage della ministra De Micheli riguardo ciò che sarà del deposito di gpl lascia intendere l'avvio di un dialogo con l'impresa Costa Bioenergie, costruttrice dell'impianto. Il bivio concerne o la delocalizzazione dello stesso, previa nuova autorizzazione all'insediamento e il rinvenimento di un territorio che lo voglia ospitare, o lo smantellamento tout court per il quale il governo ha predisposto 29 milioni di risarcimento.

Smentisce nettamente l'esistenza di un abbozzo di trattativa, però, la stessa azienda di Fidenza, che attraverso una nota si esprime ufficialmente per la prima volta dopo il takeover governativo: Costa Bioenergie, assieme ai propri legali, ravvisa molti aspetti incostituzionali nel provvedimento, a cominciare dal suo apparire una norma «ad civitatem» dal momento che nessun altro deposito in corso d'opera in Italia ricade sopra un sito tutelato dall'UNESCO come la Laguna di Venezia.
Inoltre Socogas contesta le cifre girate rispetto all'investimento e all'eventuale ristoro: «Nessuno ci ha chiesto niente, ma abbiamo speso 40 milioni senza contare quelli per l'eventuale smantellamento. L'impianto è stato considerato dal governo un'infrastruttura strategica per l'approvvigionamento energetico del Paese, e ha ricevuto tutte le autorizzazioni necessarie dalle istituzioni coinvolte, oltre ad aver visto riconosciute le proprie ragioni in tutti i contenzioni legali emersi nell'ambito della giustizia amministrativa».
Secondo l'impresa di Renzo Zucchi, l'articolo 95 comma 24 del decreto "agosto" «cancella lo stato di diritto, perché la sua retroattività rende nulle tutte le autorizzazioni regolarmente ottenute, e con esse il principio di continuità dell'azione amministrativa. Questo modo di fare mette a rischio ogni potenziale investimento. E’ impensabile poter continuare a fare impresa in un Paese che cambia regole e condizioni a seconda di chi governa nelle istituzioni, seguendo interessi di parte più che il rispetto delle regole fissate».

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