Gli albergatori di Sottomarina non ci stanno. Il documento unico di programmazione approvato ieri dal consiglio comunale prevede infatti l'incremento del gettito dai tributi imposti a carico delle strutture ricettive: se nel 2019 esso ammontava a un milione e centomila euro, dimezzati nell'anno in corso per via dell'emergenza sanitaria, l'intento dell'ente è di riportare i ricavi alle cifre di due anni fa. Ma ciò che fa arrabbiare di più l'ASA, i cui vertici si sono riuniti nella sede di viale Verona davanti alle telecamere di Chioggia Azzurra, è l'aver appreso la novità dal numero del Gazzettino in edicola ieri: «Siamo senza parole - commenta il presidente Giuliano Boscolo - specie in un momento così delicato.
La stagione non è stata certo delle migliori, visto che la primavera è del tutto negativa e i conti si fanno nell'arco dell'anno. Agosto non risolve i problemi degli altri mesi». Proprio in questi giorni emergono le prime valutazioni: «La somma del volume di affari per gli alberghi - spiega il presidente Boscolo - è pari al 50% o 60% in meno rispetto a un anno fa. Siamo in perdita, abbiamo bisogno di sostegno già da prima del Covid». Tante sono le strutture che chiedono il cambio di destinazione d'uso, e alcuni hotel non hanno aperto per l'estate appena conclusa, nonostante la realtà di Sottomarina sia stata tra le prime nella spesa di personale e gestione per venire incontro alle nuove esigenze.
Conclude Giuliano Boscolo: «Non comprendiamo il motivo di questi aumenti, e chiedo all'assessore Daniele Stecco di ripensarci, se siamo ancora in tempo. Perché rischiamo davvero la chiusura». Fa eco il vicepresidente, Paolo Nale: «Un confronto con le categorie è necessario prima di agire, avremo difficoltà anche nel 2021. Dopo queste notizie la preoccupazione è anche maggiore a prima, nonostante il gettito dell'imposta di soggiorno. Non solo gli investimenti ora saranno minimi, ma ci sono forti rischi di taglio al personale».
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