I concessionari balneari di Sottomarina, del litorale veneto e adriatico, e di tutta Italia possono tirare un sospiro di sollievo. Il provvedimento, emanato nel 2018 dall'allora ministro Centinaio, che prorogava fino al 2033 la durata delle concessioni demaniali a fini turistici rimane in vigore: venerdì, infatti, ben cinque pronunce del TAR della Puglia hanno sancito che la direttiva europea Bolkestein non prevale sopra la legge italiana. Ne ha dato notizia il sindaco Alessandro Ferro, attraverso i propri network, citando quanto riportato con dovizia di particolari dalla rivista online MondoBalneare.com, organi dei titolari delle concessioni.
Le sentenze hanno preso le mosse dal ricorso contro la decisione del Comune di Lecce di non applicare l'estensione ai concessionari locali, promuovendo la proroga degli stabilimenti a soli tre anni: secondo il giudice Antonio Pasca, presidente del Tribunale Amministrativo Regionale in questione, la direttiva Bolkenstein per essere applicata dev'essere recepita nell'ordinamento italiano da una norma positiva, come ad esempio un disegno di riforma dell'intero settore delle concessioni balneari, con riordino del demanio marittimo e indennizzo congruo secondo il principio del legittimo affidamento. Già a novembre lo stesso Pasca aveva deliberato in senso analogo.
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