Ieri sono state ultimate le opere di smontaggio delle impalcature che avvolgevano la torre di Porta Garibaldi a Chioggia. Gli interventi alle parti più basse, dove non erano presenti le impalcature per consentire la normale viabilità, saranno completati non appena le temperature lo consentiranno. Durante le operazioni di demolizione dell’intonaco, i restauratori hanno scoperto dei frammenti di “regalzier”, una finitura di colore rosso volta a nobilitare il paramento murario, che erano stati inglobati dai precedenti interventi: di concerto con la Soprintendenza e con la direzione dei lavori, è stato deciso di riportare alla luce questa pregevole finitura.
Per far ciò gli operai hanno dovuto procedere, in primo luogo, ad un'accurata rimozione per strati dell’intonaco preesistente, in modo da evitare di perdere porzioni di regalzier. Poi sono passati al consolidamento di questi frammenti, che resteranno in luce grazie a un nuovo intonaco di spessore molto ridotto, dell’ordine di 2-3 millimetri, e dunque compatibile con la base preparatoria del regalzier. I lavori sono poi proseguiti con la fornitura e la posa in opera di una nuova copertura in legno, e con il restauro degli elementi lapidei. Infine è stato sostituito il vecchio impianto antipiccione.
«Veder tornare al suo antico splendore la torre – commenta l'assessora ai Lavori Pubblici Alessandra Penzo – è una soddisfazione non solo mia, ma credo di tutta la città. In pochi mesi è stato portato avanti un intervento di riqualificazione importante, in collaborazione con la Soprintendenza. Il completamento della copertura garantirà una protezione fondamentale al manufatto dagli agenti atmosferici, con il ripristino delle grondaie (come in origine) per evitare il contatto dell'acqua con le pareti, altrimenti si sarebbe deteriorato tutto in poco tempo. Un’altra opera che ritorna alla città, e che rispecchia la volontà di rinascita del centro storico».
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