CRISI NEL M5S, PARLA IL SINDACO ALESSANDRO FERRO: «CHIEDO UN’INTESA ALLE OPPOSIZIONI, IL COMMISSARIO SAREBBE UNA CATASTROFE»
Sopra il tavolo del sindaco Alessandro Ferro, nel suo ufficio in municipio, campeggiano le tre bozze che l'artista Dino Memmo ha realizzato per l'ipotesi di collocare un leone rampante, simbolo della città, alla rotatoria di Ridotto Madonna, o di campo Marconi, o in piazza Italia. Nessun riferimento alla colonna marciana di Vigo, adombrato lo scorso venerdì dal consigliere dimissionario Daniele Padoan: ma il primo cittadino, che questa mattina ha dialogato con Chioggia Azzurra nella sala consiliare, non intende ribattere argomento per argomento alle critiche (anche pesanti) mosse dai cosiddetti "ortodossi" del Movimento 5 Stelle.
«Intendo portare a termine il mio incarico - ha detto il primo cittadino in carica - cercando un'intesa con tutti i consiglieri, anche delle opposizioni, e concertando nel merito eventuali modifiche ai provvedimenti necessari per l'amministrazione». Ferro ha annunciato che, nel caso le prossime elezioni comunali avessero luogo nella finestra prevista, ovvero tra il 15 aprile e il 15 giugno, manterrà per sé le deleghe all'Urbanistica e ai Lavori Pubblici, che erano di Alessandra Penzo; diverso il caso se, per circostanze legate all'emergenza sanitaria, le elezioni dovessero slittare all'autunno 2021.
«L'arrivo del commissario prefettizio - ribadisce il sindaco Ferro - sarebbe una catastrofe per la città, dal momento che gestirebbe solo l'ordinaria amministrazione», con inevitabili tagli lineari. «Faccio appello all'intesa con le opposizioni, per approvare provvedimenti necessari in sede di bilancio, di riduzione dei tributi, di assunzione dei nuovi dipendenti comunali». L'architetto 46enne, nonostante la recente situazione, si dice orgoglioso di molte realizzazioni e conseguimenti della presente consiliatura: su tutti, lo stop al deposito di gpl, la soluzione della vertenza relativa alle case del Lusenzo, l'avvio della fruizione pubblica per Forte San Felice.
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