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venerdì 16 aprile 2021

DISTRETTO DEL COMMERCIO “CITTÀ DI CHIOGGIA”, PRIMO ATTO: PARTNERSHIP TRA COMUNE E ASSOCIAZIONI PER RILANCIARE I CENTRI STORICI GRAZIE ALLA REGIONE

La delibera di giunta con l'avanzamento alla Regione Veneto della richiesta di instaurare il Distretto del commercio "Città di Chioggia" era appena stata approvata, e questa mattina il sindaco Alessandro Ferro, l'assessora Genny Cavazzana e il dirigente Gianni Favaretto hanno sùbito presentato l'iniziativa, attesa da lungo tempo, assieme a molte associazioni di categoria coinvolte nel progetto. «Da anni - ha detto il primo cittadino - cerchiamo di far arrivare a Chioggia i finanziamenti dei bandi regionali ed europei, il Distretto del commercio è un ottimo sistema che faciliterà l'occasione di raggiungerli».

Lo scopo principale del Distretto, uno strumento già operativo in territori vicini del Basso Polesine e nella Riviera del Brenta, è rivalutare i centri storici inserendovi attività commerciali e pubblici esercizi, sostenendo le imprese con la regia dell'amministrazione comunale. Soddisfatta l'assessora Cavazzana: «È un obiettivo perseguito a lungo. La sinergia tra pubblico e privato rilancerà il tessuto urbano anche dal punto di vista sociale e culturale, oltre che economico e turistico, incrementando anche la percezione di sicurezza».

L'accordo di partenariato prevede la partecipazione di AsCom Confcommercio, di Confartigianato, Confesercenti, dell'associazione Artigiani, della società partecipata SST, della Pro Loco, del circuito regionale Arteven, oltre al contributo della Banca Patavina (1050 i soci che vivono e lavorano a Chioggia, 1200 i commercianti e 160 milioni l'investimento nel territorio clodiense) e l'importante "sigillo" della Camera di Commercio, deliberato lo scorso 9 aprile e rappresentato stamane in sala consiliare da Gianni Boscolo Moretto.

La «bella collaborazione delle ultime settimane» è stata rivendicata dal dirigente Favaretto, e l'armonia è stata evidenziata anche dagli interventi delle categorie: per Roberta Gandolfo di Confesercenti «si tratta di un passo avanti, nel far lavorare le sigle, l'amministrazione e le imprese in unica direzione. Commercio e turismo sono strettamente legati, ed entrambi vivono problemi quali le tariffe della TARI e della COSAP, anche per gli ambulanti. Speriamo di riuscire a far coesistere i pubblici esercizi con lo svolgimento del mercato settimanale».

Fra tanti Distretti di commercio esistenti nella zona, quello chioggiotto si annuncia come uno dei più nutriti: lo ha rilevato Michele Raisi, vicepresidente di Confesercenti, il quale dà atto all'amministrazione Ferro di aver creduto nel progetto e sottolinea la rappresentanza elevata delle associazioni. Raisi lancia l'idea di tenere in piedi la cabina di regia anche nelle more del riconoscimento del Distretto stesso, allo scopo di scriverne la domanda di ammissione seguendo le istanze mosse dalle aziende.

Il tempismo di un'iniziativa ambiziosa è stato considerato da Roberto Campici, direttore di Confcommercio, che ricorda come già con la precedente legislatura se ne fosse parlato. Il Distretto "Città di Chioggia" aiuterà anche l'hinterland, ne è convinto il presidente dei commercianti Alessandro da Re: «Di solito, come al gioco dell'oca, vicini a un traguardo ci siamo trovati spesso costretti a ripartire dal via. Ci sono tante aree da rimettere nel mercato, come riva Vena e calle San Giacomo, dove ci stiamo impegnando per tornare come prima e meglio di prima.
Ma anche la vecchia Sottomarina va valorizzata: la città è ferma da trent'anni, altre amministrazioni hanno fatto di tutto per non farci procedere, per questo plaudo alla giunta attuale, senza passare per "ruffiano"». Cominciamo e lavoriamo, è il motto di Da Re, leggermente polemico nei confronti delle manifestazioni di questi giorni in Italia: «Noi non "spacchiamo il mondo", siamo per costruire e non per distruggere. I lavoratori sono esasperati, ma questo Distretto è una bella risposta da dare».
A proposito della presentazione odierna, interviene il consigliere comunale Beniamino Boscolo, che più di ogni altro si è speso politicamente per l'instaurazione del Distretto: «Si dovrebbe dire "finalmente!", oppure "non è mai troppo tardi", ma quando si tratta di progetti da finanziare, di trasferimenti economici si può solo dire che si sono persi almeno un paio di treni, come la scadenza del 2020 e quella del 2018. Dopo cinque anni di miei solleciti, solo oggi viene presentato questo progetto.
Mi rammarica pensare che magari, avendo aderito al bando del 2018, oggi (in un momento di crisi e difficoltà) i progetti di rilancio per commercianti ed esercenti sarebbero già realizzati. Invece, ora bisogna aspettare l'approvazione, poi attendere lo stanziamento da parte della Regione, quindi rendicontare il tutto allo scopo di completare il progetto. Temo che prima del prossimo anno non si partirà concretamente».

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