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domenica 18 aprile 2021

IL MERCATO ORTICOLO DI BRONDOLO RISCHIA DI FINIRE IN MANI ESTERE? A FINE ANNO SCADE LA DEROGA AL COMUNE, IL PRESIDENTE PALO: «URGE INTERVENIRE»

Fosche nubi rischiano di addensarsi sopra il mercato ortofrutticolo di Brondolo. E stavolta non per i conferimenti, il prezzo del radicchio, la difficoltà di espandersi all'estero a causa del Covid: bensì per questioni burocratiche, che lasciano aperta la porta a un futuro incerto. La questione infatti verte attorno alla scadenza, a fine anno, della deroga che il Comune di Chioggia aveva ottenuto -tramite il braccio operativo della società partecipata SST- per figurare all'interno della gestione della struttura, con il 42% delle quote.
La legge Madia del 2012, infatti, vieta agli enti pubblici di detenere partecipazioni entro società dal fatturato inferiore a un milione: in caso contrario, sono tenute a uscirne. La deroga tuttora in atto verrà a cadere, appunto, il 31 dicembe prossimo: «Se si dovesse verificare l'uscita della componente pubblica - spiega il presidente di Chioggia Ortomercato del Veneto, Giuseppe Boscolo Palo - il Comune (attraverso la Città Metropolitana) dovrebbe indire una gara a carattere europeo per l'affidamento della gestione.
Quindi il rischio della penetrazione di interessi esteri è reale». L'eventuale ingresso degli operatori stranieri, infatti, potrebbe essere mirato a conseguire in futuro il controllo dell'intero mercato, snaturando una realtà fortemente legata al proprio territorio e facendola diventare qualcosa di inedito in queste zone». L'appello di Boscolo Palo è rivolto alle forze di governo, nazionale e regionale, di modo che la governance "chioggiotta" del mercato di Brondolo (58% gli operatori locali) venga messa in sicurezza, anche allo scopo di portare avanti i progetti di sviluppo iniziati con l'allargamento ad altri enti, come il Consorzio Agrario e le mense scolastiche a km zero.

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