A distanza di qualche giorno dai fatti avvenuti in via della Fossetta, l'assessore alle Politiche Sociali del Comune di Chioggia, Angelo Boscolo Bariga, interviene per sottoporre all'attenzione della città alcune riflessioni personali. «Le scuse di Diego de Antoni sono doverose - esordisce l'assessore - anche se va detto che quanto accaduto avrebbe potuto succedere in qualsiasi periferia d'Italia».
Gli elementi che l'assessore Bariga sottolinea sono un «ribellismo generico che serpeggia, dalle aggressioni ai medici e agli insegnanti, passando per i politici che tolgono la mascherina e la contestano. Inoltre c'è una componente xenofoba, assorbita maggiormente da chi ha gracilità culturale. Le forze politiche dovrebbero fare in modo che accettazione e integrazione dipendano dai fatti e non dai pregiudizi, perché le persone si giudicano dalle proprie azioni e dividere in buoni e cattivi prescinde dal colore della pelle o dalla provenienza».
L'assessore è al corrente della situazione sociale della famiglia De Antoni: «Pagherà per quello che ha fatto, secondo il percorso previsto dalla legge dopo la condanna. Ma ora bisogna abbassare i riflettori, anche per non indurre a intenzioni autolesionistiche. Non abbiamo bisogno di altre persone da sacrificare». Bariga "tira un po' le orecchie" anche al dottor Yontu, il medico -suo collega- che ha deciso di non lavorare più in questa città: «Compie un errore clamoroso, perché la cittadinanza si è giustamente schierata tutta con lui. So che incontrerà il sindaco, spero accetti l'invito a trascorrere qualche giorno di vacanza qui».
Nel prevedibile clamore nazionale prodotto dagli avvenimenti, inopportuno coinvolgere l'intera città: il titolare della delega sociale cita alcuni esempi di integrazione positiva che definisce «eccezionali» e chiede escano alla ribalta nei media con la medesima efficacia, dal caso dei vivai Bacchetto che hanno aumentato il proprio fatturato grazie al lavoro di 50 giovani stranieri, all'associazione Penny Wirton che insegna l'italiano anche alle badanti, quale chiave d'accesso alla socialità.
«C'è bisogno di forza lavoro, dall'agricoltura all'edilizia - dice Angelo Bariga - ma anche di medici. Per fortuna i bambini sono immuni dalla xenofobia, che quando si insinua compie disastri». Quanto a Diego de Antoni, Chioggia Azzurra lancia un appello a sostenere economicamente la sua famiglia, anche per la paura di perdere il posto di lavoro quale operaio in un'industria plastica del territorio: il tramite per le offerte d'aiuto è don Mario Pinton, che seguendo il principio evangelico del porgere l'altra guancia si è reso disponibile.
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