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lunedì 31 gennaio 2022

PIC NIC IN MEZZO ALL’ADIGE: SINGOLARE PROTESTA DEL PRESIDENTE DEL COMITATO CA’LINO/ISOLAVERDE, LA FOCE DELL’ADIGE È “TAPPATA” DA 5 ANNI

Ortensio Crepaldi , presidente del Comitato di Ca’ Lino, ieri, per provocazione, ha aperto un tavolino da pic-nic sulla secca che si è creata alla Foce del Fiume Adige, accomodandosi con Riccardo Meo e facendosi intervistare sulla situazione che si ripresenta da 5 o 6 anni  a questa parte. L’alveo del fiume alla foce ha un tappo di sabbia di circa 60mila metri cubi con altri 150mila metri cubi di sabbia al livello delle parancole. 
I dati sono forniti dagli uffici del Genio Civile di Padova, facendo parte l’area del comprensorio del padovano. Un paio di anni fa Crepaldi, con l’allora vice sindaco Marco Veronese, aveva chiamato gli uffici del Genio venendo rassicurato, da questi ultimi che l’intervento sarebbe stato fatto. Il problema che sottolinea il presidente del Comitato Ca’Lino Isolaverde è che, se per malaugurata sorte un domani dovesse esserci una piena, l’alveo del fiume, così intasato, non riuscirebbe a convogliare l’acqua in mare ma potrebbe provocare l'esondazione.
Un avvertimento è già stato colto nell’ottobre scorso, allorché una mareggiata ha fatto si che l’alveo del fiume sia stato attenzionato in orario notturno per circa 13 ore dalla Protezione Civile. Le segnalazioni sono partite già nel 2017.

Crepaldi sa perfettamente che la situazione che si è creata non è di competenza comunale ma vuole sottolineare il problema e le conseguenze che ne potrebbero derivare. Una situazione inquietante essendo a conoscenza del problema ma ancora più evidente in questo periodo con le secche che stanno rivelando i fondali di fiumi e lagune come raramente capita.
Le ditte che effettuano scavi marittimi sarebbero più che disponibili a liberare l’alveo del fiume dalla sabbia che lo ostruisce effettuando il lavoro di scavo in cambio della disponibilità del materiale ricavato, per poterlo rivendere. Ma la burocrazia del Magistrato alle Acque ha un iter diverso, preferendo lasciare la situazione allo stato attuale, da 5 sei anni.
Crepaldi chiede che l’amministrazione si faccia portavoce del problema idraulico che si presenta ora e dello scenario che si potrebbe presentare nella peggiore delle ipotesi presso gli uffici competenti del Genio Civile. Crepaldi è convinto che l’autorevolezza del Sindaco nella la presentazione di un problema di sicurezza del territorio potrebbe dare quella spinta all’iter burocratico che necessita per togliere la soluzione dall’empasse
 




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