La viabilità di Sottomarina, seppur viene considerata a zone, vede la necessità di essere pensata nel globale, con ambiti che dipendono l’uno dall’altro e non come compartimenti stagni ognuno a sé stante. Qua sembra stare la maggior difficoltà, nel far coincidere le viabilità di tutte le aree (Area dei Ghezzi, Arena, Lungomare, Ambito 2, Ambito 3, Area Reduci) in modo da formare una circolazione che abbia un senso di continuità e di scorrimento.
Obbiettivo Chioggia e Movimento 5 Stelle hanno chiesto di convocare la IV Commissione Consiliare, Urbanistica, Edilizia Privata, Demanio Turistico, Demanio e Patrimonio e Portualità con Presidente Claudio Bullo, per capire a che punto si trova l’iter riguardante il Piano dei Ghezzi che dovrebbe essere realizzato a Sottomarina.
La discussione si è incentrata nella viabilità dell’area e su alcuni temi marginali che in fase di colloquio hanno dimostrato la loro estraneità in quello che è il piano.
Il primo intervento si è tenuto a cura dell’ex assessore ai lavori pubblici Alessandra Penzo, ora capogruppo di Obbiettivo Chioggia all’opposizione, la quale ha chiesto di essere informata su quella che è la situazione attuale del piano, il punto in cui si trova e se fossero stati fatti progressi per quanto riguardava gli snodi, soprattutto quello situato a nord, il quale causava dei problemi.
All’esposizione della consigliera, ricca di tutti gli elementi di cui era a conoscenza nel periodo in cui ha mantenuto l’assessorato è seguito un rapido intervento del consigliere Montanariello che si è lamentato dell’assenza dell’assessore alla viabilità Elisabetta Griso, colmata dalla presenza dell’assessore all'urbanistica Massimiliano Tiozzo Caenazzo.
Il consigliere Marco Veronese del Movimento 5 Stelle ha confermato che il piano attuale era stato approvato come approvate erano state le controdeduzioni. Ha ricordato che al tempo, gli assessori della precedente amministrazione avevano avuto anche modo di confrontarsi con il Comitato dei Ghezzi, rassicurandolo sul fatto che la sua realizzazione sarebbe dipesa da un vincolo. Inoltre si era deciso di stanziare dei fondi per lo studio della viabilità della zona, con particolar attenzione all’altezza degli innesti con le vie di circolazione preesistenti. Per lo studio della viabilità erano stati stanziati 25mila auro e quello che ha chiesto ieri Veronese è se il lavoro, dopo sei mesi, sia stato affidato a qualcuno.
L’Assessore Tiozzo ha voluto sottolineare che i mesi trascorsi non sono sei, ma quattro visto che il periodo è stato inframezzato dalle elezioni amministrative e dai tempi necessari all’insediamento della nuova giunta oltre che dalle vacanze natalizie e al periodo Covid, il quale ha toccato in modo particolare il personale degli uffici dell'ambito dei lavori pubblici e urbanistica.
La convocazione di ieri è stata ben accolta dall’assessore Tiozzo che ha visto l’opportunità, tramite la stessa, di evidenziare lo stato attuale del piano e di informare tutta l'amministrazione e il consiglio su quale sia lo stato dell’arte, anche in vista del fatto che buona parte dei componenti del consiglio siano di nuova nomina e non edotti su quale sia la situazione dei Ghezzi.
Detto questo l’assessore Tiozzo ha definito strategica e fondamentale l’area dei Ghezzi per la nostra città, e ha affermato che si riserva, la nuova amministrazione, di verificare quale sia la situazione attuale e il procedere della stessa prima di fare eventuali piani di modifiche, se necessari, tenendo conto se esiste un margine di manovra per le stesse.
Un’area straordinaria, quella dell’anello del Lusenzo, sulla quale si deve intervenire ma tenendo conto dell’importanza che la stessa riveste per la città.
Sono due le tematiche che la toccano, se da un lato vanno tenute in considerazione le aspettative dei proprietari dei lotti che da anni stanno attendendo di poter costruire, dall’altro lato va considerato che l’area dell’anello del Lusenzo è una conquista, apprezzata, goduta e sfruttata da tutta la comunità chioggiotta ma anche dai turisti, rappresentando un valore più che positivo per il miglioramento della qualità della vita. Nel caso in cui realizzare una nuova viabilità dell’area andasse in conflitto con la passeggiata del Lusenzo, quest’ultima avrebbe la priorità.
L’architetto progettista Nico Boscolo Agostini, ha affermato che il progetto, atteso ancora dagli anni ‘70 ha visto, circa 3 anni, fa un centinaio di famiglie dare vita ad un consorzio presentando un’iniziativa privata ma di interesse pubblico con la quale si era aveva prevista una cubatura del 25% che andrebbe realizzata nella parte più ad est dell’area.
Ciò significa che ogni mille metri quadri 650 degli stessi sono ceduti all’amministrazione, un piano quindi che cede tanto alla collettività da riversare come verde pubblico.
Lo skyline andrebbe degradando verso la laguna, con una viabilità a doppio senso in direzione nord-sud ai cui termini si presenterebbero i problemi riguardanti gli innesti .
Eventuali criticità si evidenzieranno nel momento in cui il progetto verrà sottoposto alla VAS, Valutazione Ambientale Strategica.
Il piano attuale va ad evidenziare delle macro aree. L’estensione completa del Consorzio è di 216mila metri quadri, quindi un’area di intervento importante, con un waterfront di circa 1.300 metri. All’amministrazione comunale vanno ceduti 77mila metri quadri di verde pubblico, ha ribadito il progettista, un’occasione che ha definito unica. Il progetto che vedrà 51 mila metri quadri destinati ad abitazioni è stato già adottato e inclusi i servizi e i parcheggi saranno in totale 130mila i metri quadri ceduti dai privati.
Lucio Tiozzo ha confermato l’importanza dell’area che attornia il Lusenzo con la consapevolezza delle aspettative legittime dei proprietari dei terreni che da anni pagano le tasse su un terreno edificabile sul quale non riescono peròa intervenire. I vari piani casa che si sono susseguiti negli anni hanno finito col compromettere la viabilità dell’area, ha sottolineato Tiozzo, ribadendo che l'area dei Ghezzi, se gestita bene, potrebbe diventare un fiore all’occhiello, ma si chiede, quali siano le intenzioni, se farlo diventare un quartiere dormitorio o un quartiere vivo, e se saranno previste nello stesso attività economiche.
Il problema della viabilità pesa, e non può essere disgiunta, quest’area, dall’Ambito 3, ha proseguito Tiozzo, sottolineando che già la scorsa amministrazione dovrebbe aver posto dei vincoli alla realizzazione del comparto, fondati proprio sulla ideazione della strada.
Ma più che sulla strada sugli innesti, ha ribadito, i quali rappresentano la parte essenziale della viabilità.
Tiozzo ha sollevato anche il dubbio che l’amministrazione comunale abbia effettivamente le capacità e le risorse per gestire i 77 mila metri quadri destinati a parco ribadendo che è anche sua opinione che l’anello del Lusenzo non vada interrotto.
Dopo il consigliere Montanariello che ha ribadito l’importanza di dare il via prima alla viabilità e poi alle costruzioni sono seguite le considerazioni della consigliera Alessandra Penzo sulla viabilità che va vista su una planimetria generale del territorio ricordando che sulle norme tecniche di attuazione dei Ghezzi figura proprio il vincolo che prima della costruzione delle abitazioni vanno realizzate le strade. La strada deve essere realizzata prima, solo in seguito potranno essere rilasciate le autorizzazioni a costruire.
Il coordinatore Fernando Salvagno ha confermato che si stanno sistemando i rapporti per la VAS, e la commissione da un peso notevole all’impatto che avrà la strada anche sull’ecosistema; ciò potrebbe significare un prolungamento del tempo necessario per iniziare i lavori.
L’ing. Napetti ha confermato che l’intento sarà di valorizzare le aspettative di chi ha investito nel territorio ma anche di tenere in considerazione le esigenze di chi già abita nelle aree e teme di essere interessato da una nuova viabilità.
Spostare le attività economiche, che si trovano a spezzare l’anello del Lusenzo, in un ambito diverso da quello attuale sarebbe comunque auspicabile, afferma, per preservare la continuità del percorso, anche tenendo in considerazione il fatto che il comune in seguito all'operazione disporrà di aree dove prima non c’erano. Rispetto alla viabilità sarebbe il caso di fare una riflessione, sostiene l’ingegnere, considerando lo sviluppo del territorio che è andato crescendo nel tempo. Sono da attualizzare le idee di viabilità che erano state scelte nel passato, ma alla luce di tutto ciò l’ingegnere si è sentito di tranquillizzare chi teme stravolgimenti nella viabilità attuale.
Il consigliere Veronese ha voluto sottolineare che l’area di cui si sta parlando, importante a livello paesaggistico, è un’area che si trova in uno stato di degrado e che necessita con frequenza di interventi di derattizzazione e disinfestazione.
Al termine della discussione l’architetto Agostini ha ribadito che la vecchia amministrazione ha posto anche un altro vincolo alla zona: la capacità edificatoria del piano non potrà essere variata neppure nel caso in cui le norme varino a livello nazionale.
In conclusione l’Assessore Tiozzo ha definito l’intervento del progettista rassicurante ed esaustivo, la volontà dell'amministrazione, ha ribadito, è di essere proattivi verso una qualità della vita e una qualità della riqualificazione urbana che la porti ad essere migliore se non almeno al pari di quella attuale per le amministrazioni che verranno.
Ha riconosciuto inoltre che chi è intervenuto nella discussione lo ha fatto dopo aver consegnato un piano pieno di criticità.
Quello che non dovrà accadere, ha ribadito al termine, è vedere i gruppi dei cittadini messi uno contro l’altro.
Il prossimo scoglio sarà la VAS e i prossimi passaggi verranno condivisi.
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