Il cicloturismo è quello che sta trovando sempre più accoliti tra colore che scelgono Chioggia come punto di partenza verso le mete di Ca’ Roman, Pellestrina e, a partire da la, verso il Lido e Venezia.
Come l’anno scorso, e come durante le prime domeniche di questa primavera, i cicloturisti si sono affollati all’imbarcadero per prendere i mezzi verso la destinazione scelta sia con i vaporetti che con i taxi, quali l’Ulisse.
Il problema è sorto a Ca’ Roman in quanto è stato tolto il pontile che permetteva all’Ulisse di far sbarcare i turisti muniti di bicicletta. La volontà di toglierlo è stata presa dal magistrato alle acque di Venezia e la motivazione addotta è stata inerente alla sicurezza che sembrava essere mancante, particolarità segnalata forse dagli stessi residenti.
Da tempo però i residenti a Pellestrina si lamentavano dell’indisciplina dei turisti che qui arrivavano in bicicletta. Questi, con la scusa di essere in sella a un mezzo sostenibile, passavano ovunque, indifferenti alle norme del codice della strada, al buon senso e alla più semplice buona educazione, invadendo strade e non apportando null’altro alla frazione di Venezia se non fastidio. C’è stato anche chi ha fatto notare che alcuni cicloturisti andavano con la bicicletta sopra il Murazzo, non mantenendo alcun rispetto per la struttura storica ma neppure nessuna considerazione della vita umana, vista la pericolosità del complesso monumentale da cui tre persone sono cadute, due delle quali poi decedute, seppur percorrendo il tratto in una tranquilla passeggiata.
Di fatto gli abitanti di Pellestrina non sembrano vedere di buon occhio l’aumento di questa forma di turismo e, il fatto che sia stato tolto il pontile di Ca’ Roman non è detto che per i pellestrinotti sia uno svantaggio.
I numerosi turisti che hanno avuto come punto di partenza Chioggia, la hanno mantenuta anche come punto di arrivo ma la fila che ieri si è formata per poter tornare a Chioggia in vaporetto è stata molto più lunga e concentrata di quella che si era vista all'andata. La bella giornata ha invogliato ad allungare la giornata di divertimento e la mancanza di un numero adeguato di mezzi ha fatto il resto. La folla che si è creata all’imbarcadero per il ritorno verso le 19 sembrava essere eterna e saranno state necessarie numerose corse per portare tutti alla base, sicuramente tra il disappunto dell’utenza.
Se da Chioggia potrebbe esserci l’esigenza di richiedere un maggior numero di corse non è così scontato che la frazione veneziana sia d’accordo.
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