Un problema per i residenti del quartiere, a cui ora si può accedere solo provenendo dal cavalcavia e un problema per tutta la città in quando via di sfogo del traffico soprattutto durante la stagione estiva per chi si deve dirigere a Borgo San Giovanni.
Un manufatto storico per l’epoca della sua prima realizzazione e avente un significato per la storia della città dato che su di esso si snodava la processione verso il Santuario della Navicella.
Allora fece un sopralluogo ma ora le cose sono andate molto avanti e in questo momento si sta per formalizzare la sua posizione in modo da procedere con l'ideazione e la progettazione vera e propria del nuovo ponte della Fossetta.
Essenziale il rapporto di confronto che Siviero ha con la soprintendenza e notevole la sua fama visto che la sua professionalità è stata riconosciuta da tutti i presenti.
Un ponte malandato per il quale si deve trovare un compromesso tra funzionalità e sicurezza senza dimenticare il lato economico. Come si deve trovare un compromesso tra la conservazione totale e la demolizione totale.
Un ponte che dovrà supportare anche il peso dei camion che dovranno recarsi alle attività economiche e commerciali del quartiere. Il percorso non sarà semplice, ha affermato e neppure veloce, ma dall’apertura del cantiere si prevedono un paio di anni per la sua realizzazione.
L’ingegnere ha già intrapreso dialoghi a riguardo con la soprintendenza e fatto sopralluoghi, essenzialmente per conoscenza e approfondimento personale.
Come ha affermato il sindaco Mauro Armelao, a sette mesi dall'inizio del mandato stiamo dando il via alla ristrutturazione di un manufatto interdetto alla viabilità dal 2019.
Stiamo mantenendo le promesse fatte in campagna elettorale.
La minoranza sollecita a trovare una viabilità alternativa mentre si sistema il ponte in quanto un quartiere popoloso come quello non può dipendere da un’unica strada, problema che sembra sorgere ora dopo che dal 2018 il ponte della Fossetta ha cominciato a dimostrare segni di decadimento.
Un riconoscimento dal consigliere Barbara Penzo è andato all’ex assessore Osti proprio per aver cominciato a ricucire i rapporti con la soprintendenza che si erano deteriorati per una serie di motivazioni.
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