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lunedì 13 giugno 2022

L'AMMINISTRAZIONE HA CERCATO I MOTIVI DEL DISSESTO DELLA PAVIMENTAZIONE DEL LUNGO LAGUNA



A breve partiranno i lavori per la sistemazione della pavimentazione sul lungo laguna che va dalla zona traghetti al Mosella.

Una pavimentazione dissestata su tutta la sua lunghezza.

Ma come mai questa pessima riuscita in un’area così vasta? Se lo sono chiesto anche negli uffici competenti e ancora nella primavera dello scorso anno hanno cominciato a studiare e approfondire la cosa in modo da capire ciò che non è andato secondo le previsioni e non rifare lo stesso errore. 

Sono stati fatti quindi prelievi, carotaggi e sondaggi e si è dedotto che non c’è stata l’adesione preventivata tra il sottofondo di cemento e le piastre di trachite, un materiale poroso che dal cemento ha assorbito l’acqua, disidratandolo e facendolo asciugare troppo presto impedendo l’aderenza completa. 

Questo, sommato al traffico frequente e talvolta pesante che percorre la riva, ha fatto si che le lastre di trachite si cominciassero a staccare.

C’è chi ha supposto che una bella colata di asfalto avrebbe risolto tutti i problemi, ma questa scelta non è stata condivisa dagli stessi uffici e difficilmente lo sarebbe dalla popolazione che vedrebbe una perdita di valore e di bellezza nell’area. Sicuramente ne perderebbe di qualità e non è detto che la Soprintendenza sia d’accordo nel permettere di procedere con una simile bruttura. 


Con un gruppo di tecnici si è studiato un impasto da utilizzare come sottofondo e la sua posa è già stata sperimentata su un’area campione di circa un paio di metri quadrati. 

In questa zona sono state rimosse le lastre, il sottofondo, e si è aggiunto questo impasto misto a malta. Si è dato il tempo al tutto di aderire e di stabilizzarsi e sono stati fatti prelievi e carotaggi per verificare l’adesione tra i materiali. Il risultato è positivo.


L’azienda a cui si è rivolta il Comune per trovare le cause del pessimo risultato della posa della pavimentazione e di conseguenza una soluzione che risolvesse il problema, è una ditta conosciuta a livello mondiale in ambito edilizio, produttrice di malte, additivi e calcestruzzi, innovativa in campo edile, la Mapei.

Ora, quando inizieranno i lavori sul finire dell’estate, quando il traffico sarà minore, si comincerà cercando di recuperare il più possibile tra le lastre di trachite, un materiale di pregio proveniente dai Colli Euganei. Si prevede che più del 30% non sarà recuperabile. Molte lastre sono distrutte ma molte sono fessurate a causa del passaggio delle auto e della cattiva aderenza e altre non potranno essere staccate dal sottofondo senza subire danni.

I fondi necessari sono disponibili e figurano nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche e a breve si potrà procedere con l’appalto. 


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