Dovrebbe essere il 2014 o giù di lì quando per la prima volta venne comunicato pubblicamente la realizzazione di un importante intervento per l’invarianza idraulica, uno dei primi progetti esecutivi e addirittura finanziati (22 milioni di euro) per la difesa di Sottomarina da piogge importanti per il tratto da San Felice fino a viale Mediterraneo.Sono passate le amministrazioni dei sindaci Giuseppe Casson, Alessandro Ferro e ora da un anno c’è l’amministrazione Armelao e il cantiere del famoso “megatubo” si fermato ormai da qualche anno alla fine del lungomare sud.
Con l’amministrazione Armelao (finalmente) è notizia di oggi che è stato ratificato l’accordo con i consorzi del comparto interessati al passaggio del mega tubo in modo tale che vengano indicate le aree e vengano autorizzate le opere da realizzare.
In pratica il tratto da dopo il Granso Stanco fino al congiungimento con il fosso consortile che poi sfocia nel Brenta.
Con la delibera di giunta che dovrebbe essere stata votata oggi l’amministrazione ratifica l’accordo con le varie parti e ottiene la disponibilità delle aree per effettuare i lavori.
Da qui se gli uffici non incontreranno ulteriori intoppi tra progetto finale e appalto dei lavori per la prossima stagione dovrebbero iniziare i lavori del cantiere per l’ultimo tratto.
C’è da sperare che una volta ultimati i lavori, ipotizziamo per la fine del 2023, questa opera costata più di 22 milioni di euro possa alleviare, non diciamo risolvere, ma almeno alleviare i danni delle micidiali “bombe” d’acqua che ormai sono ricorrenti.
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