Un problema sempre più sentito da una parte della marineria è quello delle cassette di polistirolo.
Ovunque, in qualsiasi altro mercato le stanno sostituendo con cassette in plastica riciclabile, che anche nel caso in cui si rompano sarebbero buttate nella differenziata, ci dice Roberto Penzo, uno tra gli storici armatori.
In alcuni comuni si stanno obbligando i pescatori a eliminare il polistirolo a favore della plastica ecocompatibile.
Solo Ancona ha ordinato 40mila cassette di plastica per la sua marineria usufruendo dei fondi Feamp. Il risparmio per i pescatori sarebbe notevole.
Con gli ultimi aumenti subiti dal polistirolo si potrebbero risparmiare anche 300 euro alla settimana”.
Certo, manca un centro per igienizzarle ma manca anche la volontà di trovarlo, sembra di percepire tra le righe.Ci si chiede come mai altri comuni che hanno marinerie meno importanti della nostra riescano a capire l’importanza di questo intervento e che a Chioggia, primo centro peschereccio, non si riesca a capire. Il settore non si mette d’accordo eppure tutti, al di fuori di qua, lo stanno facendo.
In questi giorni abbiamo avuto modo di vedere, ovunque sia passata la mareggiata e il vento dei giorni scorsi, quanto polistirolo sia stato rigettato dal mare sulla terraferma, una strage.
L’inquinamento che provoca lo abbiamo tutti sotto gli occhi, il fatto che le folate di vento e i refoli lo gettino in acqua nell’area del mercato, lo vediamo, quindi perchè non cominciare a ragionare seriamente, magari con il supporto delle associazioni ambientaliste, a come fare per sostituire le famigerate cassette che il tempo trasformerà in breve in microplastiche alla mercè di ignari pesci, e indirettamente cibo per l’uomo?
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