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sabato 24 settembre 2016

ACTV, FINISCE LA "NON COLLABORAZIONE" DEGLI AUTISTI DI LINEA 80. MA GLI STRAORDINARI RESTANO UNA GRANA: E C'È CHI SE NE APPROFITTA


Gli utenti del servizio Actv che collega Chioggia a Venezia possono tirare un sospiro di sollievo. La convocazione, da parte della città metropolitana, di un incontro con le organizzazioni sindacali per martedì 27 settembre pone fine, infatti, allo stato di agitazione dei lavoratori, culminato con la famosa "non collaborazione" (ovvero la mancata copertura delle ore straordinarie che ha lasciato intere corse sguarnite per giorni). Il coordinamento delle rappresentanze sindacali unitarie subordina nuove decisioni all'esito dell'incontro, come recita un foglio affisso nei luoghi di lavoro.
Ma sempre più sta emergendo come la vera posta in palio, a seguito della privatizzazione della linea -se l'è aggiudicata una società di Verona- non sia la salvaguardia dei posti di lavoro o il rischio di licenziamenti, bensì proprio gli straordinari e i ricchi emolumenti che ne conseguono. Da colloqui interni tra i piloti, alcuni si aspettavano la solidarietà dei colleghi di Mestre e Marghera, oltre che della navigazione, che non è arrivata manco dal personale delle linee urbane chioggiotte. Soprattutto, si apprende che nel 2010 alcune agitazioni interne hanno bloccato 20 trasferimenti di autisti da Mestre a Chioggia, caldeggiati sia dall'azienda che dai sindacati: se fosse successo, probabilmente sarebbe stato più difficile per la città metropolitana privatizzare la linea, in quanto un acquirente avrebbe incontrato maggiori difficoltà nel pagare 50 stipendi anziché 30. Questa circostanza è motivata con la copertura degli straordinari e dei doppi turni, ovvero le trenta unità presenti in laguna sud fanno volutamente il lavoro di cinquanta (garantendo, fino alla "non collaborazione", un servizio impeccabile che non ha mai fatto saltare una corsa), mettendosi in tasca più soldi rispetto ai colleghi della terraferma veneziana: lo stipendio mensile di un "parametro 186" come può essere un autista di Chioggia arriva anche a sfiorare i 3mila euro, anziché 1780 previsti dal contratto collettivo nazionale, al confronto di un comandante di motonave (parametro 230, il massimo esistente in Actv) che consegue 2200 euro mensili.
Non solo: c'è una vera bagarre fin dalle prime ore del mattino per accreditarsi le ore straordinarie della giornata, tanto che tempo fa alcuni colleghi sono addirittura venuti alle mani per avere la priorità di scelta. All'arrivo dell'impiegato dell'ufficio turni, questi ultimi erano già stati assegnati in via informale, una prassi che rendeva esauriti gli straordinari di giornata già prima delle 9. Col risultato -del tutto locale- che lo straordinario era tale per modo di dire, venendo scontato già direttamente in turno, con prestazioni spalmate nelle corse urbane di Chioggia, aggiuntive alle 4 ore e 40 minuti di lavoro extraurbano (su 7 ore curricolari). A Venezia, invece, per poter aderire allo straordinario un pilota deve prima eseguire le 7 ore di lavoro ordinario. Un andazzo che ha rimpinguato le borse di alcuni, magari gli stessi che stanno per veder scritta la parola fine a privilegi ritenuti insopportabili dagli stessi colleghi.

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