Almeno cinque persone salve per miracolo dopo il concreto rischio di annegamento sul litorale di Sottomarina e Isolaverde. E devono ringraziare la professionalità e l'abnegazione non solo dei bagnini, ma anche di comuni cittadini che si sono prodigati per sottrarli alle acque. È il bollettino di una giornata iniziata con un discreto vento, nonostante il quale molti bagnanti anche inesperti si sono spinti al mare: i primi interventi sono stati segnalati nella zona della spiaggia libera di Isolaverde. Più tardi, tra una secca e l'altra, si sono formate dune subacquee pericolose, dove era facile venire risucchiati: in questo contesto sono maturate le operazioni più importanti.
Alla torretta 17 i bagnini Christian Ballarin e Mauro Ghirardon hanno messo in salvo un macedone di circa 60 anni, residente a Padova, che si era trovato in grossa difficoltà assieme al figlio: attorno alle ore 14, a 30 metri dal limite di acque sicure, l'uomo ha cominciato a ingurgitare acqua salata. Alla richiesta di aiuto, si è mosso il pattino dei bagnini, che hanno raggiunto i turisti quando il più anziano dei due era allo stremo delle forze: il figlio è riuscito a tornare a riva autonomamente, il padre -dopo aver vomitato molta acqua- è stato affidato all'ambulanza. L'uomo è stato ricoverato, pur non avendo perso conoscenza, e anche in serata è stato tenuto in osservazione nonostante sia fortunatamente fuori pericolo.
In un'altra circostanza è stato protagonista Simone Boscolo, pluripremiato barbiere di Sottomarina, che all'altezza della Bahia del Sole ha sentito gridare aiuto, afferrando in mare un altro straniero con bimbo piccolo che stava per essere portato al largo dalla corrente. Simone racconta anche di aver assistito a un terzo salvataggio, da parte di un uomo che ha recuperato in extremis sua moglie mentre stava egualmente per essere condotta al largo. Più volte durante la giornata i bagnini delle torrette hanno richiamato chi si allontanava troppo dalla riva, ed è proprio il caso di dire che se oggi non è successa qualche disgrazia è stata una fortuna, ma anche la riprova della notevole professionalità degli addetti al salvataggio e dell'abnegazione dei chioggiotti.
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