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giovedì 26 marzo 2015

VIDEO: NICCHETTO IL CARABINIERE - RAPINATORE CHIOGGIOTTO HA UNA DOPPIA VITA?


IL FRATELLO MAGGIORE E IL PADRE DIFENDONO IL CARABINIERE-RAPINATORE DI CHIOGGIA : ASPETTIAMO CHE VENGANO CHIARITI I FATTI Sconcerto in tutta la città per la notizia della rapina avvenuta mercoledì ad un supermercato in provincia di Napoli, conclusa con un bilancio di un morto, diversi feriti tra cui due carabinieri che in un primo momento sembravano coinvolti nella rapina in veste di tutori dell’ordine ma poi, la procura di Nola, dopo ore di dubbi, ha deciso di fermarli e di sottoporli a fermo. Uno dei carabinieri arrestati è Jacomo Nicchetto, classe 1981, conosciuto da tutti come Jacopo, da qualche anno in forza presso Mestre. Una famiglia che i vicini, ma anche molti definiscono “ rispettabile e riservata “. Il padre Armando Nicchetto, autista del 118 in pensione, e il fratello maggiore Daniele sono increduli e sconcertati per quanto è avvenuto a Jacomo : “ Siamo allucinati, che il nostro congiunto possa essere coinvolto, come rapinatore, in una rapina è assolutamente incongruente per chiunque abbia conosciuto Jacomo che possa aver fatto una cosa del genere “. Padre e figlio, pur sconvolti da una situazione pesantissima, sottolineano che è ancora una situazione da chiarire, che pur non conoscendo i servizi che doveva svolgere era spesso in missione un po’ in tutta Italia e quindi non trovano strano che potesse essere a Salerno. Effettivamente in tutta la dinamica della rapina sono tanti gli aspetti per lo meno insoliti , di solito i soggetti rapinati reagiscono nei contesto dei loro locali, invece i titolari del supermercato si sono lanciati all’inseguimento con più mezzi dei rapinatori, ingaggiano un conflitto a fuoco da film per un “bottino” di 1.300 euro? In un primo momento i due carabinieri feriti, trasportati in ospedale con regolare auto ambulanza, erano stati riconosciuti come difensori e non come rapinatori. Padre e figlio sono coinvinti dell’estranietà di Jacomo a fatti delittuosi e chiedevano anche, se possibile, il silenzio su questa vicenda almeno per quanto riguarda le loro generalità e , soprattutto quelle della moglie , non per privacy ma : “ per paura”. La moglie Liliana Russo, una ragazza di origine siciliana, all’indirizzo di via repubblica dove vive con il marito, al contrario di padre e figlio, ha preferito non dare nessuna risposta. “ Sono del tutto incredulo che Jacomo possa aver fatto qualche cosa di male - riferisce un suo ex compagno di classe - me lo ricordo bene a scuola sempre molto tranquillo con i suoi occhialetti “

6 commenti:

  1. Se qualcuno spiegasse cosa faceva a Napoli, in licenza, mentre moglie e figli erano qui a Chioggia.

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  2. Continuo a pensare che prima di arrivare a conclusini affrettate bisognerebbe sentire bene ciò che veramente è successo....molte sono le possibilità....e se fossero stati li cm infiltrati? Magari di testa loro? Forse xchè avevano scoperto qualcosa? Be quiete please ��

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    1. Onestamente sarebbe un sollievo, allo stato attuale però le notizie che vengono da Napoli sono molto pesanti, parlano di filmati che testimonierebbero inequivocabilmente che c'è stata la tentata rapina e che il collega di Jacomo, era oberato dai debiti....anche dai carabinieri non viene fuori nessun tipo di difesa anzi....

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  3. consiglio al secondo commentatore di guardare meno telefilm. Non esiste nella realta' chi fa l'infiltrato x conto suo! Penso che l'Arma e i magistrati abbiano le idee chiare e il nostro concittadino sia assolutamente indifendibile. Mi spiace per amici e parenti

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  4. Allora? Come mai adesso sono tutti zitti i difensori d'ufficio??

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  5. ho ricevuto un commento che mi critica per non aver pubblicato dei commenti, francamente non mi sembra, o ne sono arrivati alcuni di totalmente impubblicabili oppure non ne sono arrivati....ricordiamo a tutti che si tratta di una faccenda estremamente delicata.....

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