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mercoledì 29 giugno 2016
SCOMPARE MARESCIALLO DEI CARABINIERI IN PENSIONE. ERA GRAVEMENTE MALATO
Nella giornata di ieri è venuto a mancare, in circostanze ancora da appurare, un maresciallo dei carabinieri da molti anni in pensione. Risiedeva in una località nella periferia di Chioggia e pare fosse gravemente malato. Ben voluto dai colleghi, anche dopo il ritiro dal lavoro si era dedicato alle questioni domestiche, crescendo i figli nel perdurare dell'attività della moglie. Ai familiari vanno i pensieri di Chioggia Azzurra e dei suoi lettori in questo triste momento.
LA "GUERRIGLIA" DELLE FORZE DELL'ORDINE AL COMMERCIO ABUSIVO: PERQUISITO APPARTAMENTO A SOTTOMARINA
LA "GUERRIGLIA" DELLE FORZE DELL'ORDINE AL COMMERCIO ABUSIVO: PERQUISITO APPARTAMENTO A SOTTOMARINA
Dalle prime ore del mattino è in corso un'operazione di polizia interforze, coordinata dal commissario capo dottor Antonio Demurtas, per il contrasto al commercio abusivo nel litorale di Sottomarina. Unità della Guardia di Finanza, della Polizia di Stato e dei Carabinieri hanno perquisito un appartamento in via Aldebaran (laterale tra via Vespucci e via Colombo) dove avevano trovato rifugio numerosi extracomunitari sospettati di vendere prodotti irregolari. Alcuni di loro sono stati portati al commissariato per accertamenti.
Queste operazioni che non coinvolgono direttamente la battigia -dove verrebbe messa a rischio l'incolumità dei bagnanti- stanno riscuotendo una maggior efficacia: si tratta di controlli in periferia, alle fermate degli autobus extraurbani, nei parcheggi, per finire alle abitazioni private prese in affitto. Un sistema che ricorda gli attacchi mirati dei vietcong durante la guerra del Vietnam, e che dà i suoi frutti grazie anche alla collaborazione dei cittadini. Un plauso alle forze dell'ordine anche per la loro capacità di muoversi unite sul territorio.
lunedì 27 giugno 2016
CENTRO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE: UN BANDO PER LA GESTIONE CONGIUNTA. IL SINDACO FERRO: FAREMO LA NOSTRA PARTE
Chioggia vanta un Centro di Formazione Professionale all'avanguardia nel territorio, con dotazioni nuovissime e altrove inesistenti, eppure la sua futura governance è ancora adesso oggetto di discussione. Dopo la fine dell'ente Provincia, che ha gestito negli anni la formazione professionale, la subentrante città metropolitana di Venezia se ne sta “lavando le mani” (come accade per molte altre materie), così i CFP sono passati sotto il controllo della Regione: non è un mistero che, di 17 centri veneti, gli unici che di fatto stanno funzionando a pieno regime sono quelli di Chioggia e di Treviso. Senza l'ansia di occuparsene direttamente, la Regione ne attribuisce la responsabilità ad enti esterni (ad esempio istituti cattolici quali Cavanis o Salesiani): per questo motivo è stato lanciato un bando, destinato alla ricerca di partner interessati alla gestione congiunta del CFP clodiense. La prima fase -che assegna i punteggi- scadeva oggi a mezzogiorno, ancora non sono state rese note le eventuali candidature: importante è capire quale struttura si presenta, dal momento che idealmente necessitano supporti da enti con provata esperienza formativa; la seconda fase di questa richiesta di partenariato scadrà il prossimo lunedì 4 luglio. I vertici ancora non si sbottonano, considerato anche il passaggio di competenza dopo la fine dell'ente provincia, preludio a grandi cambiamenti: una questione politicamente molto delicata, mentre sopraggiunge l'esigenza di dare certezze sia ai dipendenti, ora legittimamente disorientati, che alle famiglie dei numerosi allievi. Con la speranza che la Regione -e perché no il Comune di Chioggia- diventi parte attiva nella scelta del partner: intercettato da Chioggia Azzurra, il neosindaco Alessandro Ferro dice che «il problema ci è noto, sia a livello locale che regionale. Sarà nostra cura fare tutto il possibile per salvaguardare il livello di questo importante istituto formativo», naturalmente quando la nuova amministrazione si sarà insediata per intero.
sabato 25 giugno 2016
UN TURISTA SALVATO GRAZIE A " VACANZE SICURE "
Un turista salvato grazie a "Vacanze Sicure"
Il progetto estivo di sicurezza dei litorali che prevede per Isola Verde una ambulanza sul posto
Un turista 33enne è stato salvato oggi pomeriggio a Isola Verde grazie al progetto Vacanze Sicure. È stata infatti l’ambulanza che è dislocata per tutta l’estate presso lo stabilimento Isamar di Isola Verde ad accorrere in soccorso del giovane, colpito da arresto cardiaco. Il camping di cui era ospite il turista ha allertato il 118 verso le ore 14: la chiamata è stata girata ai sanitari in servizio presso la spiaggia che, in pochissimi minuti, hanno raggiunto l’infermo e applicato le manovre di defibrilizzazione, che hanno salvato la vita al 33enne. Nel frattempo è anche arrivata un auto medica con un dottore a bordo, che ha potuto approfondire i controlli (l’ambulanza è dotata infatti anche dell’apparecchiatura per eseguire un elettrocardiogramma). A quel punto è stato chiamato l’elicottero, che ha trasferito l’uomo all’ospedale dell’Angelo di Mestre.
"In pochi minuti – ha spiegato il Dg della Ulss 14 Giuseppe Dal Ben - ed in una giornata di grande affluenza sulle spiagge del litorale clodense, il progetto ideato e realizzato ormai da qualche anno dall’Ulss 14 è riuscito a dimostrare, ancora una volta, la sua efficacia. Un progetto ampio, con cui aumenta l’attenzione alle emergenze-urgenze sul litorale, ma anche alle necessità sanitarie “quotidiane” di chi decide di trascorrere le ferie nelle nostre spiagge. Bravi i nostri angeli del Pronto Soccorso".
Tra i vari servizi c’è proprio l’attivazione di tre ambulatori infermieristici nei luoghi più affollati: uno in zona Granso Stanco”, un altro in zona “Diga” (con presenza di un quad), infine uno in zona “le Tegnue”. Nella spiaggia di Isola Verde è posizionata (nei giorni festivi e prefestivi) una ambulanza: questo per garantire dei soccorsi immediati in un momento dell’anno in cui il traffico è più caotico.
“Vacanze Sicure” è partito lo scorso primo giugno e si concluderà il 31 agosto. In Ospedale, oltre che il Pronto Soccorso, vengono potenziati con un allargamento delle fasce orarie di attività e nuovo personale medico, alcuni servizi come la dialisi, la cardiologia, la dermatologia, la ortopedia, la radiologia, la medicina di laboratorio, il ser.d. Per ridurre gli accessi inappropriati al Pronto Soccorso, inoltre, si attiva per i non residenti della Ulss 14 l’ambulatorio di medicina turistica presso i locali del Servizio di Continuità Assistenziale attigui al P.S. E appunto i punti di primo soccorso in spiaggia, come quello di Isola Verde, che oggi hanno permesso di salvare una vita.
video di presentazione di vacanze sicure
venerdì 24 giugno 2016
CHIOGGIA COMUNITÀ INTERATTIVA: VERSO LA SMART CITY, PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE
la playlist degli interventi al convegno
Green economy, blue economy, smart city. Locuzioni nuove che spesso risuonano senza calare al volo il loro significato nella propria realtà territoriale, ad esempio Chioggia, la laguna sud, il delta del Po. Se ne è discusso stamane durante un importante convegno nazionale organizzato all'auditorium San Nicolò, per la presentazione del progetto “Chioggia Smart City” che coinvolge i Comuni di Chioggia, Rosolina e Venezia (presente anche Alberto Panfilio, sindaco di Cona), oltre che le Camere di commercio e molti altri partner, dall'Ispra alla Fondazione per lo Sviluppo sostenibile: due le sessioni di lavoro, la prima dedicata al contesto e alla progettazione finalizzata allo sviluppo, la seconda riguardante le buone pratiche da assimilare. Chioggia verso una comunità interattiva, quindi, alla testa della quale il neosindaco Alessandro Ferro ha effettuato la sua prima uscita pubblica, dopo essere stato ricevuto a Roma dal direttorio del MoVimento 5 Stelle assieme agli altri nuovi venti sindaci “grillini” d'Italia.
Molti i temi trattati: dai cambiamenti climatici dopo la conferenza di Parigi alla legge di stabilità, dalle infrastrutture digitali ai modelli di governance, dalla raccolta di rifiuti in mare alle questioni più prosaiche come il sistema dei parcheggi nella città e il livello di bike sharing e piste ciclabili. Tra i relatori, anche l'ex ministro per l'ambiente Edo Ronchi, oggi presidente della FSS, il rettore dello IUAV Alberto Ferlenga e il presidente di Veritas Andrea Razzini.
«Smart significa sostanzialmente essere in grado di governare il territorio per poi decidere le azioni conseguenti che lo riguardano», dice Adriano Tolomei, amministratore unico di SST. Interazione e integrazione, sostenibilità, filiera corta, mobilità responsabile, aziende multiutility, città metropolitana sono state le parole d'ordine più utilizzate nella “cloud” del mattino clodiense: «Mobilità sostenibile significa anche integrare i parcheggi scambiatori, come ho proposto nell'ambito del piano di riorganizzazione di SST», spiega Tolomei. «Il 33% delle emissioni riguarda la mobilità, altri interventi sono praticati sui rifiuti e l'efficienza energetica. Tra gli obiettivi del protocollo di Kyoto 20/20/20 per l'Italia, è il recupero di energie da eolico e biomassa con buoni risultati già raggiunti». Tra le città capofila, Ferrara e Trento dove oltre il 25% dei cittadini usa correntemente la bicicletta come strumento di mobilità.
Il convegno di oggi ha avuto a oggetto anche i finanziamenti dal Ministero dell'Ambiente, «che ha presente il fatto che la nostra comunità allargata sfiori i centomila abitanti», sostiene Tolomei, che cita i nostri parcheggi intelligenti con sensori, i quali «hanno preceduto Treviso e Venezia già dieci anni fa, era un'esperienza innovativa poi emulata: veniva agganciato a un hardware sotto l'asfalto un software cui collegare tutte le informazioni, ad esempio il pagamento del parcheggio via smartphone». Per i pagamenti delle bollette anche Veritas si sta orientando su questa strada, come testimonia il premio Smau ricevuto quest'anno dalla municipalizzata veneziana.
Nella seconda sessione si è parlato del rapporto consolidato con Enel, che sta installando contatori intelligenti e fa passi avanti riguardo la smart grid, presentata all'Expo 2015. Al proposito, importanti per il cittadino sono i nuovi sistemi di informazione riguardo ciò che succede in città, anche in tempo reale: alluvioni e trombe d'aria sono un segnale di quanto dobbiamo occuparci del territorio. «Le buone pratiche vanno adattate da città a città, senza copiare di pari passo, come segno di buon governo», dice ancora Tolomei. «Bisogna sapere che i sistemi sono integrati tra loro: anche per questo i piccoli Comuni stanno pensando di aggregarsi, ad esempio per gli acquisti e per ottenere finanziamenti, Bruxelles spinge verso le grandi masse di persone».
Dal globale al locale: l'ipotesi di bike sharing non è ancora sviluppata a Chioggia, le infrastrutture comportano comunque dei costi. La pista ciclabile, l'albergo che cura parcheggio e manutenzione delle biciclette sono solo due aspetti dell'intera questione da progettare prima di renderla operativa. «Sì alle strutture, ma soprattutto sì alla loro manutenzione per garantire efficacia nel tempo», è l'imperativo di Adriano Tolomei: emblematico il caso del progetto VenTo, che collega l'Adriatico a Torino attraverso la pianura padana.
In un mese si può pensare di avere la possibilità, attraverso la città metropolitana, di addivenire a un protocollo d'intesa per le attività comune tra le varie parti del territorio, per agevolare i finanziamenti italiani ed europei. «Se tutti entrano in un meccanismo virtuoso, ne guadagnano le comunità». Un esempio fattivo concerne la raccolta differenziata dei rifiuti: vent'anni fa Chioggia era al 3% oggi è al 62%, «significa che è stata innestata una cultura virtuosa», conclude Tolomei. Diciamoci bravi da soli, anche se sappiamo che -come sempre- si può fare di più.
giovedì 23 giugno 2016
MAURO ARMELAO (UGL): INTRODURRE IL PERMESSO DI SOGGIORNO A PUNTI PER GLI IMMIGRATI, CONTRO L'ABUSIVISMO COMMERCIALE
Sul tema dell'abusivismo commerciale nel litorale interviene Mauro Armelao, vicesegretario nazionale del sindacato UGL: «Come ogni anno, durante la stagione estiva, ci si ritrova a parlare ed a affrontare il problema. Scontri politici da una parte e dall’altra, richieste sacrosante delle associazioni di categoria che chiedono maggiori controlli per contrastare anche il fenomeno della vendita di merce con marchio contraffatto e così via, sindaci stanchi della situazione, cittadini inferociti, turisti idem... Riunioni su riunione per decidere di aumentare i controlli: in assenza di regole chiare e di leggi che fungono da deterrente si possano dire mille cose, ma ci vuole coraggio di fare scelte drastiche se si vuole sconfiggere questa piaga. Senza contare i turisti che non ne possono più perchè tormentati continuamente dagli extracomunitari che vogliono vedere per forza qualche cosa, insomma un film che si ripete ogni estate ma che sembra non trovare mai una soluzione. Le forze dell’ordine sono impegnate costantemente a reprimere questa piaga e anche aggredite da questi venditori abusivi, che investono pure i turisti durante la fuga, ma alla fine qualcuno di questi extracomunitari pagherà la multa? Si sappia che un tempo i venditori abusivi erano per l’80% clandestini ma ora, “grazie” alla miriade di sanatorie di vario tipo, il 95% dei venditori abusivi è in possesso di regolare permesso di soggiorno e quindi non potrà mai essere espulso dal nostro territorio nazionale. Sono extracomunitari che magari in ferie o liberi dal proprio lavoro, corrono in spiaggia e nelle piazze delle grandi città, a vendere con i propri amici per cercar di “arrotondare”. Quindi? A questi soggetti solo una contravvenzione si potrà fare perchè non sono in possesso di una regolare licenza per vendere e nulla di più, contravvenzione che chissà se mai pagheranno. Secondo il nostro parere, e lo ribadiamo con forza, ci vorrebbe l’introduzione del permesso di soggiorno a punti, proprio come la patente di guida. Ti trovo a vendere in spiaggia e hai un permesso di soggiorno per fare un altro lavoro? Bene, ti decurto x punti dal permesso. Commetti un reato? Ti decurto x punti dal permesso in base alla gravità legata alla pena prevista dal nostro codice penale. Una volta terminati i punti torni al tuo Paese, senza se e senza ma, perchè in Italia non hai rispettato le regole e per 5 anni non ci puoi far ritorno. Sicuramente servirebbe come deterrente e si inizierebbe così a far rispettare le nostre leggi. Cosa ne pensate? come sindacato vorremmo che la politica, le associazioni di categoria, le istituzioni, i prefetti aprissero una discussione su questa nostra proposta. Altrimenti continueremo a lamentarci, continueremo a lavorare per non vedere mai una soluzione al problema e ad assistere a continue aggressioni nel confronti delle forze dell’ordine chiamate a reprimere queste violazioni a mani nude, perché sprovvisti di strumenti di autodifesa, regole d’ingaggio e protocolli operativi chiari. Reprimere significa giocoforza doversi imbattere anche in situazioni a rischio per la propria incolumità».
mercoledì 22 giugno 2016
CARABINIERI E PESCATORI SALVANO DAL BRENTA UN ANZIANO GETTATOSI DOPO INCIDENTE D'AUTO
Sfuggire alla morte due volte nel raggio di pochi minuti. È il destino al quale è andato incontro un anziano di ben 87 anni, ieri a tarda sera vicino a Brondolo: la sua auto aveva appena avuto uno scontro con un camion guidato da un autista di nazionalità straniera, ed era stata in seguito segnalata come abbandonata in mezzo alla strada, riportando dei danni. All'arrivo dei carabinieri -attorno alle ore 23- l'anziano, sicuramente in preda al panico, aveva già percorso qualche metro sul ciglio del ponte che attraversa il Brenta: i militari lo individuano nel buio grazie alle scarpe ginniche dai colori fluorescenti, si avvicinano, lo chiamano ma non appena li scorge decide di gettarsi dalla balaustra. Uno dei due agenti riesce a malapena ad afferrare l'anziano per la giacca, ma questi sfugge e cade direttamente nel fiume. Fortuna ha voluto che in quel momento transitasse un barchino con a bordo alcuni capparozzolanti: il megafono dei carabinieri si mette in contatto con gli occupanti dell'imbarcazione, che prontamente soccorrono l'uomo nelle acque e lo consegnano alle cure dell'ospedale, dove ora è ricoverato in buone condizioni. Per una volta la collaborazione tra le forze dell'ordine e i pescatori di vongole, che non di rado si inseguono nelle lagune, è stata fruttuosa per salvare una vita umana, a pochi minuti di distanza da un altro incidente che poteva avere tragiche conseguenze.
LADRO RIPRESO DALLE TELECAMERE
LADRO RIPRESO DALLE TELECAMERE - La persona ripresa nel video si è introdotta in una proprietà privata ( sita nel comune di chioggia) causando alcuni danni, purtroppo le immagini non sono eccezionali però l'uomo potrebbe essere riconosciuto - chi avesse informazioni utili è pregato di avvisare le forze dell'ordine per eventuali maggiori info contattateci in privato - si garantisce l'anonimato
martedì 21 giugno 2016
M5S OTTIENE IL 15ESIMO CONSIGLIERE: ENTRA GIOVANNI TIOZZO NETTI, ESCE DANIELE TIOZZO BRASIOLA
Prima grande sorpresa questa mattina, alla commissione elettorale del Comune, riunitasi per proclamare Alessandro Ferro nuovo sindaco di Chioggia. Succede infatti che il MoVimento 5 Stelle, in forza di una sentenza del 2014 riguardante il Comune di Vasto, abbia fatto ricorso per ottenere un quindicesimo consigliere comunale (il rapporto dev'essere di 3/5 a 2/5 con la somma delle opposizioni). Già nella serata di ieri il sito del Ministero dell'Interno accreditava 15 consiglieri al M5S.
La commissione, presieduta dal giudice Enrico Ciampaglia, ha accolto l'istanza degli stellati e ha attribuito così il 15° consigliere alla maggioranza, nella persona di Giovanni Tiozzo Netti. Salta così la nomina a consigliere comunale di Daniele Tiozzo Brasiola -già in consiglio nella scorsa legislatura- primo della lista Popolari e Riformisti che sosteneva Giuseppe Casson.
La decisione è contestata dal promotore della lista, l'ex presidente del consiglio comunale Matteo Penzo: «Il seggio centrale ha deciso nonostante tutte le sentenze che dispongono in contrario. La fattispecie è disciplinata dal testo unico degli enti locali. Il 60% di 24 corrisponde a 14.4, l'arrotondamento doveva avvenire per difetto», quindi confermare i 14 come accaduto nella scorsa legislatura (quando il PD "perse" la nomina di Marino Barbieri a vantaggio di Gianfranco Scarpa, esponente prima di Democrazia poi di SEL). «Allora il ricorso della maggioranza fu respinto sia al Tar che al Consiglio di Stato», ricorda Penzo, «avallando la nostra tesi e quella del presidente del seggio centrale. Ora è stato scelto di seguire la giurisprudenza più recente», ma non la logica matematica. Penzo annuncia a sua volta il ricorso al TAR della lista Popolari e Riformisti, di cui è delegato: resta quindi un conflitto nazionale di sentenze, senza che sia chiara quella da applicare in tutti i casi.
Tra gli scatoloni contenenti le schede elettorali scrutinate, numerosi gli esponenti e gli attivisti del M5S presenti in sala consiliare, anche per "prendere le misure" al luogo che abiteranno di qui a poco.
LA CAPITANERIA DI PORTO "PESCA" GROSSISTI DI PRODOTTI ITTICI SENZA DOCUMENTI
Continuano i controlli del nucleo Polizia Marittima della Capitaneria di Porto di Chioggia nei confronti dell’intera filiera ittica, sia in mare che a terra. Lo scorso fine settimana sono stati sottoposti a controllo grossisti di prodotti ittici nel territorio di Chioggia: in un deposito di stoccaggio sono stati rinvenuti circa 5mila kg di prodotto ittico sprovvisto di qualsiasi documento che ne attestasse la rintracciabilità. Al titolare è stata comminata una sanzione amministrativa di 3mila euro ed il conseguente sequestro del pesce.
La Guardia Costiera ha anche sanzionato alcuni pescatori sportivi di frodo tra Pila di Porto Tolle e Barricata, per aver catturato specie di tonno rosso in periodi in cui la cui pesca è vietata fino al 16 giugno scorso. Ai pescatori sportivi sono state sequestrate tutte le attrezzature da pesca, gli esemplari di tonno rosso sono stati sequestrati e donati ad enti benefici. I controlli continueranno anche durante l’operazione “Mare Sicuro 2016”, per la tutela dell’ambiente marino e la protezione delle risorse ittiche.
domenica 19 giugno 2016
ALESSANDRO FERRO NUOVO SINDACO DI CHIOGGIA, IL MOVIMENTO 5 STELLE CONQUISTA LA CITTÀ
le prime parole del nuovo sindaco
Svolta storica per Chioggia. Dopo lo spoglio dei primi 15 seggi, è apparsa netta e inequivocabile la vittoria di Alessandro Ferro e del MoVimento 5 Stelle, per la prima volta chiamato ad amministrare la città da posizioni di maggioranza. Al 41enne architetto sono andati 13374 voti, pari al 59.8% degli aventi diritto, contro gli 8991 consensi dell'uscente Giuseppe Casson (40.2%). Ferro vince in quasi tutte le sezioni (48 su 50), nelle varie parti della città, dal centro storico a Sottomarina, da Borgo San Giovanni alle frazioni: unici seggi andati a Casson, il n.10 della Tombola e il n.20 di Ca' Bianca. Nel primo turno aveva "conquistato" solo tre seggi, due dei quali a Sant'Anna dove risiede. Questo significa che sul suo nome hanno fatto convergenza sia gli elettori del centrosinistra -al primo turno era candidata Barbara Penzo- sia delle destre, che sostenevano Marcellina Segantin.
le prime immagini del trionfo "grillino"
Questi i nomi dei 14 consiglieri comunali di maggioranza, eletti tutti nelle liste del MoVimento 5 Stelle: il giovanissimo Davide Penzo, che in quanto primo degli eletti nella lista più votata sarà consigliere "anziano" (ovvero presiederà la prima seduta del nuovo consiglio comunale). Poi: Paolo Bonfà, Daniele Padoan, Maria Chiara Boccato, Daniela Sassi, Ilaria Lunardi, Nicola Salvagno, Elisa Busetto, Genny Mantoan, Marco Veronese, Claudia Convento, Endri Bullo, Gianluca Naccari, Paola Landri. Molto probabilmente qualcuno e qualcuna sarà chiamato in giunta -che sarà composta da 3 uomini e 3 donne, come da recente Statuto- pertanto subentrerebbero i primi dei non eletti, ovvero Giovanni Tiozzo Netti e Luciano Passarella.
le dichiarazioni dello sconfitto Giuseppe Casson al TGR della Rai
Per l'opposizione, in sala consiliare siederanno Giuseppe Casson, Romina Tiozzo Compini, Domenico Zanni (Chioggia è libera), Marco Dolfin (Lega), Daniele Tiozzo Brasiola (Popolari e Riformisti), Marcellina Segantin, Leonardo Ranieri (ChioggiaViva), Beniamino Boscolo Capon (Forza Italia), Barbara Penzo, Jonatan Montanariello (PD).
A MEZZANOTTE CONOSCEREMO IL NOME DEL (NUOVO?) SINDACO DI CHIOGGIA
Dopo le ore 23 è possibile seguire lo scrutinio dei voti dai seggi in tempo reale CLICCANDO SU QUESTO LINK
ore 23 iniziato lo scrutinio
ore 23 iniziato lo scrutinio
sabato 18 giugno 2016
venerdì 17 giugno 2016
PRENDE IL VIA "MARE SICURO 2016": PERFETTA INTEGRAZIONE TRA GUARDIA COSTIERA, PRONTO SOCCORSO E VOLONTARI CINOFILI
Anche per il 2016 prende il via l'operazione Mare Sicuro, lanciata dalla locale Capitaneria di Porto in collaborazione con l'Usl 14 e i volontari cinofili, per garantire l'incolumità dei bagnanti nel litorale di Sottomarina e Isolaverde. L'iniziativa è stata illustrata stamane dal comandante Luca Cardarello: «Scopi principali sono l'informazione e la prevenzione, prima ancora che la repressione. Saremo impegnati nei controlli per mare e per terra fino al 18 settembre. Questo modello ha ormai 25 anni di collaudo. Abbiamo iniziato in anticipo, attraverso conferenze nelle scuole, aventi a tema il rispetto per il mare e il modo giusto per vivere tale risorsa». Gli uomini di Cardarello saranno impegnati fino al confine con l'Emilia Romagna, di competenza della guardia costiera di Chioggia: «Presidiamo anche le spiagge libere, come ad esempio quella di Isola Verde, e rilasciamo i bollini blu da applicare agli scafi già controllati». La Capitaneria è presente anche nei social network in tempo reale, mentre il 1530 è il numero telefonico per segnalare le emergenze.
In questo senso, collaborazione strettissima viene garantita alla Capitaneria di Porto dal Pronto Soccorso, attraverso un ambulatorio turistico e quello pediatrico rinnovato, con la sala d'attesa allestita come un acquario. Confermati i punti di primo soccorso in spiaggia -zona diga, Tegnùe, Granso Stanco- e l'ambulatorio a Isola Verde, i cui 250 metri di spiaggia sono difficilmente raggiungibili se non attraverso quad (operativo anche in diga). Lo scorso anno è stato inaugurato il pontile sulla laguna esterna all'ospedale, con linea diretta da San Felice. «La città sia orgogliosa di questa sinergia tra amministrazioni ed enti diversi», dicono i responsabili.
Non può mancare all'operazione il supporto delle unità cinofile: quattro o cinque cani a rotazione -soprattutto di razza terranova ma ancha labrador o golden retriever- assieme ai volontari che non sostituiscono bensì integrano il lavoro dei bagnini, per migliorare la qualità e la tempestività degli interventi. Non professionisti, ma comunque impegnati professionalmente. Sempre che l'estate inizi davvero.
OPERATORI TURISTICI CON TRATTORI E SCOPE PER RIPARARE I DANNI DELLA MAREGGIATA
L'estate non solo tarda ad arrivare, ma continua a procurare danni alle attività balneari di Sottomarina. Dopo la tromba d'aria che ha colpito a inizio giugno i bagni Willy e MiniCamping in diga, contando anche l'incendio al chiosco del camping Al Porto, ieri sera la notevole mareggiata -picco 120 centimentri sul medio mare- che si è abbattuta sul litorale, con l'acqua che ha invaso la battigia fino agli ombrelloni e oltre. Oggi la conta dei danni e i primi lavori di recupero: Giorgio Bellemo, presidente di Ascot, segnala che «a Isolaverde le opere di ripascimento, costate fatica e soldi (con le attività chiuse fino al 14 giugno) sono sparite completamente e il mare è entrato anche nella parte che non ne era stata oggetto». Sono state ancorate le torrette di salvataggio attraverso tiranti, ma sono cadute, e anche a Sottomarina la situazione è devastante quanto all'operatività delle aziende, già da stamattina al lavoro con le pale per salvare il salvabile in vista del weekend. «Il problema è di tutta la riviera», continua Bellemo. «Servono opere di ripascimento strutturali, e dev'essere fatta un'analisi attenta delle ripercussioni del Mose, visto l'abbassamento di 8 centimetri della laguna». Bellemo chiede che siano previsti sistemi di supporto agli operatori, i cui nervi sono messi a dura prova: «Vorrei vedere i sostenitori della direttiva Bolkenstein -che ci massacra- oggi in spiaggia a soffrire ciò che stanno pagando i concessionari», conclude il presidente di Ascot. Perché la salvaguardia del territorio è un bene di tutti.
Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco Giuseppe Casson: «Questa mattina sono andato a verificare i danni provocati dall'eccezionale mareggiata che ha colpito le nostre spiagge, dopo il primo sopralluogo di ieri sera. Sono stati erosi dodici metri di spiaggia a Sottomarina ed altrettanti ad Isola Verde in una sola notte. Il danno è incalcolabile in quanto in alcuni tratti non esiste più la battigia.
A Sottomarina le spiagge Paradise Beach e Castello Bianco risultano le più colpite. La marea ha danneggiato pesantemente le strutture davanti ai chioschi e i proprietari si sono dovuti prodigare in nottata per ergere barriere a protezione delle postazioni di salvataggio.
I nostri operatori quest'anno sono tartassati da una stagione che stenta a partire ed oltre a questa già difficile situazione hanno dovuto subire i gravi disagi del maltempo che tutti abbiamo visto. Tuttavia sono molto felice di aver potuto constatare l'eccezionale forza e voglia di reagire, di continuare a lavorare con ancor maggior forza degli operatori. Devo assolutamente ringraziarli, perché il loro lavoro è fondamentale per l'indotto e l'economia di tutta Chioggia.
Ringrazio inoltre il Presidente della Regione Veneto per la vicinanza espressa, che sarà fondamentale nei prossimi cinque anni per aiutarci ad affrontare nel più breve tempo possibile queste emergenze, attivare misure di supporto ed avviare velocemente tutte le misure possibili a protezione del nostro litorale. Proprio oggi sul BUR è stato pubblicato il decreto del Presidente della Regione con la dichiarazione dello stato di crisi per gli eccezionali eventi atmosferici che hanno devastato due stabilimenti balneari del nostro litorale lo scorso 4 giugno. Il Presidente, che ho contattato nuovamente questa mattina, così come già avvenuto dopo la tromba d'aria, ha offerto il massimo appoggio e supporto della Regione».
giovedì 16 giugno 2016
DUELLO DAVANTI AL COMUNE: CASSON VINCE CON GRINTA, MA IL MOVIMENTO NON PERDE
PLAY LIST DEGLI INTERVENTI DI IERII SERA
La piazza, intesa come corso del Popolo, gradualmente si riempie nel tratto dal Granaio allo stendardo. "La Piazza", intesa come mensile a domicilio, organizza sul palco e presta la sua direttrice, Germana Urbani, a moderare l'atteso confronto a due tra Giuseppe Casson e Alessandro Ferro: probabilmente l'unico dal vivo in questi pochi giorni che separano al ballottaggio di domenica, con gli staff che si rimpallano sottovoce l'accusa di non averne accettati altri. Dopo un'ora e mezza il verdetto, tra gli applausi delle rispettive tifoserie (molto più numerosa quella del sindaco uscente): Casson si aggiudica la partita della sera, rimettendosi in carreggiata con grinta nell'attaccare per primo l'avversario -fatto inedito nella sua campagna elettorale- e con qualche ammiccamento politico e retorico all'elettorato "renziano" del PD. Ma non per questo il MoVimento 5 Stelle può dirsi lo sconfitto di turno: pur tra qualche animosità di piazza, prontamente sedata per vie interne, il suo rappresentante è uscito alla distanza nel denunciare le presunte criticità dell'amministrazione in carica, nonostante la nota inferiorità oratoria che Ferro per primo si riconosce. Ma forse ora i grillini dovranno rifare i propri calcoli, dopo il vento in poppa degli ultimi giorni: un secondo turno tutto da giocare, insomma, anche perché l'elettorato è molto più numeroso e composito rispetto alle poche centinaia di persone presenti all'iniziativa -tenutasi in centro storico, roccaforte di Casson così come le frazioni lo sono per Ferro- e a quelle che in maggior numero si informano tramite i media, comprese le dirette streaming nelle pagine facebook dei due candidati. Decideranno i residenti di Sottomarina?
Una calda serata pre-estiva, alla tv la Francia fatica a vincere il suo incontro, i due entourage si avvicinano al palco mentre l'organizzazione prova il microfono e attacca l'inno nazionale, proprio come agli europei. Entrambi seduti, i due candidati rispondono alle domande della Urbani senza che il pubblico possa intervenire con le proprie: non mancheranno comunque i momenti di attrito, le contestazioni di qualche candidato consigliere del M5S a Casson (che le seda con un perentorio «pretendo rispetto») e i cori da stadio, in perfetto clima europeo, a scandire il nome dei protagonisti e "onestà" tipico dei Cinque Stelle. Parte Ferro: «Siamo orgogliosi di un risultato storico, segno di cambiamento. Ci spinge a fare meglio, restando coi piedi per terra e incontrando ogni giorno le persone ai nostri gazebo. Ci siamo autofinanziati, questo mostra come sappiamo gestire risorse limitate. Io non sono un oratore, faccio l'architetto: quella che conta è la credibilità, e il MoVimento l'ha dimostrata, dai rimborsi elettorali al sostegno alle popolazioni colpite dal tornado. Ad esempio, puntiamo sul microcredito di impresa per creare posti di lavoro». Ribatte Casson, buttandola sul sentimentale: «Il mio progetto di città chiede di essere completato, ci sono progetti già concreti fin da oggi. Il mio 35% significa che ho saputo spiegare quanto fatto finora, abbiamo concretizzato rapporti con la Regione, con il governo, con Bruxelles. È importante l'alleanza con la Lega per il rapporto con la Regione a guida Zaia (che sarà a Chioggia di nuovo giovedì nel tardo pomeriggio, ndr). Dobbiamo dire dei sì alla città: sono innamorato di Chioggia, ancor più da quando sono sindaco, è affascinante governarla».
Si parla di città metropolitana, ed escono le prime differenze: Casson conferma che «resterò comunque consigliere metropolitano, essendo stato eletto un anno fa. Non siamo la periferia di Venezia, proprio per questo ho insistito per avere uno statuto policentrico. Chioggia deve quindi essere uno dei centri della città metropolitana, prova di questo atteggiamento è la dismissione di SST senza andare a scapito dei mercati ortofrutticolo e ittico, che rimangono alla mano pubblica comunale». Ferro critica il meccanismo di elezione -di secondo grado- degli organi dirigenti metropolitani: «Bisogna eleggere direttamente il sindaco della città metropolitana. Urge democrazia e trasparenza anche in tale ente, che dà opportunità ma desta pure qualche perplessità».
Non poteva mancare l'excursus a carattere economico: Ferro punta il dito contro la chiusura di molti esercizi commerciali e artigianali, da calle San Giacomo alla Brenta Marmi. «Facciamo ripartire l'edilizia», sostiene il grillino, «ora i tempi della burocrazia sono troppo lunghi per costruire. Siamo per la riduzione dell'Imu sui terreni edificabili, ora i proprietari dei terreni vengono spennati». Casson ribadisce che negli ultimi cinque anni sono state date «risposte importanti sui plateatici», e poi parte inopinatamente all'attacco del suo concorrente e della lista che impersona: «Bisogna conoscere il bilancio del Comune, le cose fatte. Portiamo le crociere a Chioggia e il M5S dice no alle grandi navi. Sosteniamo i nostri concessionari demaniali in sede nazionale ed europea, mentre il MoVimento vuole che le concessioni vengano messe all'asta. Con la realizzazione del nuovo mercato ittico a punta Colombi, il M5S vuole la morte del porto. Quanto al ponte sul Brenta, il consigliere stellato Gilberto Boscolo si è astenuto, e invece va fatto, per dare la dignità di città a quella che ora è una frazione. Il resto è fuffa». La platea si scalda, in un senso e nell'altro.
Il passo al turismo è breve: il primo cittadino del periodo 2011-2016 rivendica i tre anni di Bandiera Blu, accompagnata recentemente anche quella verde dei pediatri per una spiaggia a misura di bambino. «Siamo il Comune capofila nel contratto di costa, saranno importanti le opere di compensazione del Mose, ad esempio percorso ciclabile da Cavallino al delta del Po». Ferro non si scompone ed elenca la sua lista della spesa: «Serve una vera cartellonistica per Isola Verde, implementare la ciclabilità. Bene la nuovissima app per il turismo, ma rilanciamo target alternativi come il turismo dei concerti e dei teatri. Magari pensiamo alla zona a traffico limitato in estate nel tratto centrale del lungomare, e la tassa di soggiorno promuova il turismo alternativo, anche ittico, mentre oggi non sappiamo dove vadano a finire quei soldi». Poi l'architetto corregge Casson: «Anche per noi i Saloni devono diventare un terminal crocieristico«.
La sanità e l'assistenza sociale coprono buona parte del bilancio: se per Ferro necessitano «strutture sanitarie di breve durata, a metà tra ospedale e casa di riposo», Casson snocciola entusiasmo per una sanità «straordinariamente migliorata durante il mio mandato, è un dato oggettivo che siamo un nosocomio d'eccellenza», anche grazie al lavoro dei consiglieri regionali Tiozzo e Tesserin nella legislatura precedente». Al turista -continua l'avvocato "civico"- «garantiamo le vacanze più sicure d'Italia. Tra l'altro, l'ospedale di comunità è già pronto».
Clima ancora rovente tra il pubblico quando Casson attacca i "no" del M5S sulla Romea commerciale: «Sospettano che siamo tutti delinquenti. Non mi sono piaciuti i toni di questa campagna elettorale, fanno male a tutti». Ferro lancia la sua stoccata: «Eppure le rotonde di Sottomarina sono ferme da decenni... che bel biglietto da visita!», e indica due lavori da fare presto, ovvero il raccordo tra Brondolo e il centro Clodì (cavalcavia? cavalcaferrovia?) e la strada parallela a via Morosini.
Infine gli ultimi appelli al voto: comincia Ferro, che dice «Vengo dal mondo dei cantieri, dove si devono sempre dare risposte. Il 19 giugno abbiamo l'opportunità di cambiare, ai cittadini serve coraggio, noi siamo coerenti e determinati. Non mi sento secondo a nessuno, sono pronto a fare il sindaco» e va a valanga con le prospettive non mantenute dal programma con cui Casson è stato eletto cinque anni fa. Il crescendo è garantito: «Il deposito di gpl è la macchia nera della giunta, beanche 50 anni serviranno ai loro compromessi. Ma è meglio un nuovo inizio, piuttosto che far morire Chioggia rieleggendo questa amministrazione».
Tocca a Casson, un fiume in piena tra orgoglio personale e solletico all'amore civico: «Alessandro Ferro non conosce la storia della città, almeno quella recente, e racconta balle. Il 6 agosto 2011, ad esempio, il patto di stabilità interno ha tolto disponibilità finanziaria al Comune, compresi i fondi della legge speciale: così avevamo 40 milioni in cassa e ce ne siamo ritrovati spendibili solo 5. Comunque siano andate le cose, ho detto tanti sì in questi anni, vedi la questione riguardante la pesca entro le 3 miglia nonostante il no del M5S». Casson non si ferma: «La logica del M5S è dire sempre no, che si tratti della taglia delle vongole oppure della sopravvivenza delle scuole confessionali. Noi invece diciamo dei sì, ad esempio ai titolari di concessioni demaniali sull'arenile come è lo stesso Alessandro Ferro». Nell'indistinto, il grido: «Non è vero che sono tutti ladri, io sono profondamente onesto», scandisce Casson. «Chi ha qualcosa in contrario, vada in Procura. Chiedo il voto per una Chioggia che sia centrale». Alle 22.30 suona il gong, gli spettatori si confondono ai due "pugili", capannelli e chiacchiericci si protraggono fino a tardi, dai bar il boato sordo per i goal della Francia. Fra cento ore la città avrà il suo nuovo sindaco, o avrà di nuovo un sindaco.
La piazza, intesa come corso del Popolo, gradualmente si riempie nel tratto dal Granaio allo stendardo. "La Piazza", intesa come mensile a domicilio, organizza sul palco e presta la sua direttrice, Germana Urbani, a moderare l'atteso confronto a due tra Giuseppe Casson e Alessandro Ferro: probabilmente l'unico dal vivo in questi pochi giorni che separano al ballottaggio di domenica, con gli staff che si rimpallano sottovoce l'accusa di non averne accettati altri. Dopo un'ora e mezza il verdetto, tra gli applausi delle rispettive tifoserie (molto più numerosa quella del sindaco uscente): Casson si aggiudica la partita della sera, rimettendosi in carreggiata con grinta nell'attaccare per primo l'avversario -fatto inedito nella sua campagna elettorale- e con qualche ammiccamento politico e retorico all'elettorato "renziano" del PD. Ma non per questo il MoVimento 5 Stelle può dirsi lo sconfitto di turno: pur tra qualche animosità di piazza, prontamente sedata per vie interne, il suo rappresentante è uscito alla distanza nel denunciare le presunte criticità dell'amministrazione in carica, nonostante la nota inferiorità oratoria che Ferro per primo si riconosce. Ma forse ora i grillini dovranno rifare i propri calcoli, dopo il vento in poppa degli ultimi giorni: un secondo turno tutto da giocare, insomma, anche perché l'elettorato è molto più numeroso e composito rispetto alle poche centinaia di persone presenti all'iniziativa -tenutasi in centro storico, roccaforte di Casson così come le frazioni lo sono per Ferro- e a quelle che in maggior numero si informano tramite i media, comprese le dirette streaming nelle pagine facebook dei due candidati. Decideranno i residenti di Sottomarina?
Una calda serata pre-estiva, alla tv la Francia fatica a vincere il suo incontro, i due entourage si avvicinano al palco mentre l'organizzazione prova il microfono e attacca l'inno nazionale, proprio come agli europei. Entrambi seduti, i due candidati rispondono alle domande della Urbani senza che il pubblico possa intervenire con le proprie: non mancheranno comunque i momenti di attrito, le contestazioni di qualche candidato consigliere del M5S a Casson (che le seda con un perentorio «pretendo rispetto») e i cori da stadio, in perfetto clima europeo, a scandire il nome dei protagonisti e "onestà" tipico dei Cinque Stelle. Parte Ferro: «Siamo orgogliosi di un risultato storico, segno di cambiamento. Ci spinge a fare meglio, restando coi piedi per terra e incontrando ogni giorno le persone ai nostri gazebo. Ci siamo autofinanziati, questo mostra come sappiamo gestire risorse limitate. Io non sono un oratore, faccio l'architetto: quella che conta è la credibilità, e il MoVimento l'ha dimostrata, dai rimborsi elettorali al sostegno alle popolazioni colpite dal tornado. Ad esempio, puntiamo sul microcredito di impresa per creare posti di lavoro». Ribatte Casson, buttandola sul sentimentale: «Il mio progetto di città chiede di essere completato, ci sono progetti già concreti fin da oggi. Il mio 35% significa che ho saputo spiegare quanto fatto finora, abbiamo concretizzato rapporti con la Regione, con il governo, con Bruxelles. È importante l'alleanza con la Lega per il rapporto con la Regione a guida Zaia (che sarà a Chioggia di nuovo giovedì nel tardo pomeriggio, ndr). Dobbiamo dire dei sì alla città: sono innamorato di Chioggia, ancor più da quando sono sindaco, è affascinante governarla».
Si parla di città metropolitana, ed escono le prime differenze: Casson conferma che «resterò comunque consigliere metropolitano, essendo stato eletto un anno fa. Non siamo la periferia di Venezia, proprio per questo ho insistito per avere uno statuto policentrico. Chioggia deve quindi essere uno dei centri della città metropolitana, prova di questo atteggiamento è la dismissione di SST senza andare a scapito dei mercati ortofrutticolo e ittico, che rimangono alla mano pubblica comunale». Ferro critica il meccanismo di elezione -di secondo grado- degli organi dirigenti metropolitani: «Bisogna eleggere direttamente il sindaco della città metropolitana. Urge democrazia e trasparenza anche in tale ente, che dà opportunità ma desta pure qualche perplessità».
Non poteva mancare l'excursus a carattere economico: Ferro punta il dito contro la chiusura di molti esercizi commerciali e artigianali, da calle San Giacomo alla Brenta Marmi. «Facciamo ripartire l'edilizia», sostiene il grillino, «ora i tempi della burocrazia sono troppo lunghi per costruire. Siamo per la riduzione dell'Imu sui terreni edificabili, ora i proprietari dei terreni vengono spennati». Casson ribadisce che negli ultimi cinque anni sono state date «risposte importanti sui plateatici», e poi parte inopinatamente all'attacco del suo concorrente e della lista che impersona: «Bisogna conoscere il bilancio del Comune, le cose fatte. Portiamo le crociere a Chioggia e il M5S dice no alle grandi navi. Sosteniamo i nostri concessionari demaniali in sede nazionale ed europea, mentre il MoVimento vuole che le concessioni vengano messe all'asta. Con la realizzazione del nuovo mercato ittico a punta Colombi, il M5S vuole la morte del porto. Quanto al ponte sul Brenta, il consigliere stellato Gilberto Boscolo si è astenuto, e invece va fatto, per dare la dignità di città a quella che ora è una frazione. Il resto è fuffa». La platea si scalda, in un senso e nell'altro.
Il passo al turismo è breve: il primo cittadino del periodo 2011-2016 rivendica i tre anni di Bandiera Blu, accompagnata recentemente anche quella verde dei pediatri per una spiaggia a misura di bambino. «Siamo il Comune capofila nel contratto di costa, saranno importanti le opere di compensazione del Mose, ad esempio percorso ciclabile da Cavallino al delta del Po». Ferro non si scompone ed elenca la sua lista della spesa: «Serve una vera cartellonistica per Isola Verde, implementare la ciclabilità. Bene la nuovissima app per il turismo, ma rilanciamo target alternativi come il turismo dei concerti e dei teatri. Magari pensiamo alla zona a traffico limitato in estate nel tratto centrale del lungomare, e la tassa di soggiorno promuova il turismo alternativo, anche ittico, mentre oggi non sappiamo dove vadano a finire quei soldi». Poi l'architetto corregge Casson: «Anche per noi i Saloni devono diventare un terminal crocieristico«.
La sanità e l'assistenza sociale coprono buona parte del bilancio: se per Ferro necessitano «strutture sanitarie di breve durata, a metà tra ospedale e casa di riposo», Casson snocciola entusiasmo per una sanità «straordinariamente migliorata durante il mio mandato, è un dato oggettivo che siamo un nosocomio d'eccellenza», anche grazie al lavoro dei consiglieri regionali Tiozzo e Tesserin nella legislatura precedente». Al turista -continua l'avvocato "civico"- «garantiamo le vacanze più sicure d'Italia. Tra l'altro, l'ospedale di comunità è già pronto».
Clima ancora rovente tra il pubblico quando Casson attacca i "no" del M5S sulla Romea commerciale: «Sospettano che siamo tutti delinquenti. Non mi sono piaciuti i toni di questa campagna elettorale, fanno male a tutti». Ferro lancia la sua stoccata: «Eppure le rotonde di Sottomarina sono ferme da decenni... che bel biglietto da visita!», e indica due lavori da fare presto, ovvero il raccordo tra Brondolo e il centro Clodì (cavalcavia? cavalcaferrovia?) e la strada parallela a via Morosini.
Infine gli ultimi appelli al voto: comincia Ferro, che dice «Vengo dal mondo dei cantieri, dove si devono sempre dare risposte. Il 19 giugno abbiamo l'opportunità di cambiare, ai cittadini serve coraggio, noi siamo coerenti e determinati. Non mi sento secondo a nessuno, sono pronto a fare il sindaco» e va a valanga con le prospettive non mantenute dal programma con cui Casson è stato eletto cinque anni fa. Il crescendo è garantito: «Il deposito di gpl è la macchia nera della giunta, beanche 50 anni serviranno ai loro compromessi. Ma è meglio un nuovo inizio, piuttosto che far morire Chioggia rieleggendo questa amministrazione».
Tocca a Casson, un fiume in piena tra orgoglio personale e solletico all'amore civico: «Alessandro Ferro non conosce la storia della città, almeno quella recente, e racconta balle. Il 6 agosto 2011, ad esempio, il patto di stabilità interno ha tolto disponibilità finanziaria al Comune, compresi i fondi della legge speciale: così avevamo 40 milioni in cassa e ce ne siamo ritrovati spendibili solo 5. Comunque siano andate le cose, ho detto tanti sì in questi anni, vedi la questione riguardante la pesca entro le 3 miglia nonostante il no del M5S». Casson non si ferma: «La logica del M5S è dire sempre no, che si tratti della taglia delle vongole oppure della sopravvivenza delle scuole confessionali. Noi invece diciamo dei sì, ad esempio ai titolari di concessioni demaniali sull'arenile come è lo stesso Alessandro Ferro». Nell'indistinto, il grido: «Non è vero che sono tutti ladri, io sono profondamente onesto», scandisce Casson. «Chi ha qualcosa in contrario, vada in Procura. Chiedo il voto per una Chioggia che sia centrale». Alle 22.30 suona il gong, gli spettatori si confondono ai due "pugili", capannelli e chiacchiericci si protraggono fino a tardi, dai bar il boato sordo per i goal della Francia. Fra cento ore la città avrà il suo nuovo sindaco, o avrà di nuovo un sindaco.
mercoledì 15 giugno 2016
BENIAMINO MANDA COMPARATO A QUEL PAESE, E SPIEGA COME VOTERÀ
Due vecchi amici si rispettano, si prendono in giro, si possono mandare a quel paese. Ma restano amici, e soprattutto dialoganti. Beniamino Boscolo, leader di Forza Italia a Chioggia, è appena uscito da una difficile tornata elettorale che ha segnato un nuovo inizio per il movimento fondato da Berlusconi (auguri presidente!). E a pochi giorni dal ballottaggio che designerà il nuovo sindaco della città, dice la sua sul momento politico.
Ancora giovane, comunque vada sarà al suo quarto mandato di consigliere comunale, eletto per la prima volta nel 2002: «Sono al parco come gli anziani», scherza rievocando le prime comuni esperienze amministrative. «Per me è sempre un ricominciare, tra opposizione e maggioranza -sono stato anche assessore- poi in provincia e da candidato sindaco poi sconfitto».
Beniamino ha sostenuto la candidatura di Marcellina Segantin («la ringraziamo per aver sostenuto la corsa, faremo l'opposizione assieme») e smentisce accordi con protagonista Forza Italia: «Non facciamo inciuci né voteremo alcuno per ripicca, come ho visto scritto nei network». La riunione di lista lascia libertà di voto ad elettori e simpatizzanti, cercando buone relazioni che portano a pratiche virtuose: «Un sindaco governa bene quando ha una buona opposizione, che controlla le cose fatte o meno, rimarcandole in maniera forte e convinta», puntualizza Boscolo.
Vero è che lo stesso Berlusconi ha avuto modo di dire “mai coi Cinque Stelle”, rifuggendo dall'antipolitica: «Parlando coi cittadini so che molti sono già convinti del da farsi. Abbiamo sbagliato qualcosa, come coalizione, se non siamo andati al ballottaggio. Agli indecisi si pone davanti la strada della continuità nelle relazioni con il centrodestra, oppure dell'innovazione. Con i migliori auguri ai due candidati, Giuseppe Casson e Alessandro Ferro». Il primo, peraltro, fu subito abbracciato da Beniamino Boscolo dopo il ballottaggio 2011, avendo avuto una comune esperienza durante l'amministrazione di Romano Tiozzo Pagio; il secondo, invece, è stato iscritto a Forza Italia per il 2010.
Il pensiero dell'esponente azzurro va ai 15mila aventi diritto che non sono andati alle urne: «Segno di disaffezione, circa il 10% in più rispetto al 2011, ovvero 4500 nuovi astensionisti. E il secondo turno, solitamente, vede diminuire ancora questa percentuale».
Ma cosa farà Beniamino? «Lo dirò la prossima volta...»
DOPO TRENT'ANNI, FINALMENTE UNA NUOVA GUIDA TURISTICA PER CHIOGGIA E IL SUO TERRITORIO
Da oltre trent'anni Chioggia e Sottomarina aspettavano una nuova guida turistica, e ora finalmente la possiedono. Aggiornata, curata, particolareggiata e diffusa in tutte le edicole della città: l'ha commissionata il gruppo “Amici di Chioggia città d'arte”, ed è stata presentata ieri pomeriggio all'hotel Bristol, presenti anche i due candidati a sindaco, Giuseppe Casson e Alessandro Ferro.
Il compito di redigerla in 300 pagine -tradotte anche in inglese- è spettato al professor Sergio Ravagnan, insegnante di lettere ormai in pensione (ma sempre attivo) e già cronista locale per La Nuova Venezia: «Sto riempiendo buchi culturali che la città ha ancora, dopo il progetto “Chioggia nella Grande Guerra”. Volevo scrivere una guida seria da molti anni, la precedente risaliva al 1983, ancorché ristampata». La nuova guida è sera perché molto dettagliata, comprende naturalmente tutte le novità intercorse nel frattempo, come il taglio del canale Perotolo e l'istituzione dei musei Olivi, civico della laguna sud, diocesano e della pinacoteca SS.Trinità: «Risulta utile sapere, ad esempio» continua Ravagnan «che da alcune chiese sono state trasferite opere d'arte, da non cercare quindi invano». Di grande modernità, l'impaginazione e le immagini scattate da artisti locali e donate alla guida esaltano i valori artistici e ambientali di Chioggia e del suo territorio: «Vale sia per i turisti che per gli abitanti stanziali, i quali sfogliandola si soffermano su questo o quel particolare che non conoscevano e che attribuisce nuovi significati alle cose che sono abituati a vedere», prosegue Ravagnan. L'opera non snobba le periferie: contiene sia le chiese di Sottomarina, i nomi delle sue calli, le frazioni e soprattutto i dintorni, come Pellestrina, la laguna, il giardino botanico di Porto Levante, il parco del Delta. «Era un dovere, per una città che si arroga del titolo di città d'arte allo scopo di tenere le botteghe aperte la domenica», conclude il professore. «Questa denominazione sarebbe un fallimento se non sono fatte conoscere e comprendere le tantissime cose che abbiamo, come prima educazione». Completano il quadro due mappe disegnate dal pittore Dino Memmo, relative rispettivamente alle spiagge e al centro storico di Chioggia, riprodotto anche sulle tovagliette della prossima Sagra del Pesce.
La conferenza stampa di ieri è servita anche a presentare il progetto “Chioggia e i suoi lidi”, distretto turistico della laguna sud, comprensivo di Chioggia, Sottomarina, Isolaverde e Rosolina: il presidente dell'Associazione Albergatori di Sottomarina, Giuliano Cegion, parla di «macroarea innovativa per un biglietto da visita differente, attraendo nuovi mercati -come il parco del Delta- per il futuro della città». All'interno di questa prospettiva si situa anche la nuova applicazione per smartphone e tablet, realizzata dal consorzio turistico Lidi di Chioggia.
Presenti all'incontro anche i rappresentanti del gruppo bancario Intesa San Paolo, in un momento non facile per il credito e la sua reputazione: «Non tutte le banche sono uguali», tengono a precisare. «Il nostro istituto è il più solido, vuole essere a disposizione delle aziende ed erogare credito ai progetti interessanti che favoriscono lo sviluppo. Questo progetto ad esempio apre una strada nuova, facendo collaborare le aziende tra loro: occorre superare i campanilismi. Il nostro gestore sul territorio, Flavio Amici, segue personalmente le imprese che ne hanno bisogno».
lunedì 13 giugno 2016
DEMOLITO DAI VANDALI IL CENTRO CONGRESSI
Ancora devastazione, ancora una volta sotto gli occhi di tutti, un immobile pubblico praticamente demolito dai vandali.
“ Il centro congressi non esiste più - lo annuncia sconsolato Giuliano Boscolo Cegion, presidente di ASA - avevamo chiesto alla città metropolitana che l’immobile ci venisse dato in comodato per utilizzarlo come presidio, da come è stato ridotto dubito che potremmo utilizzarlo “.
Porte scardinate, poltroncine distrutte, impianto elettrico totalmente divelto, un puzzo orribile di urina...il tutto segnalato più volte, alcuni followers di chioggiazzurra ci hanno inviato perfino le foto di un gruppo di ragazzi che si aggirano nei pressi.
I vandali sono entrati indisturbati da una porta del retro, buttata giù più volte, indifferenti a tutto.
“ Kursal edificio polivalente in lungomare adriatico . Sono stati spesi parecchi soldi per quale motivo turistico ? Vandalismo? Ragazzacci entrano ed escono , imbrattano, sfasciano, una struttura pubblica . Vandali questo ci meritiamo. Vandalismo , degrado . E poi non abbiamo neanche un ufficio informazione turismo...... “
L’amaro sfogo di un’operatrice turistica.
Ricordiamo che l’immobile è di proprietà della ex provincia di venezia, ora città metropolitana ed è inagibile ormai da molti mesi.
La lista fucsia, bocciata dali elettori e fuori dal ballottaggio, ha investito centinaia di migliaia di euro per un’inutile corsa elettorale, non potevano utilizzare quei soldi per sistemare quell’immobile per il turismo invece di buttarli in spritz e tramezzini?
Speriamo che qualcuno lo riferisca al presidente della città metropolitana, Luigi Brugnaro.
INCENDIO ALLA CASA DEL PESCATORE
Sarebbe stato un maldestro tentativo di pulire un forno a microonde con l'alcool a causare l'incendio che ha distrutto, nel pomeriggio, verso le 16.30, un appartamento nella Casa del pescatore, noto condominio popolare nel quartiere Tombola.
L'elettrodomestico era ancora caldo e l'uso dell'alcool lo avrebbe fatto prendere fuoco, prima, e poi quasi esplodere nelle mani dell'anziano (un ottantenne, a quanto pare) che lo stava pulendo. Le fiamme, poi, si sono estese alla cucina e all'intero appartamento, fino a quando qualcuno, vedendo il fumo che usciva dal terrazzo e dalle finestre, ha lanciato l'allarme. I pompieri, la cui caserma dista poche decine di metri, sono intervenuti immediatamente: hanno allontanato tutti i residenti e sono riusciti a spegnere l'incendio, ma non ad evitare che l'appartamento in cui è divampato fosse distrutto e neppure che quelli adiacenti venissero invasi e anneriti dal fumo. Almeno tre persone si sono sottoposte a controlli presso il pronto soccorso per sintomi da intossicazione. Il più “grave” (ma, comunque, non in pericolo di vita) sarebbe proprio l'anziano che aveva usato l'alcool e che dovrà affrontare l'ulteriore guaio di non poter tornare nella sua abitazione ormai distrutta. Sul posto anche gli agenti del commissariato di Chioggia.
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giovedì 9 giugno 2016
BASTA ANARCHIA AL MERCATO ITTICO ALL'INGROSSO, GLI ISPETTORI DI VERITAS COMINCIANO A MULTARE.
BASTA ANARCHIA AL MERCATO ITTICO ALL'INGROSSO, GLI ISPETTORI DI VERITAS COMINCIANO A MULTARE.
Con l'insediamento degli ispettori di Veritas sembra finito il periodo di anarchia al mercato ittico all’ingrosso. Da qualche giorno infatti a farne le spese sono soprattutto quei pensionati che si intrufolano nella sala aste prima dell’orario stabilito dal regolamento, ma anche i cittadini abituati a parcheggiare l’auto nell’area del mercato.
Lo si apprende da qualche post lanciato su Facebook proprio dai pensionati in questione, che -arrabbiatissimi- chiedono: «Quanto ci costano gli ispettori?», per alzare il livello di "allarme" sulle multe comminate a sei di loro.
Dagli uffici trafila: «Sì, le multe sono state fatte. Non solo ai pensionati ma anche a chi lasciava l’auto in divieto di sosta. D’altra parte dobbiamo far rispettare il regolamento, molti pensionati entrano prima delle 16 e intralciano l’attività degli operatori, che poi si lamentano con noi».
Al mercato ittico, infatti, è possibile acquistare direttamente il pesce anche per conto di privati cittadini, ma solo dopo le 16: durante il lungo periodo di assenza della polizia municipale -per carenza di organico- si era instaurata ormai la consuetudine di entrare senza esibire alcun cartellino e prima dell’orario consentito, tanto ormai era risaputa la possibilità di farla franca, nonostante i richiami degli addetti, i quali non hanno l’abilitazione a multare. Situazione radicalmente mutata con l'incarico di vigilanza affidato agli ispettori di Veritas, stipulato qualche settimana fa da SST e dal Comune.
MENO 11 GIORNI AL BALLOTTAGGIO: I SANTI PATRONI ACCENDONO LA PARTITA
A bocce ferme, la campagna per designare il prossimo sindaco di Chioggia è ripartita. Fuori causa le tre donne (Marcellina Segantin, Barbara Penzo e Letizia Campanaro, quest'ultima non entrerà nemmeno in consiglio comunale), restano in campo il primo cittadino uscente Giuseppe Casson, forte di 8941 consensi personali per il 35.06% dell'elettorato -trecento voti in meno, ma oltre tre punti percentuali in più rispetto al 2011 quando correva sostenuto dal PD e non dalla Lega- e il rappresentante del MoVimento 5 Stelle, Alessandro Ferro, che ha conseguito 5570 voti (gli valgono il 21.84%), oltre il doppio rispetto ai 2471 con cui i grillini guidati da Gilberto Boscolo si presentarono alla scena locale nel 2011: l'allora lusinghiero 8.43% oggi appare relativo a un'era geologica superata. A fare la differenza saranno appunto i consensi andati domenica scorsa alle tre signore, e magari anche il 36.17% che si è astenuto dal voto: oltre 15mila voti che costituiscono il primo partito “occulto” in città. Un tesoretto non indifferente, a saperlo conquistare: di logica, nel secondo turno la scelta è più facile, legata alla persona e tendenzialmente non inficiata dalle preferenze a consiglieri amici o parenti. Senza contare che, per tradizione, al ballottaggio si vota il meno lontano e non il più vicino, al contrario del primo turno.
Meno undici giorni separano dal ritorno alle urne, ed entrambe le squadre si stanno attrezzando, dopo aver escluso categoricamente accordi con le forze sconfitte. Ieri un presidio “su due ruote” in piazza Italia, oggi i Cinque Stelle si apprestano a ricevere di nuovo il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, già intervenuto all'inizio della campagna. L'appuntamento con l'esponente nazionale, e con altri “portavoce” in Parlamento, è fissato per sabato sera 11 giugno dalle ore 21 in piazza Granaio: la concomitanza con la celebrazione dei Santi Patroni -la cui processione però è alle ore 18, quindi sarà passata da ore- sta facendo montare una serie di polemiche tra i sostenitori delle due fazioni soprattutto in Rete, là dove il MoVimento è più forte. Nessun commento in merito è arrivato finora dalla Diocesi.
In casa Casson, dopo la riunione operativa dello staff intercorsa ieri mattina nella sede di viale Veneto a Sottomarina, ha fatto discutere un articolo del Corriere del Veneto, riportante dichiarazioni di Carlo Alberto Tesserin e del senatore Mario Dalla Tor, che hanno ventilato una possibile convergenza da parte delle truppe fucsia di Brugnaro, dopo che sono state dette peste e corna nei due mesi precedenti il voto. Dall'entourage del sindaco si sono affrettati a prendere le distanze da iniziative unilaterali, ribadendo il no ad apparentamenti e il carattere assolutamente civico della propria offerta amministrativa: «Il M5S è un brand nazionale, noi vogliamo far vincere Chioggia». Forse è per questo che ancora scarseggiano testimonial di rilievo extraterritoriale per la sua rielezione.
Per comprendere le dinamiche che possono guidare alcuni elettori al ballottaggio (contemplando anche l'astensione, che ridurrebbe il quorum e favorirebbe indirettamente chi sta davanti, ovvero Casson), è interessante notare la composizione del consiglio comunale in caso di vittoria dell'uno o dell'altro contendente: se dovesse vincere Giuseppe Casson, sui banchi della sala consiliare troverebbe posto un esponente in più per la coalizione Segantin -nella fattispecie Sandro Marangon di Fare- e analogamente uno in più per quella di Barbara Penzo, ovvero l'ex Udc Andrea Voltolina. Si tratta di due esponenti cattolici, il secondo già a sostegno di Casson durante la precedente legislatura (militavano nello stesso partito), il primo sostenuto oltre che dagli ex leghisti passati con Tosi anche da un discreto numero di aderenti a Comunione e Liberazione. Si tratta quindi di mondi non proprio avulsi dall'area culturale e di pensiero cui fa riferimento il sindaco uscente. Inoltre singoli membri di Forza Italia e di Fratelli d'Italia, ad esempio -ma non solo, considerando anche il campo del centrosinistra- latori di interessi di categoria o diffusi (vedi l'assistenza sociale) potrebbero trovare più facile un rapporto con Casson, rispetto a un M5S che esclude qualsiasi compromesso. Sono discorsi teorici che magari i prossimi faccia-a-faccia tra i due candidati potranno consolidare o smentire.
Nel frattempo vanno maturando diversi scenari individuali. Molti candidati delle liste collegate alla Segantin stanno facendo in queste ore professione di voto per Alessandro Ferro; più cauta l'area che ha votato per Barbara Penzo (il PD è tra due fuochi: in Italia conduce una campagna contro le tesi del M5S, a Chioggia è stato defenestrato da Giuseppe Casson) e non si esclude l'astensione di massa, che favorirebbe il sindaco uscente. I mille consensi ottenuti dalla sinistra non andranno automaticamente a Casson -il fattore Lega può pesare in negativo, per tacere dei vecchi esponenti di Forza Italia e di Alleanza Nazionale che saranno tra gli eventuali consiglieri di maggioranza- ma lo stesso Guarnieri ammette pubblicamente di avere delle remore a preferire Grillo.
Decisiva può diventare la rivelazione di tutti o di alcuni nomi che saranno compresi nella prossima giunta: questa circostanza viene chiesta da più parti, nei tanti forum che tempestano i network online, mentre i sindaci hanno il loro bel daffare a “incastrare” gli assessori tenendo conto delle preferenze, delle competenze e del fattore femminile, che secondo statuto obbliga a riservare alle donne tre dei sei posti disponibili.
Errata corrige: nell'articolo scritto all'indomani del voto, veniva riportato Elio Dall'Acqua come primo dei non eletti in Forza Italia, alle spalle di Beniamino Boscolo Capon. La somma dei voti giunti dagli ultimi seggi ha invece riportato in seconda posizione Paolo Dal Gesso. Ce ne scusiamo con gli amici Paolo ed Elio e con i lettori.
lunedì 6 giugno 2016
PREFERENZE AI CANDIDATI CONSIGLIERI: AMPIO RICAMBIO, RESTANO A PIEDI TANTI "BIG"
Comincia a delinearsi il futuro consiglio comunale di Chioggia, analizzando le preferenze ottenute dai candidati consiglieri. A seconda che il ballottaggio di domenica 19 giugno sia vinto dall'uscente Giuseppe Casson o dall'outsider Alessandro Ferro, diversa naturalmente sarà la composizione dell'aula.
A proposito del MoVimento 5 Stelle: il 22enne Davide Penzo, mediatore linguistico e traduttore, sarà il consigliere anziano -con il compito di presiedere il primo consiglio comunale della nuova amministrazione- in forza delle 222 preferenze cui si sommano i 4955 voti di lista. Nella stessa lista segue Paolo Bonfà, operatore sociosanitario, con 210. Quindi Daniele Padoan con 192, prima donna Maria Chiara Boccato con 149 seguita da Daniela Sassi con 147. Se i "grillini" riusciranno a vincere il ballottaggio contro Giuseppe Casson, entreranno in consiglio in 14: anche Ilaria Lunardi (140 preferenze), Nicola Salvagno già nell'Italia dei Valori (139), Elisa Busetto (130), Genny Mantoan (121), Marco Veronese (112), Claudia Convento (94), Endri Bullo (78), Gianluca Naccari (77) e Paola Landri (67). Non è escluso che alcuni di loro possano essere chiamati in giunta, eventualmente, dal neo-sindaco Alessandro Ferro, lasciando così il posto ai primi dei non eletti, Giovanni Tiozzo Netti (53) e Luciano Passarella con 50 preferenze.
Nella coalizione che potrebbe eleggere Giuseppe Casson, in pole position la lista "Chioggia è libera" (15.86%) con due reduci dal gruppo PD uscente, ovvero Romina Tiozzo Compini (445 preferenze) e Domenico Zanni (378), che correvano in ticket. Numeri consistenti anche per Francesca Donà (359) e Fabiano Gibin (353), pure in tandem sui "santini" elettorali. A ruota, rientrerebbero in consiglio Claudio Bullo (313) e il veterano Brunetto Mantovan (235). Nella logica degli assessorati, potrebbero trovare un posto in sala anche Renzo Donin (204), Ferdinando Aprile (188), Sandro Varagnolo (182) e Marco Lanza (178).
La Lega Nord promuove in prima fila il collaudato Marco Dolfin (297 voti personali), in predicato di sedere in giunta. Dietro di lui scalpitano Marcello Gorini (125), Patrizia Marinucci (103), Silvano Dianin (98). In caso di turn over, spazio a Sandro Doria (85), Laura Doria (79) e il giovane Lorenzo Nardo (68).
Trazione marinante per la lista "Popolari e riformisti con Casson", che dovrebbe aggiudicarsi tre consiglieri in caso di vittoria, spuntano Daniele Tiozzo Brasiola con ben 305 consensi, poi Luisa Boscolo Gnolo (139) e Giovanni Di Giovanni (115). Se da questi nomi uscirà un assessore, il posto si libererebbe per Cristiano Boscolo Cegion (95 voti).
La simpatica lista "100% Chioggia", composta da ventenni e trentenni, ha racimolato solo l'1.86%: dovesse eleggere un consigliere, sarebbe Nicola Tiozzo Pagio sulla scorta delle sue 49 preferenze.
Tutti questi dati verrebbero nettamente ridimensionati nel caso Giuseppe Casson non riuscisse a riconfermarsi sindaco.
Veniamo alle opposizioni sicure, con entrambi gli esiti del 19 giugno. Letizia Campanaro potrebbe essere l'unica rappresentante di "A Sinistra per Chioggia" in consiglio, mentre dalla lista di Barbara Penzo passerebbero Andrea Voltolina (già nel gruppo Udc, ha ricevuto 171 preferenze) e forse Renata Boscolo Chio (143). In casa PD, record di voti (363) per l'animalista Jonatan Montanariello, supportato dai colleghi dell'Actv e del sindacato; al secondo posto, un po' a sorpresa, la giovane avvocato Martina Varagnolo che con 328 suffragi supera di 12 lunghezze Emilia Spagno. Solo quarto si piazza Daniel Tiozzo Fasiolo, nipote d'arte e già presidente del consiglio comunale, con 255 preferenze: evidentemente non ha ottenuto i consensi "ereditari" di chi è abituato a fare campagna per il partito. Più staccati gli ultimi segretari, Valentina Dascanio (245) e Federico Resler (227).
Sul versante fucsia e alleati, con Marcellina Segantin siederà in consiglio per ChioggiaViva il capolista Leo Ranieri (176 voti), mentre non tira aria di riconferma per l'arcinoto Maci Tiozzo Caenazzo, globe-trotter della politica locale, che ha conseguito 139 voti. Forza Italia, quasi pari ai fucsia per numero di consensi, schiera il leader Beniamino Boscolo Capon (195) e Paolo Dal Gesso (110). Il 4.24% è un buon risultato per Fare, il cui capolista Sandro Marangon porta a casa 285 voti, mentre Nicola Pecchie di Fratelli d'Italia (2%) ha visto scrivere 183 il suo nome sulla scheda, ma sarà difficile che torni in consiglio.