Sono trascorsi due anni da quell'11 gennaio 2016 quando una imponente gru calata nella notte iniziò i lavori di restauro a palazzo Granaio. Magari allora ci si sarebbe potuti aspettare che alla data odierna fossero a buon punto, pronti alla consegna: invece le due candeline vengono idealmente spente mentre spente sono proprio le luci sull'opera, tra assi cadenti e infiltrazioni. Da mesi infatti tutto è fermo, per la sofferenza delle attività sottostanti, delle istituzioni che vi si collegano, di cittadini e turisti ansiosi di ammirarne la storia e le bellezze. A tal proposito, l'assessora ai lavori pubblici Elga Messina dichiara: «L'impresa si riattiverà per riprendere i lavori verosimilmente entro febbraio, una volta fatte salve le questioni di ordine contabile di inizio anno».
Sempre l'assessora Messina ha diramato una nota tecnica relativa allo stato dell'arte della struttura: "Ottenuto il parere favorevole della Soprintendenza sulla proposta progettuale presentata, si è proceduto pianificando l'intervento con l'intento di mantenere in essere le attività presenti al piano terra durante l'esecuzione dei lavori. È stato sviluppato in tal senso un piano e prevista una serie di presidi atti a garantire la sicurezza dei presenti. Questo aspetto risulta di fondamentale importanza per il proseguo dei lavori. Non va dimenticato che oltre che agli esercizi che si affacciano sulla piazza granaio è presente la pescheria al minuto che, difficilmente potrebbe essere spostata senza un intervento strutturale adeguato. Il primo elemento su cui si andrà ad operare sarà infatti il solaio di interpiano, secondo quanto previsto nella revisione progettuale effettuata. Questo permetterà di operare in cantiere partendo da una base consolidata, prima di passare in copertura. L'elemento tuttavia mette in stretta relazione l'ambito di cantiere con gli spazi sottostanti che dovranno essere opportunamente protetti durante l'esecuzione degli interventi di consolidamento.
In questo modo le attività commerciali presenti potranno continuare a lavorare. A titolo meramente esemplificativo, sono previsti degli impalcati che avranno lo scopo di riparare da polveri e calcinacci che potrebbero cadere dall'alto. Una volta ripristinata la funzionalità del solaio si passerà in copertura utilizzando dei ponteggi interni, che a questo punto potranno essere collocati su una base stabile di appoggio. Le attuali condizioni del solaio infatti, non danno nessuna garanzia di portata per i carichi che vi andrebbero a gravare durante l'esecuzione degli interventi sul tetto. Anche per l'intervento in copertura si prevede la realizzazione di un presidio che salvaguardi la struttura dalla pioggia, alla quale verrebbe esposto l'edificio una volta rimossa la guaina che attualmente lo ripara. La criticità verrà superata con la costruzione di una tettoia mobile da collocare al di sopra dell'edificio dopo aver adeguato gli attuali ponteggi. Quanto ipotizzato incontra le richieste espresse dalla Soprintendenza ed è stato necessario per adeguare l'intervento alle sopravvenute disposizioni normative che hanno interessato, in questo ultimo periodo, svariati aspetti progettuali.
La nuova situazione così definita ha richiesto naturalmente una revisione completa degli aspetti operativi di cantiere e contrattuali nei confronti dell'impresa che hanno trovato comunque copertura nel quadro economico, rimanendo all'interno della spesa prevista in origine per l'opera da realizzare, fatte salve le diverse previsioni più sopra descritte. In vista di una prossima ripresa delle attività in cantiere l'ufficio sta predisponendo un atto di indirizzo che recepisca quanto fino ad ora illustrato ridefinendo le linee di intervento".
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venerdì 12 gennaio 2018
7 commenti:
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Quando in pompa magna due anni fa, il sindaco Casson, i due assessori alla cultura e ai lavori pubblici, il Dirigente ai LL.PP. ing. Stefano Penzo, il geom. comunale Bergo, il rappresentane la Soprintendenza, hanno consegnato i lavori alla ditta appaltatrice, IO HO SOSTENUTO che quei lavori sono stati FORZATAMENTE CONSEGNATI anche se non vi erano le condizioni per farlo. Ma per fare bella figura e credendo di raccattare voti in funzione delle imminenti elezioni amministrative, i lavori come detto sono stati forzatamente consegnati ed i nodi sono subito venuti al pettine, tanto è vero che dopo pochi mesi si è dovuto sospendere i lavori e quella gru piazzata in mezzo a Piazzetta Granaio da due anni sta facendo bella mostra di sé, come fosse un monumento all’incapacità di chi doveva oculatamente amministrare e invece non lo ha fatto.
RispondiEliminaA prova di quanto ho ora scritto, se volete tiro fuori i miei commenti di allora, oggi sono diventati di attualità.
(boscolo)
All’attenzione di Andrea Comparato.
RispondiEliminaDopo avere constatato l’ennesima censura del mio ultimo commento, le comunico che non scriverò più su questo blog.
E’ come combattere su un ring con una mano legata ella schiena, mentre l’avversario con le mani libere ti massacra.
(boscolo)
guarda, se mi credi, mi sembrava di averti pubblicato, ti assicuro che è stata una svista.
EliminaPer andrea comparato - 14 gennaio 2018 11:20
EliminaOK – Chi non lavora non fa errori. Saluti.
(boscolo)
grazie, buona domenica
EliminaCmq non sono d'accordo con il tuo commento, quell'appalto è stato definito quando ancora c'era il commissario e , se non erro, lo aveva seguito l'ingegner Lisetto. Verifico e poi aggiorneremo
EliminaPer andrea comparato - 14 gennaio 2018 12:03
EliminaQueste le notizie riportate dalla stampa di allora:
(25 gennaio 2016) Sopralluogo questa mattina al cantiere di palazzo Granaio. Il sindaco Casson e l’assessore alla cultura, Alessandra Lionello, hanno effettuato una prima verifica sul campo sull’andamento dei lavori; con loro i tecnici per la Soprintendenza alle Belle arti e paesaggio per Venezia e laguna, il direttore del cantiere Alberta Baldin, i tecnici comunali e le maestranze.
“Si è trattato di un vero e proprio summit e di un’occasione di confronto con tutti i soggetti che si occupano e sono interessati all’intervento – rileva Casson – È stato motivo di soddisfazione poter entrare per la prima volta nel cantiere, partito dopo anni di attesa. Sono già visibili i primi segni dei lavori, con le capriate in legno a vista che secondo il progetto verranno recuperate e valorizzate. A questo incontro seguiranno ulteriori momenti di confronto: vogliamo restituire quanto prima alla città questo bene così importante”.
Come vede, indipendentemente da chi ha definito l’iter per l’appalto dei lavori, resta la fretta della consegna degli stessi (con tutte le carenze che ne sono seguite) solo per il fatto di farsi belli verso alla città e dire “È stato motivo di soddisfazione poter entrare per la prima volta nel cantiere, partito dopo anni di attesa…”
(boscolo)