A seguito dell'aggressione subita stamane da un agente di polizia da parte di un richiedente asilo a Ridotto Madonna, il sindacato UGL FSP della Polizia di Stato ha diramato una nota di commento e di rivendicazione, che esprime massima solidarietà al collega ferito. "Un normale controllo - si legge - uno dei tanti che oramai le forze dell’ordine effettuano di giorno e notte. Chi scappa, chi sale su un pullman e se ne va, chi invece di esibire un documento inveisce contro gli agenti della volante e si rifiuta di farsi identificare. Da lì anche il rifiuto di salire a bordo della volante per essere accompagnato al commissariato per farsi identificare: ne nasce così una colluttazione. Un poliziotto ferito con 30 giorni di prognosi a causa di una brutta lussazione alla spalla destra, e forse dovrà sottoporsi anche ad un intervento chirurgico. Chi risarcirà ora il poliziotto? Chi pagherà le cure per la riabilitazione? Di certo non il profugo, che non avendo nulla non ha nemmeno nulla da perdere". Per questo il sindacato UGL FSP chiede che "essendo l’ennesimo episodio di aggressione nei confronti delle forze dell’ordine ad opera di chi dovrebbe rispettare il Paese che lo sta ospitando, sia istituito un fondo di garanzia per eventuali risarcimenti di danni a cose e persone causati dai richiedenti asilo. Siamo stanchi di dover lavorare in queste condizioni, sbeffeggiati da questi individui: eppure sarebbe bastato che lo stesso mostrasse il documento provvisorio, essendo ospitato poco distante dal centro di Chioggia e nulla sarebbe accaduto. Invece no, una continua sfida anche nei confronti delle forze dell’ordine".
Continua il documento sindacale: "La beffa è che dopo aver ferito in maniera seria un poliziotto, lo stesso profugo si è anche rifiutato di farsi fotosegnalare, quindi di fornire la propria immagine e le impronte. Anche qui manca uno strumento normativo a tutela degli operatori della Polizia Scientifica, che permetta a loro di utilizzare la forza per fotosegnalarli". Proprio l’osservatorio nazionale di UGL FSP Polizia di Stato ha già inviato note in tal senso al ministero, senza nulla ricevere: "Teoricamente anche un potenziale terrorista potrebbe rifiutarsi di farsi identificare, e il governo su questo sta dormendo. In un Paese normale è possibile che succeda tutto questo? Possibile continuare ad accettarlo?". Il sindacato UGL FPS si aspetta che il nuovo governo ("sperando che non sia lo stesso di adesso", si legge nel comunicato) tra pochi mesi "prenda in seria considerazione alcune priorità che servono a garantire la sicurezza nel Paese, come la dotazione della pistola elettrica taser, una norma giuridica che permetta alle forze dell’ordine di fotosegnalare chi si rifiuta con l’uso della forza, la tutela delle forze di polizia e dei cittadini rispetto ai danni provocati da chi non possiede nulla come questi extracomunitari, creando un fondo ad hoc per il quale chiedere fondi all’Europa, e l'espulsione coatta ed immediata che chi si rende responsabile di questi comportamenti".
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giovedì 11 gennaio 2018
POLIZIOTTO AGGREDITO DA UN MIGRANTE: IL SINDACATO UGL FSP, "ISTITUIRE UN FONDO PER RISARCIRE LE VITTIME"
5 commenti:
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Tantissimi auguri al Poliziotto e rimpatrio immediato per gli immigrati violenti.
RispondiEliminaChe andassero ad alzare le mani a casa loro.
Ma ESATTAMENTE chi e' che dobbiamo ringraziare per aver concesso ai delinquenti di poter agire indisturbati?
RispondiEliminaVoglio dire, chi sono stati i promotori ed i firmatari di normative tanto anomale?
RobertoA
Purtroppo questo è solo l'inizio!!!
RispondiEliminaQua à Chioggia è un angolo di paradiso.... basta andare a Padova o Mestre per capire come siamo messi!!
«..a ribadire la connotazione destrorsa del sindacato in questione.. »
RispondiElimina- chi ha scritto l’articolo, certi commenti superflui se li poteva anche risparmiare !!
Di riflesso, dovremmo tirare le somme e considerare di matrice “sinistrosa” chi ha scritto l’articolo. Tutto questo non dovrebbe succedere su un blog che si dichiara apartitico.
Io ho grande stima del sig. Armelao, sindacalista UIGL, che ha fatto sempre il suo dovere anche in circostanze di gravi carenze organizzative e di mezzi, condividendo in pieno quanto scritto nel comunicato stampa testé pubblicato.
Abbiamo modificato l'articolo e ci siamo scusati direttamente con l'interessato, ho cancellato i commenti perché mi , penso, l'inconveniente sia stato superato.
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