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giovedì 2 agosto 2018

ERA ORA! GLI ALBERGATORI PROGETTANO UN LUNGOMARE MEDITERRANEO E CONTEMPORANEO, IL COMUNE COSA RISPONDE?

Chiudete gli occhi e immaginate un lungomare pedonale e interamente ciclabile per tutta la sua estensione, con un arredo urbano contemporaneo e mediterraneo, per competere con gli altri litorali più in vista. Immaginate la sistemazione di via Cristoforo Colombo e della zona Reduci, piazze successive, un sistema viario attento alla sostenibilità e alla qualità ambientale. Pensate a 800 nuovi posti auto alle soglie esterne, necessari a garantire il progetto, e alle attività già presenti che non solo rimangono ma sono invitate dalla nuova situazione a svilupparsi. Sfiorate l'idea che l'immagine waterfront per chi arriva non sia più quella anni Sessanta e Settanta delle cartoline in vendita al mercato di Brugine.
Ora aprite gli occhi e vi si para davanti il progetto che l'Associazione Albergatori di Sottomarina ha commissionato a un docente di Architettura dell'Università di Bologna, Gino Malacarne in collaborazione con lo studio Naos Architettura, otto mesi di lavoro consegnati fra inverno e primavera al Comune di Chioggia: una svolta totale, di 180 gradi, per aumentare la vivibilità del lungomare dalla curva di viale Mediterraneo fino a viale Isonzo e poi a San Felice, non solo i “soliti” 300 metri più centrali. Una costruzione che non intacca le proprietà dei privati ma destina alla prevalenza pedonale -soprattutto di sera- un ampio spazio in senso est-ovest oltre che nord-sud, dove l'innovazione va a braccetto col bike tourism e con le esigenze di un bacino più ampio di visitatori, giovani e curiosi.
La grande iniziativa, dalla quale tutti hanno di che guadagnare, è stata presentata stamane nella sede di Sottomarina dall'ufficio di presidenza dell'ASA, con Giuliano Boscolo che snocciola le cifre del possibile intervento: «Il range va da 2.5 a 4.5 milioni di euro, secondo una stima che può usufruire dell'allentamento del patto di stabilità e di formule quali il project financing, con il Comune che può contribuire anche al 25% o al 40% dell'intero lotto. Noi facciamo la nostra parte».

Boscolo rivela che di questa visione già si era parlato in occasione della posa del megatubo sul lungomare, ma già allora -ai tempi dell'amministrazione Casson- la questione non venne considerata dal Comune: «Non siamo stati ascoltati, adesso attendiamo ancora una convocazione dall'assessora ai Lavori Pubblici Messina». In attesa di un pensiero da parte dell'amministrazione, si tratta forse del primo vero sintomo di una visione a lungo termine da parte delle categorie cittadine, che passa necessariamente per il piano urbanistico secondo criteri di modernità e umanità: un'occasione più unica che rara per far diventare Sottomarina una città del 2020.

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