«Mi ero innamorata subito di Chioggia. La sua gente era allegra, passionale, facile alle liti, ma altrettanto generosa e sempre pronta a offrirti un bicchiere di vino. Ogni angolo della cittadina era un richiamo, il profumo che proveniva dalle bancarelle della frutta, i colori vivaci delle tende e delle vele dei bragozzi ormeggiati a riva. Qui la gente viveva di pesca e si sentiva l'odore salmastro delle reti dei pescatori tirate a terra per essere aggiustate. Si udiva lo schiamazzare dei bambini che giocavano in calle, bambini piuttosto piccoli perché gli altri, a sette anni, erano abbastanza grandi per uscire in mare e portare a casa la loro parte di pesce. Ero soddisfatta, avevo capito che la mia vita sarebbe ricominciata da qui».
(Maila Penzo, "Le stelle oltre le nuvole", Il Leggio 2012)
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